venerdì 12 aprile 2019

Per la nostra vita spirituale - Nel mondo siamo soli e incompresi come Gesù



I Giudei dicevano al popolo parlando di Gesù: Egli è un indemoniato e impazzisce; perché state a sentirlo?
Il Figlio di Dio, la Sapienza eterna, trattato da pazzo! Come possiamo mai sperare, noi, un trattamento diverso dal mondo, quando glorifichiamo Dio? Il mondo ci considera come squilibrati e il demonio tenta così di farci temperare talmente lo spirito cristiano con facili condiscendenze alle stoltezze della vita terrena, da non conservarlo più in noi. È così che diventiamo schiavi del rispetto umano e finiamo spesso per non conservare in noi altro che l'apparenza dello spirito cristiano. Non dobbiamo piuttosto ritorcere l'insulto al mondo, stimandolo per quello che è, folle e indemoniato? Possiamo abdicare alla nostra libertà interiore per gli stupidi apprezzamenti e giudizi di chi è schiavo del male? Quale uso e quale legge sociale potrebbe mai giustificare il nostro allontanamento dalla pietà o anche il semplice rilassamento nei doveri della nostra professione cristiana? Alziamo la fronte, per carità, scuotiamo il giogo che ci opprime, respiriamo l'aria salutare del Cielo e siamo contenti di essere considerati come folli dal mondo, per non apparire insensati nel giorno del Giudizio!
Gesù Cristo parla, conferma la sua parola con i miracoli, ma i Giudei non gli credono e non ascoltano la sua voce perché non sono sue pecorelle. Seguiamo Gesù, nutriamo l'anima nostra dei suoi insegnamenti, con i suoi Sacramenti e col vitale alimento che ci viene dalla sua Chiesa, se vogliamo essere pecorelle dei suoi pascoli e ascoltarne la voce. Com'è possibile essere cristiani e avvelenarci alle putride fonti del mondo? Quanti distruggono in se stessi i germi della grazia e spengono nell'intelletto la luce della verità, leggendo libri stolti, partecipando a conversazioni o a spettacoli frivoli e gettando nel loro cuore, a piene mani, le cattive sementi delle passioni! Siamo gelosi della nostra Fede, siamo tutelatori accorti dei tesori che da essa ci vengono e udremo la voce di Gesù ogni volta che si fa sentire nel nostro cuore e ogni volta che ci parla per mezzo della Chiesa.
Quanto è difficile vivere nel mondo e conversare con le creature!
Siamo pecorelle di Gesù e dobbiamo andare dietro a Lui con grande docilità. È un titolo di sommo onore e un'immensa grazia. Che c'importa del mondo? Non ci accorgiamo che la vita sfugge e che il mondo non è nostra eredità? Ci siamo per morirvi e possiamo dire che esso è la nostra bara che si forma quasi a strati a strati con gli anni della nostra vita. Ogni giorno vi aggiunge una particella e l'ultimo giorno della vita la trova completa. Ora, chi si attaccherebbe alla sua bara?
Andiamo dietro a Gesù, buon Pastore, Vita e Risurrezione nostra; ogni giorno passato con Lui ci prepara alla Vita eterna e alla risurrezione, ogni comunione con Lui è un contatto d'immortalità, ogni conversazione con Lui è un'inondazione di luce e di grazia per noi, poiché Egli solo è la Via, la Verità e la Vita. Vivendo con Gesù e di Gesù saremo certi di vivere un giorno nell'eterna gioia, poiché nessuno potrà strapparci da Lui.
Solo Gesù ci comprende e si fa capire da noi
È tanto difficile vivere nel mondo e conversare con le creature; è tanto arduo comprendersi e farsi capire; occorre una continua vigilanza e molta prudenza per non generare, anche con le persone più care, incidenti spiacevoli, e si vive quasi palpitando di angosciosa incertezza.
Gli angoli del mondo che crediamo illuminati dalla scienza e dall'arte, ahimè, da lontano affascinano, ma da vicino sono pieni di nebbia e soffocanti per la polvere della materia che vi si leva. Solo i pascoli di Gesù sono tranquilli e luminosi, solo Egli ci comprende e si fa capire, solo il suo amore ci appaga e ci sazia. Andiamo dunque da Lui e riposiamoci sotto la sua guida nel suo campo ubertoso, la Chiesa, per godere la tranquillità e la pace amandolo, la felicità e la gloria raggiungendolo nell'eternità.
Nel mondo cerchiamo invano la compagnia; siamo soli, dobbiamo essere soli, e possiamo dire che il bilancio di ciascuna giornata passata a contatto con le creature, siano anche le più buone e care, è questo solo: Gesù, Tu solo mi comprendi, solo con te non ci sono equivoci e malintesi, Tu solo sei buono, solo Tu mi sazi e mi consoli, solo Tu sei il mio Amore e la mia Meta, e io voglio essere solo tua pecorella. Ogni giorno che passa m' induce, per esperienze penose, a ridurre le mie parole, la mia franchezza, le mie effusioni con le creature; ogni giorno mi accorgo che cammino fra le spine e capisco che Tu ci vuoi solo e tutti per te, perché Tu solo puoi saziarci d'amore e di pace nei tuoi pascoli.

Tratto da “ I quattro Vangeli – Commento al Vangelo di Giovanni – del Sac. Dolindo Ruotolo – da pag. 1918 a pag.1920

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