Per
un approfondimento teologico e liturgico sul senso della devozione al
Sacro Cuore vi proponiamo questo denso riassunto, che si trova nel
"Direttorio su Pietà popolare e Liturgia" (2002).
Il
venerdì che segue la seconda domenica dopo Pentecoste la Chiesa
celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Oltre alla
celebrazione liturgica, molte altre espressioni di pietà hanno come
oggetto il Cuore di Cristo. Non v'è dubbio infatti che la devozione
al Cuore del Salvatore è stata ed è tuttora una delle espressioni
più diffuse e più amate della pietà ecclesiale.
Intesa
alla luce della divina Scrittura, l'espressione "Cuore di
Cristo" designa il mistero stesso di Cristo, la totalità del
suo essere, la sua persona considerata nel suo nucleo più intimo ed
essenziale: Figlio di Dio, sapienza increata, carità infinita,
principio di salvezza e di santificazione per l'intera umanità. Il
"Cuore di Cristo" è Cristo, Verbo incarnato e salvatore,
intrinsecamente proteso, nello Spirito, con infinito amore
divino-umano verso il Padre e verso gli uomini suoi fratelli.
Come
hanno spesso ricordato i Romani Pontefici, la devozione al Cuore di
Cristo ha un solido fondamento nella Scrittura.
Gesù,
che è uno con il Padre (cfr. Gv 10,30), invita i suoi discepoli a
vivere in intima comunione con lui, ad assumere la sua persona e la
sua Parola come norma di condotta e rivela se stesso come maestro
mite e umile di cuore (Mt 11,29). Si può dire, in un certo senso,
che la devozione al Cuore di Cristo è la traduzione in termini
cultuali dello sguardo che, secondo la parola profetica ed
evangelica, tutte le generazioni cristiane «volgeranno a colui che è
stato trafitto» (cfr. Gv 19,37; Zc 12,10), cioè al costato di
Cristo, trafitto dalla lancia, dal quale scaturì sangue e acqua
(cfr. Gv 19,34), simbolo del «mirabile sacramento di tutta la
Chiesa» (Sacrosanctum Concilium, 5).
Il
testo giovanneo che narra l'ostensione delle mani e del costato di
Cristo ai discepoli (Gv 20,20) e l'invito da lui rivolto a Tommaso di
stendere la sua mano e di metterla nel suo costato (Gv 20,27) ha
avuto anch'esso un notevole influsso nell'origine e nello sviluppo
della pietà ecclesiale verso il Sacro Cuore.
Quei
testi e altri che presentano il Cristo quale Agnello pasquale,
vittorioso se pur immolato (Ap 5,6), furono oggetto di assidua
meditazione da parte dei Santi Padri, che ne svelarono le ricchezze
dottrinali e talora invitarono i fedeli a penetrare nel mistero di
Cristo per la porta aperta nel suo fianco. Così sant' Agostino:
«L'ingresso è accessibile: Cristo è la porta. Anche per te si aprì
quando il suo fianco fu aperto dalla lancia. Ricorda che cosa ne
uscì; quindi scegli per dove tu possa entrare. Dal fianco del
Signore che pendeva e moriva sulla croce uscì sangue e acqua, quando
fu aperto dalla lancia. Nell' acqua è la tua purificazione, nel
sangue la tua redenzione» (Sant'Agostino, Senno 311).
Il
Medioevo è stato un' epoca particolarmente feconda per lo sviluppo
della devozione al Cuore del Salvatore. Uomini insigni per santità e
dottrina, come san Bernardo (†1153),
san Bonaventura († 1274), e mistici come santa Lutgarda († 1246),
santa Matilde di Magdeburgo (†1282),
le sante sorelle Matilde († 1299) e Gertrude († 1302) del
monastero di Helfta, Ludolfo di Sassonia († 1378), santa Caterina
da Siena († 1380) approfondirono il mistero del Cuore di Cristo, in
cui videro la "casa di rifugio" dove ripararsi, la sede
della misericordia, il luogo per l'incontro con lui, la sorgente
dell'infinito amore del Signore, la fonte dalla quale sgorga l'acqua
dello Spirito, la vera terra promessa e il vero paradiso. Nell'epoca
moderna il culto al Cuore del Salvatore conobbe nuovi sviluppi. In un
tempo in cui il giansenismo proclamava i rigori della giustizia
divina, la devozione al Cuore di Cristo costituì un efficace
antidoto per suscitare nei fedeli l’
amore al Signore e la fiducia nella sua infinita misericordia, di cui
il Cuore è pegno e simbolo. San Francesco di Sales († 1622), che
assunse come norma di vita e di apostolato l'atteggiamento
fondamentale del Cuore di Cristo, cioè l'umiltà, la mansuetudine
(Mt 11,29), l'amore tenero e misericordioso; santa Margherita Maria
Alacoque († 1690), a cui il Signore mostrò ripetutamente le
ricchezze del suo Cuore; san Giovanni Eudes († 1680), promotore del
culto liturgico al Sacro Cuore; san Claudio La Colombière (†1682);
san Giovanni Bosco (†1888) e altri santi e sante sono stati insigni
apostoli della devozione al Sacro Cuore. Le forme di devozione al
Cuore del Salvatore sono molto numerose; alcune sono state
esplicitamente approvate e frequentemente raccomandate dalla Sede
Apostolica. Tra esse sono da ricordare:
•
la consacrazione personale,
che, secondo Pio XI, «fra tutte le pratiche riferentisi al culto del
Sacro Cuore è senza dubbio la principale» (Miserentissimus
Redemptor, 167);
•
la consacrazione della
famiglia, mediante la quale il nucleo familiare, già partecipe in
virtù del sacramento del Matrimonio del mistero di unità e di amore
fra Cristo e la Chiesa, viene dedicato al Signore, perché egli regni
nel cuore di ognuno dei suoi membri (cfr. EI, Aliae concessiones, 1,
p. 50);
•
le Litanie del Cuore di Gesù,
approvate nel 1891 per tutta la Chiesa, di contenuto segnatamente
biblico e arricchite di indulgenze;
•
l'Atto di riparazione, formula
di preghiera con cui il fedele, memore dell'infinita bontà di
Cristo, intende implorare misericordia e riparare le offese recate in
tanti modi al suo Cuore dolcissimo (cfr. EI, Aliae concessiones, 3,
pp. 51-53);
•
la pratica dei nove primi
venerdì del mese, che trae origine dalla "grande promessa"
fatta da Gesù a santa Margherita Maria.
I
nove primi venerdì del mese
La
"grande promessa" del Sacro Cuore
La
particolarità delle rivelazioni a suor Margherita Maria, fu che Gesù
le dettò dodici promesse dirette ai devoti del Sacro Cuore e che la
Santa (canonizzata nel 1920) riporta nelle sue lettere:
1.
Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2.
Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e
metterò la pace nelle famiglie divise.
3.
Li consolerò nelle loro afflizioni.
4.
Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di
morte.
5.
Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere.
6.
I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della
misericordia.
7.
Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo
fervore.
8.
Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione.
9.
Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta
e onorata.
10.
A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il
dono di commuovere i cuori più induriti.
11.
Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore
sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato. Io ti
prometto, nell'eccesso della misericordia del mio Cuore, che il mio
amore onnipotente concederà a tutti quelli che' si comunicheranno al
primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della
penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza
ricevere i sacramenti, e il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in
quell'ora estrema.
Quest'ultima
promessa, comunemente detta la "grande promessa", assicura
un dono veramente straordinario, cioè la morte in grazia di Dio e,
quindi, la salvezza eterna. La "grande promessa" ha dato
origine alla devozione dei "nove primi venerdì del mese".
Condizioni
e disposizioni per i nove primi venerdì
Il
Cuore di Gesù promette, dunque, in modo assoluto e senza
restrizioni, che chi ha fatto bene i nove primi venerdì non morrà
in peccato mortale. Quali sono le condizioni e le disposizioni per
adempiere la pratica?
L'unica
condizione, perché la pratica sia da considerarsi valida, è quella
di ricevere nove sante Comunioni il primo venerdì del mese, per nove
mesi, consecutivi secondo le intenzioni del Sacro Cuore di Gesù.
•
Le Comunioni devono essere
fatte in grazia di Dio. Quindi, chi riconosce di essere in peccato
mortale deve premettere la Confessione sacramentale. Chi, invece, ha
commesso solo peccati veniali, può fare la Comunione anche senza
essersi confessato, perché il peccato veniale non priva della grazia
santificante, dell'amicizia con Dio, della carità, né quindi della
beatitudine eterna. In ogni caso, la Chiesa raccomanda di confessarsi
anche in presenza dei soli peccati veniali, non solo per progredire
nel cammino di fede, ma anche perché il peccato veniale deliberato e
che sia rimasto senza pentimento ci dispone poco a poco a commettere
il peccato mortale. A maggior ragione, chi pratica i nove primi
venerdì può cogliere quest'occasione per confessarsi comunque, come
esercizio per una piena e più perfetta vita di fede.
•
Le Comunioni devono essere
fatte secondo le intenzioni del Cuore di Gesù, in spirito di
riparazione. Chi non esprime questa intenzione non adempie la
condizione. Basta esprimere quest'intenzione il primo dei nove
venerdì.
•
Le Comunioni devono essere
ricevute nel primo venerdì del mese e non in un altro giorno della
settimana. Nessuno ha il diritto di cambiare il giorno, neppure il
confessore, e non si possono fare eccezioni neppure per gli ammalati.
•
Le Comunioni devono essere
nove e si ricevono all'interno della santa Messa. Solo in presenza di
un grave impedimento (ad esempio i malati e chi li assiste) si può
ricevere la Comunione senza partecipare alla Messa e, solo in questo
caso, la pratica resta valida. Chi non avesse fatto tutte le nove
Comunioni non ha adempiuto alla condizione.
•
Le Comunioni devono essere
ricevute in mesi consecutivi, senza interruzione: chi ne tralasciasse
anche solo una o smettesse per qualsiasi motivo deve ricominciare
daccapo.
Alcune
conferme
Una
straordinaria conferma della perenne validità della promessa a santa
Margherita è giunta nel 1947 dalle apparizioni alle Tre Fontane,
dove la Vergine della Rivelazione disse con chiarezza al veggente
Bruno Cornacchiola, un protestante che non perdeva occasione per
denigrare la Madonna: «Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi
perseguiti: ora basta! Entra nell'ovile santo, corte celeste in
terra. I nove venerdì del Sacro Cuore che tu facesti prima di
entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato». La Vergine
Santissima, apparendo a Belpasso (Catania) l'8 dicembre 1986 al
veggente Rosario Toscano, disse: «Gesù tante volte è lasciato
abbandonato e poco riverito in certi tabernacoli, Egli però, nella
sua infinita misericordia, promette l'assistenza in punto di morte a
chi ogni primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, si
confesserà e si comunicherà».
La
pratica dei nove primi venerdì è stata definita come la "tessera
del Paradiso" per l'estrema misericordia del Sacro Cuore, perciò
pratichiamo e diffondiamo questa devozione consigliando altri a fare
i primi venerdì perché: «Chi salva un'anima assicura la salvezza
della sua».
Preghiere
con i maestri spirituali
O
Cuore amatissimo
San
Bonaventura, figlio spirituale di san Francesco e grande teologo del
XIII secolo, ci ha lasciato ispiranti riflessioni teologiche
sull'unione dei nostri cuori col Sacro Cuore di Gesù.
O
Cuore amatissimo di Gesù, perché ti sei fatto squarciare dalla
lancia, se non per mostrarmi l'eccesso dell' amor tuo e per essere
l'abitazione dell'anima mia? E quando entrerò io in te e
solennemente protesterò: «Questo è il mio eterno riposo; qui
abiterò perché mi sono scelto io stesso questa dimora?».
Gesù
mio, introduci quanto prima quest'anima mia attraverso la ferita
dell'aperto costato nel segreto del tuo amabilissimo e amantissimo
Cuore, affinché essa si purifichi, si abbellisca e tutta si infiammi
nella tua carità; in modo che, dimentica delle terrene
sollecitudini, pensi solo ad amare te, mio Dio crocifisso. Amen.
Gesù,
dammi un cuore come il tuo
San
Tommaso d'Aquino, secondo gli antichi biografi, era solito accostare
il suo capo al tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore
divino e umano di Gesù. Insieme a lui chiediamo il dono di avere un
cuore come quello di Gesù.
O
Gesù che tanto mi ami, ascoltami, te ne prego. Che la tua volontà
sia il mio desiderio, la mia passione, il mio amore. Fa' che io ami
quanto è tuo: ma sopratutto che io ami te solo. Dammi un cuore così
pieno d'amore per te, che nulla possa distrarmi da te.
Dammi
un cuore fedele e forte, che mai tremi né si abbassi; un cuore retto
che non conosca le vie tortuose del male; un cuore indomabile, sempre
pronto a lottare; un cuore valoroso, che non indietreggi alla vista
degli ostacoli; un cuore umile e dolce come il tuo. Amen.
Ti
saluto, o Sacro Cuore di Gesù
Santa
Geltrude (ca. 1256-1302), dotata di particolari doni di grazia, di
profondissima umiltà e ardente zelo per la salvezza del prossimo, si
impegnò a divulgare il culto per l'umanità di Gesù Cristo,
tradotta nell'immagine del Sacro Cuore. La Santa soleva recitare ogni
giorno questa preghiera in suo onore.
Io
ti saluto, o Sacro Cuore di Gesù, viva e vivificante sorgente di
vita eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardente
dell'amor divino. Tu sei il luogo del mio riposo, tu sei il mio
rifugio. O mio amabile Salvatore, accendi il mio cuore di quell'amore
ardentissimo che infiamma il tuo Cuore; versa nel mio cuore le grandi
grazie che trovano la fonte viva nel tuo Cuore; fa' che il mio cuore
sia totalmente unito al tuo; la tua volontà sia la mia e la mia
volontà sia eternamente conforme alla tua, perché io desidero che
in avvenire la tua santa volontà sia la regola di tutti i miei
desideri e di tutte le mie azioni. Amen.
Nel
tuo sacro costato
Santa
Margherita Maria Alacoque così racconta la prima apparizione del
Redentore: «Appena mi recai alla preghiera, Gesù mi si presentò
coperto di piaghe, chiedendomi di guardare lo squarcio del suo sacro
costato: un abisso senza fonde dall'enorme freccia dell'amore. Esso è
la dimora di tutti coloro
che lo amano. Ma siccome l'ingresso è piccolo, per e necessario
farsi piccoli e spogliarsi di tutto».
Mettimi,
mio Salvatore, nel tuo sacro costato, Cuore adorabile, fornace
d'amore e sarò sicura. O Gesù mio sommo bene, io spero che tu mi ci
introduca, perché io ti amo non per le ricompense che prometti a
quelli che ti amano, ma puramente per amore tuo.
Amen.
O
Cuore Santissimo
Santa
Margherita Maria Alacoque (1647-1690) percorse rapidamente la via
della perfezione. Ricevette mistiche rivelazioni, particolarmente
sulla devozione verso il Cuore di Gesù e lavorò molto per
introdurne il culto nella Chiesa.
O
Cuore Santissimo di Gesù, che tanto ami beneficare i poveri e
istruire chi brama far profitto alla scuola del tuo santo amore,
m'inviti continuamente a essere, come te, dolce e umile di cuore. Fa'
che mi persuada che per guadagnare la tua amicizia e per diventare
tua vera discepola, non posso fare nulla di meglio che cercare di
essere veramente dolce e umile. Concedimi dunque quella vera umiltà
che mi tenga sottomessa a tutti, che mi faccia sopportare in silenzio
le piccole umiliazioni, anzi che me le faccia accettare di buona
voglia, con serenità, senza scuse, senza lamenti, considerando che
ne merito assai di più e di maggiori. O Gesù, permettimi di entrare
nel tuo Cuore come in una scuola. Che in questa scuola io impari la
scienza dei santi, la scienza del puro amore. O Maestro buono, che io
ascolti con attenzione la tua voce che mi dice: imparate da me che
sono dolce e umile di cuore e troverete la vera quiete dell'anima.
Amen.
Sacro
Cuore del mio Gesù
Questa
preghiera di santa Margherita Maria Alacoque, era pregata spesso
dalla beata Teresa di Calcutta per chiedere aiuto al Signore nei
momenti di difficoltà.
Mi
offro a te, Sacro Cuore del mio Gesù, con l'intenzione che tutta la
mia vita, tutte le mie sofferenze, tutte le mie azioni, tutto il mio
essere vengano usati per amarti, adorarti, glorificarti.
Possa
il mio cuore essere consumato e ridotto in cenere dalla forza del suo
amore per te!
Perché
non sono solo cuore per amarti e spirito per adorarti?
Concedimi,
ti prego, di amare d'ora in poi soltanto te e tutte le cose in te e
per te. Amen.
Invocazioni
al Sacro Cuore di Gesù
Santa
Margherita Maria Alacoque, a proposito di queste invocazioni,
insegna: «Quando ti sentirai come incapace a formulare alcun buon
pensiero, offri allora all'eterno Padre tutto ciò che fa il Cuore di
Gesù nel Santissimo Sacramento, perché egli supplisca a ciò che
vorresti e dovresti fare tu».
Cuore
di Gesù, alle tue profonde adorazioni unisco
il mio cuore
Cuore
di Gesù, al tuo ardente amore
Cuore
di Gesù, al tuo fervido zelo
Cuore
di Gesù, alle tue riparazioni
Cuore
di Gesù, ai tuoi ringraziamenti
Cuore
di Gesù, alla tua fiducia sicura
Cuore
di Gesù, alle tue fervide preghiere
Cuore
di Gesù, al tuo silenzio eloquente
Cuore
di Gesù, alla tua umiltà
Cuore
di Gesù, alla tua obbedienza
Cuore
di Gesù, alla tua dolcezza e alla tua pace
Cuore
di Gesù, alla tua bontà ineffabile
Cuore
di Gesù, alla tua carità universale
Cuore
di Gesù, al tuo raccoglimento profondo
Cuore
di Gesù, alla tua tenera sollecitudine per la conversione dei
peccatori
Cuore
di Gesù, alla tua unione intima col Padre celeste
Cuore
di Gesù, alle tue intenzioni, ai tuoi desideri, alla tua volontà
Amore
del Cuore di Gesù infiamma il mio cuore
Carità
del Cuore di Gesù diffonditi nel mio
cuore
Forza
del Cuore di Gesù sostieni il mio cuore
Misericordia
del Cuore di Gesù perdona al mio cuore
Pazienza
del Cuore di Gesù non ti stancare del
mio cuore
Regno
del Cuore di Gesù stabilisciti nel mio
cuore
Sapienza
del Cuore di Gesù illumina il mio cuore
Volontà
del Cuore di Gesù disponi del mio cuore
Zelo
del Cuore di Gesù consuma il mio cuore
Vergine
Immacolata prega per noi il Sacro Cuore
di Gesù
Misericordia
San
Giovanni Eudes aiutò a sviluppare l'aspetto liturgico della
devozione al Sacro Cuore e al Cuore Immacolato di Maria, in quanto,
grazie a lei, il Figlio di Dio assunse un cuore umano. Fondò anche
un ordine religioso intitolato al Sacro Cuore di Gesù e Maria.
O
benevolissimo e misericordiosissimo Cuore di Gesù, imprimi nei
nostri cuori un'immagine perfetta della tua grande misericordia,
affinché compiamo il comandamento che ci hai dato: «Siate
misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso».
Atto
di offerta
Il
venerabile Leone Dehon (1843- 1925) fu l'apostolo infaticabile della
devozione riparatrice al Sacro Cuore di Gesù. Edificò tutti con il
profumo delle sue virtù. Ecco una sua preghiera.
Cuore
amatissimo di Gesù, Cuore degno di tutto il mio amore e di tutta la
mia adorazione, mosso dal desiderio di riparare e di cancellare le
offese così gravi e numerose fatte contro di te, e per evitare che
io stesso mi macchi della colpa di ingrato, ti offro e ti consacro
interamente il mio cuore, i miei affetti, il mio lavoro e tutto me
stesso. Per quanto siano poveri i miei meriti, o Gesù, ti offro le
mie preghiere, i miei atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e
delle altre virtù che praticherò oggi e durante l'intera mia vita,
fino all'ultimo respiro. Propongo di fare ogni cosa a gloria tua, per
tuo amore e per consolare il tuo Cuore. Ti supplico di accettare la
mia umile offerta per le mani purissime della Madre tua e Madre mia
Maria. Disponi di me e delle cose mie, o Signore, secondo il
beneplacito del tuo Cuore. Amen.
Coroncina
al Sacro Cuore
per
chiedere le virtù teologali
Preghiere
iniziali * (vedi in calce)
Con
la prima preghiera si domanda la virtù della fede.
Amabilissimo
Cuore di Gesù, che per eccesso di amore hai voluto restartene con
noi sino alla consumazione dei secoli nell'adorabile Eucaristia, e
qui ti offri vittima continua per noi, dimentica le ingratitudini,
perdona le colpe, i sacrilegi e i disprezzi che ti abbiamo fatto , e
col perdono donaci una fede viva e operosa.
Padre
nostro • Ave Maria • Gloria al Padre
Con
la seconda preghiera si domanda la virtù della speranza.
Sacratissimo
Cuore di Gesù: tesoro ricchissimo delle divine misericordie,
fiducioso delle tue promesse rivestimi, ti prego, di tutte le virtù
del tuo Santissimo Cuore, perché diventi un vero tuo servo; adornami
della tua mansuetudine, della tua umiltà, della tua illibatezza e
santità.
Padre
nostro • Ave Maria • Gloria al Padre
Con
la terza preghiera si domanda la virtù della carità.
Amorosissimo
Cuore di Gesù, sorgente vivifica e immacolata di gaudio e di vita
eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardentissima del
divino amore, tu solo sei il mio rifugio, tu la sede del mio riposo,
Tu il mio tutto. O Cuore amatissimo, infiamma questo mio cuore di
quel vivo amore di cui avvampi, affinché amando te e il prossimo per
amore tuo, io possa esser felice in questa e nell'altra vita. Amen.
Padre
nostro • Ave Maria • Gloria al Padre
Rivolgiamoci
a Maria, consacriamoci a lei e confidando nel suo cuore materno,
diciamole:
Per
gli alti pregi del tuo Cuore pieno di dolcezza, impetrami, o grande
Madre di Dio e Madre mia Maria, una vera e stabile devozione al Sacro
Cuore di Gesù, tuo Figlio, perché racchiuso in esso con i miei
pensieri e affetti adempia tutti i miei doveri e serva sempre Gesù
con alacrità di cuore, specialmente in questo giorno.
Cuore
di Gesù infiammato di amore per noi,
infiamma
i nostri cuori d'amore per te!
Preghiamo
Fa',
o Padre, che lo Spirito Santo c'infiammi di quell'amore che il
Signore nostro Gesù Cristo dal profondo del suo Cuore riversò sulla
terra, desiderando vivamente che arda sempre più. Te lo chiediamo
per mezzo di lui, il tuo Figlio Gesù, che vive e regna per tutti i
secoli. Amen.
*
Preghiere iniziali
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
All'inizio
della preghiera invochiamo il Padre per mezzo di Cristo nostro
Signore perché ci doni lo Spirito Consolatore. Infatti, egli è il
maestro interiore che ci insegna a pregare: Nessuno può dire: «Gesù
è Signore!», se non sotto l'azione dello Spirito Santo (1Cor 12,3).
Ecco perché la Chiesa ci invita a implorarlo ogni giorno,
soprattutto all'inizio e al termine di qualsiasi azione importante.
Sequenza
allo Spirito Santo
Vieni,
Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni,
padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O
luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza
la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è
sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò
che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.
Vieni,
o Spirito creatore
(Veni
Creator)
Vieni,
o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i
cuori che hai creato.
O
dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco,
amore, santo crisma dell'anima.
Dito
della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii
luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore, sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici
dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci
preservi dal male.
Luce
d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del
Figlio uniti in un solo Amore. Amen.
Manda
il tuo Spirito e sarà una nuova creazione,
e
rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo
O
Padre, che nella luce dello Spirito Santo guidi i credenti alla
conoscenza piena della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la
vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Credo
Simbolo apostolico
Io
credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e
in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, (ci si inchina) il
quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì
sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli
inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede
alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i
vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione
della carne, la vita eterna. Amen.
Tratto
dal libro “Pregate,pregate,pregate” edizione 2012 – da pag.404
a pag.408 – da pag.412 a pag.417 – da pag.445 a pag.446
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