domenica 16 giugno 2019

Sacro Cuore di Gesù - Preghiere con i maestri spirituali - Coroncina al Sacro Cuore per chiedere le virtù teologali




Per un approfondimento teologico e liturgico sul senso della devozione al Sacro Cuore vi proponiamo questo denso riassunto, che si trova nel "Direttorio su Pietà popolare e Liturgia" (2002).

Il venerdì che segue la seconda domenica dopo Pentecoste la Chiesa celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Oltre alla celebrazione liturgica, molte altre espressioni di pietà hanno come oggetto il Cuore di Cristo. Non v'è dubbio infatti che la devozione al Cuore del Salvatore è stata ed è tuttora una delle espressioni più diffuse e più amate della pietà ecclesiale.
Intesa alla luce della divina Scrittura, l'espressione "Cuore di Cristo" designa il mistero stesso di Cristo, la totalità del suo essere, la sua persona considerata nel suo nucleo più intimo ed essenziale: Figlio di Dio, sapienza increata, carità infinita, principio di salvezza e di santificazione per l'intera umanità. Il "Cuore di Cristo" è Cristo, Verbo incarnato e salvatore, intrinsecamente proteso, nello Spirito, con infinito amore divino-umano verso il Padre e verso gli uomini suoi fratelli.
Come hanno spesso ricordato i Romani Pontefici, la devozione al Cuore di Cristo ha un solido fondamento nella Scrittura.

Gesù, che è uno con il Padre (cfr. Gv 10,30), invita i suoi discepoli a vivere in intima comunione con lui, ad assumere la sua persona e la sua Parola come norma di condotta e rivela se stesso come maestro mite e umile di cuore (Mt 11,29). Si può dire, in un certo senso, che la devozione al Cuore di Cristo è la traduzione in termini cultuali dello sguardo che, secondo la parola profetica ed evangelica, tutte le generazioni cristiane «volgeranno a colui che è stato trafitto» (cfr. Gv 19,37; Zc 12,10), cioè al costato di Cristo, trafitto dalla lancia, dal quale scaturì sangue e acqua (cfr. Gv 19,34), simbolo del «mirabile sacramento di tutta la Chiesa» (Sacrosanctum Concilium, 5).
Il testo giovanneo che narra l'ostensione delle mani e del costato di Cristo ai discepoli (Gv 20,20) e l'invito da lui rivolto a Tommaso di stendere la sua mano e di metterla nel suo costato (Gv 20,27) ha avuto anch'esso un notevole influsso nell'origine e nello sviluppo della pietà ecclesiale verso il Sacro Cuore.
Quei testi e altri che presentano il Cristo quale Agnello pasquale, vittorioso se pur immolato (Ap 5,6), furono oggetto di assidua meditazione da parte dei Santi Padri, che ne svelarono le ricchezze dottrinali e talora invitarono i fedeli a penetrare nel mistero di Cristo per la porta aperta nel suo fianco. Così sant' Agostino: «L'ingresso è accessibile: Cristo è la porta. Anche per te si aprì quando il suo fianco fu aperto dalla lancia. Ricorda che cosa ne uscì; quindi scegli per dove tu possa entrare. Dal fianco del Signore che pendeva e moriva sulla croce uscì sangue e acqua, quando fu aperto dalla lancia. Nell' acqua è la tua purificazione, nel sangue la tua redenzione» (Sant'Agostino, Senno 311).
Il Medioevo è stato un' epoca particolarmente feconda per lo sviluppo della devozione al Cuore del Salvatore. Uomini insigni per santità e dottrina, come san Bernardo (1153), san Bonaventura († 1274), e mistici come santa Lutgarda († 1246), santa Matilde di Magdeburgo (†1282), le sante sorelle Matilde († 1299) e Gertrude († 1302) del monastero di Helfta, Ludolfo di Sassonia († 1378), santa Caterina da Siena († 1380) approfondirono il mistero del Cuore di Cristo, in cui videro la "casa di rifugio" dove ripararsi, la sede della misericordia, il luogo per l'incontro con lui, la sorgente dell'infinito amore del Signore, la fonte dalla quale sgorga l'acqua dello Spirito, la vera terra promessa e il vero paradiso. Nell'epoca moderna il culto al Cuore del Salvatore conobbe nuovi sviluppi. In un tempo in cui il giansenismo proclamava i rigori della giustizia divina, la devozione al Cuore di Cristo costituì un efficace antidoto per suscitare nei fedeli l’ amore al Signore e la fiducia nella sua infinita misericordia, di cui il Cuore è pegno e simbolo. San Francesco di Sales († 1622), che assunse come norma di vita e di apostolato l'atteggiamento fondamentale del Cuore di Cristo, cioè l'umiltà, la mansuetudine (Mt 11,29), l'amore tenero e misericordioso; santa Margherita Maria Alacoque († 1690), a cui il Signore mostrò ripetutamente le ricchezze del suo Cuore; san Giovanni Eudes († 1680), promotore del culto liturgico al Sacro Cuore; san Claudio La Colombière (†1682); san Giovanni Bosco (†1888) e altri santi e sante sono stati insigni apostoli della devozione al Sacro Cuore. Le forme di devozione al Cuore del Salvatore sono molto numerose; alcune sono state esplicitamente approvate e frequentemente raccomandate dalla Sede Apostolica. Tra esse sono da ricordare:
la consacrazione personale, che, secondo Pio XI, «fra tutte le pratiche riferentisi al culto del Sacro Cuore è senza dubbio la principale» (Miserentissimus Redemptor, 167);
la consacrazione della famiglia, mediante la quale il nucleo familiare, già partecipe in virtù del sacramento del Matrimonio del mistero di unità e di amore fra Cristo e la Chiesa, viene dedicato al Signore, perché egli regni nel cuore di ognuno dei suoi membri (cfr. EI, Aliae concessiones, 1, p. 50);
le Litanie del Cuore di Gesù, approvate nel 1891 per tutta la Chiesa, di contenuto segnatamente biblico e arricchite di indulgenze;
l'Atto di riparazione, formula di preghiera con cui il fedele, memore dell'infinita bontà di Cristo, intende implorare misericordia e riparare le offese recate in tanti modi al suo Cuore dolcissimo (cfr. EI, Aliae concessiones, 3, pp. 51-53);
la pratica dei nove primi venerdì del mese, che trae origine dalla "grande promessa" fatta da Gesù a santa Margherita Maria.

I nove primi venerdì del mese
La "grande promessa" del Sacro Cuore

La particolarità delle rivelazioni a suor Margherita Maria, fu che Gesù le dettò dodici promesse dirette ai devoti del Sacro Cuore e che la Santa (canonizzata nel 1920) riporta nelle sue lettere:
1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise.
3. Li consolerò nelle loro afflizioni.
4. Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte.
5. Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della misericordia.
7. Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore.
8. Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione.
9. Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta e onorata.
10. A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti.
11. Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato. Io ti prometto, nell'eccesso della misericordia del mio Cuore, che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che' si comunicheranno al primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i sacramenti, e il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in quell'ora estrema.
Quest'ultima promessa, comunemente detta la "grande promessa", assicura un dono veramente straordinario, cioè la morte in grazia di Dio e, quindi, la salvezza eterna. La "grande promessa" ha dato origine alla devozione dei "nove primi venerdì del mese".
Condizioni e disposizioni per i nove primi venerdì
Il Cuore di Gesù promette, dunque, in modo assoluto e senza restrizioni, che chi ha fatto bene i nove primi venerdì non morrà in peccato mortale. Quali sono le condizioni e le disposizioni per adempiere la pratica?
L'unica condizione, perché la pratica sia da considerarsi valida, è quella di ricevere nove sante Comunioni il primo venerdì del mese, per nove mesi, consecutivi secondo le intenzioni del Sacro Cuore di Gesù.
Le Comunioni devono essere fatte in grazia di Dio. Quindi, chi riconosce di essere in peccato mortale deve premettere la Confessione sacramentale. Chi, invece, ha commesso solo peccati veniali, può fare la Comunione anche senza essersi confessato, perché il peccato veniale non priva della grazia santificante, dell'amicizia con Dio, della carità, né quindi della beatitudine eterna. In ogni caso, la Chiesa raccomanda di confessarsi anche in presenza dei soli peccati veniali, non solo per progredire nel cammino di fede, ma anche perché il peccato veniale deliberato e che sia rimasto senza pentimento ci dispone poco a poco a commettere il peccato mortale. A maggior ragione, chi pratica i nove primi venerdì può cogliere quest'occasione per confessarsi comunque, come esercizio per una piena e più perfetta vita di fede.
Le Comunioni devono essere fatte secondo le intenzioni del Cuore di Gesù, in spirito di riparazione. Chi non esprime questa intenzione non adempie la condizione. Basta esprimere quest'intenzione il primo dei nove venerdì.
Le Comunioni devono essere ricevute nel primo venerdì del mese e non in un altro giorno della settimana. Nessuno ha il diritto di cambiare il giorno, neppure il confessore, e non si possono fare eccezioni neppure per gli ammalati.
Le Comunioni devono essere nove e si ricevono all'interno della santa Messa. Solo in presenza di un grave impedimento (ad esempio i malati e chi li assiste) si può ricevere la Comunione senza partecipare alla Messa e, solo in questo caso, la pratica resta valida. Chi non avesse fatto tutte le nove Comunioni non ha adempiuto alla condizione.
Le Comunioni devono essere ricevute in mesi consecutivi, senza interruzione: chi ne tralasciasse anche solo una o smettesse per qualsiasi motivo deve ricominciare daccapo.
Alcune conferme
Una straordinaria conferma della perenne validità della promessa a santa Margherita è giunta nel 1947 dalle apparizioni alle Tre Fontane, dove la Vergine della Rivelazione disse con chiarezza al veggente Bruno Cornacchiola, un protestante che non perdeva occasione per denigrare la Madonna: «Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti: ora basta! Entra nell'ovile santo, corte celeste in terra. I nove venerdì del Sacro Cuore che tu facesti prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato». La Vergine Santissima, apparendo a Belpasso (Catania) l'8 dicembre 1986 al veggente Rosario Toscano, disse: «Gesù tante volte è lasciato abbandonato e poco riverito in certi tabernacoli, Egli però, nella sua infinita misericordia, promette l'assistenza in punto di morte a chi ogni primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, si confesserà e si comunicherà».
La pratica dei nove primi venerdì è stata definita come la "tessera del Paradiso" per l'estrema misericordia del Sacro Cuore, perciò pratichiamo e diffondiamo questa devozione consigliando altri a fare i primi venerdì perché: «Chi salva un'anima assicura la salvezza della sua».

Preghiere con i maestri spirituali

O Cuore amatissimo

San Bonaventura, figlio spirituale di san Francesco e grande teologo del XIII secolo, ci ha lasciato ispiranti riflessioni teologiche sull'unione dei nostri cuori col Sacro Cuore di Gesù.
O Cuore amatissimo di Gesù, perché ti sei fatto squarciare dalla lancia, se non per mostrarmi l'eccesso dell' amor tuo e per essere l'abitazione dell'anima mia? E quando entrerò io in te e solennemente protesterò: «Questo è il mio eterno riposo; qui abiterò perché mi sono scelto io stesso questa dimora?».
Gesù mio, introduci quanto prima quest'anima mia attraverso la ferita dell'aperto costato nel segreto del tuo amabilissimo e amantissimo Cuore, affinché essa si purifichi, si abbellisca e tutta si infiammi nella tua carità; in modo che, dimentica delle terrene sollecitudini, pensi solo ad amare te, mio Dio crocifisso. Amen.

Gesù, dammi un cuore come il tuo

San Tommaso d'Aquino, secondo gli antichi biografi, era solito accostare il suo capo al tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore divino e umano di Gesù. Insieme a lui chiediamo il dono di avere un cuore come quello di Gesù.

O Gesù che tanto mi ami, ascoltami, te ne prego. Che la tua volontà sia il mio desiderio, la mia passione, il mio amore. Fa' che io ami quanto è tuo: ma sopratutto che io ami te solo. Dammi un cuore così pieno d'amore per te, che nulla possa distrarmi da te.
Dammi un cuore fedele e forte, che mai tremi né si abbassi; un cuore retto che non conosca le vie tortuose del male; un cuore indomabile, sempre pronto a lottare; un cuore valoroso, che non indietreggi alla vista degli ostacoli; un cuore umile e dolce come il tuo. Amen.
Ti saluto, o Sacro Cuore di Gesù

Santa Geltrude (ca. 1256-1302), dotata di particolari doni di grazia, di profondissima umiltà e ardente zelo per la salvezza del prossimo, si impegnò a divulgare il culto per l'umanità di Gesù Cristo, tradotta nell'immagine del Sacro Cuore. La Santa soleva recitare ogni giorno questa preghiera in suo onore.

Io ti saluto, o Sacro Cuore di Gesù, viva e vivificante sorgente di vita eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardente dell'amor divino. Tu sei il luogo del mio riposo, tu sei il mio rifugio. O mio amabile Salvatore, accendi il mio cuore di quell'amore ardentissimo che infiamma il tuo Cuore; versa nel mio cuore le grandi grazie che trovano la fonte viva nel tuo Cuore; fa' che il mio cuore sia totalmente unito al tuo; la tua volontà sia la mia e la mia volontà sia eternamente conforme alla tua, perché io desidero che in avvenire la tua santa volontà sia la regola di tutti i miei desideri e di tutte le mie azioni. Amen.

Nel tuo sacro costato

Santa Margherita Maria Alacoque così racconta la prima apparizione del Redentore: «Appena mi recai alla preghiera, Gesù mi si presentò coperto di piaghe, chiedendomi di guardare lo squarcio del suo sacro costato: un abisso senza fonde dall'enorme freccia dell'amore. Esso è la dimora di tutti coloro che lo amano. Ma siccome l'ingresso è piccolo, per e necessario farsi piccoli e spogliarsi di tutto».

Mettimi, mio Salvatore, nel tuo sacro costato, Cuore adorabile, fornace d'amore e sarò sicura. O Gesù mio sommo bene, io spero che tu mi ci introduca, perché io ti amo non per le ricompense che prometti a quelli che ti amano, ma puramente per amore tuo. Amen.

O Cuore Santissimo

Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) percorse rapidamente la via della perfezione. Ricevette mistiche rivelazioni, particolarmente sulla devozione verso il Cuore di Gesù e lavorò molto per introdurne il culto nella Chiesa.

O Cuore Santissimo di Gesù, che tanto ami beneficare i poveri e istruire chi brama far profitto alla scuola del tuo santo amore, m'inviti continuamente a essere, come te, dolce e umile di cuore. Fa' che mi persuada che per guadagnare la tua amicizia e per diventare tua vera discepola, non posso fare nulla di meglio che cercare di essere veramente dolce e umile. Concedimi dunque quella vera umiltà che mi tenga sottomessa a tutti, che mi faccia sopportare in silenzio le piccole umiliazioni, anzi che me le faccia accettare di buona voglia, con serenità, senza scuse, senza lamenti, considerando che ne merito assai di più e di maggiori. O Gesù, permettimi di entrare nel tuo Cuore come in una scuola. Che in questa scuola io impari la scienza dei santi, la scienza del puro amore. O Maestro buono, che io ascolti con attenzione la tua voce che mi dice: imparate da me che sono dolce e umile di cuore e troverete la vera quiete dell'anima. Amen.

Sacro Cuore del mio Gesù

Questa preghiera di santa Margherita Maria Alacoque, era pregata spesso dalla beata Teresa di Calcutta per chiedere aiuto al Signore nei momenti di difficoltà.

Mi offro a te, Sacro Cuore del mio Gesù, con l'intenzione che tutta la mia vita, tutte le mie sofferenze, tutte le mie azioni, tutto il mio essere vengano usati per amarti, adorarti, glorificarti.
Possa il mio cuore essere consumato e ridotto in cenere dalla forza del suo amore per te!
Perché non sono solo cuore per amarti e spirito per adorarti?
Concedimi, ti prego, di amare d'ora in poi soltanto te e tutte le cose in te e per te. Amen.

Invocazioni al Sacro Cuore di Gesù

Santa Margherita Maria Alacoque, a proposito di queste invocazioni, insegna: «Quando ti sentirai come incapace a formulare alcun buon pensiero, offri allora all'eterno Padre tutto ciò che fa il Cuore di Gesù nel Santissimo Sacramento, perché egli supplisca a ciò che vorresti e dovresti fare tu».
Cuore di Gesù, alle tue profonde adorazioni unisco il mio cuore
Cuore di Gesù, al tuo ardente amore
Cuore di Gesù, al tuo fervido zelo
Cuore di Gesù, alle tue riparazioni
Cuore di Gesù, ai tuoi ringraziamenti
Cuore di Gesù, alla tua fiducia sicura
Cuore di Gesù, alle tue fervide preghiere
Cuore di Gesù, al tuo silenzio eloquente
Cuore di Gesù, alla tua umiltà
Cuore di Gesù, alla tua obbedienza
Cuore di Gesù, alla tua dolcezza e alla tua pace
Cuore di Gesù, alla tua bontà ineffabile
Cuore di Gesù, alla tua carità universale
Cuore di Gesù, al tuo raccoglimento profondo
Cuore di Gesù, alla tua tenera sollecitudine per la conversione dei peccatori
Cuore di Gesù, alla tua unione intima col Padre celeste
Cuore di Gesù, alle tue intenzioni, ai tuoi desideri, alla tua volontà

Amore del Cuore di Gesù infiamma il mio cuore
Carità del Cuore di Gesù diffonditi nel mio cuore
Forza del Cuore di Gesù sostieni il mio cuore
Misericordia del Cuore di Gesù perdona al mio cuore
Pazienza del Cuore di Gesù non ti stancare del mio cuore
Regno del Cuore di Gesù stabilisciti nel mio cuore
Sapienza del Cuore di Gesù illumina il mio cuore
Volontà del Cuore di Gesù disponi del mio cuore
Zelo del Cuore di Gesù consuma il mio cuore
Vergine Immacolata prega per noi il Sacro Cuore di Gesù

Misericordia

San Giovanni Eudes aiutò a sviluppare l'aspetto liturgico della devozione al Sacro Cuore e al Cuore Immacolato di Maria, in quanto, grazie a lei, il Figlio di Dio assunse un cuore umano. Fondò anche un ordine religioso intitolato al Sacro Cuore di Gesù e Maria.

O benevolissimo e misericordiosissimo Cuore di Gesù, imprimi nei nostri cuori un'immagine perfetta della tua grande misericordia, affinché compiamo il comandamento che ci hai dato: «Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso».

Atto di offerta

Il venerabile Leone Dehon (1843- 1925) fu l'apostolo infaticabile della devozione riparatrice al Sacro Cuore di Gesù. Edificò tutti con il profumo delle sue virtù. Ecco una sua preghiera.

Cuore amatissimo di Gesù, Cuore degno di tutto il mio amore e di tutta la mia adorazione, mosso dal desiderio di riparare e di cancellare le offese così gravi e numerose fatte contro di te, e per evitare che io stesso mi macchi della colpa di ingrato, ti offro e ti consacro interamente il mio cuore, i miei affetti, il mio lavoro e tutto me stesso. Per quanto siano poveri i miei meriti, o Gesù, ti offro le mie preghiere, i miei atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e delle altre virtù che praticherò oggi e durante l'intera mia vita, fino all'ultimo respiro. Propongo di fare ogni cosa a gloria tua, per tuo amore e per consolare il tuo Cuore. Ti supplico di accettare la mia umile offerta per le mani purissime della Madre tua e Madre mia Maria. Disponi di me e delle cose mie, o Signore, secondo il beneplacito del tuo Cuore. Amen.


Coroncina al Sacro Cuore
per chiedere le virtù teologali

Preghiere iniziali * (vedi in calce)

Con la prima preghiera si domanda la virtù della fede.

Amabilissimo Cuore di Gesù, che per eccesso di amore hai voluto restartene con noi sino alla consumazione dei secoli nell'adorabile Eucaristia, e qui ti offri vittima continua per noi, dimentica le ingratitudini, perdona le colpe, i sacrilegi e i disprezzi che ti abbiamo fatto , e col perdono donaci una fede viva e operosa.
Padre nostro • Ave Maria • Gloria al Padre

Con la seconda preghiera si domanda la virtù della speranza.
Sacratissimo Cuore di Gesù: tesoro ricchissimo delle divine misericordie, fiducioso delle tue promesse rivestimi, ti prego, di tutte le virtù del tuo Santissimo Cuore, perché diventi un vero tuo servo; adornami della tua mansuetudine, della tua umiltà, della tua illibatezza e santità.
Padre nostro • Ave Maria • Gloria al Padre

Con la terza preghiera si domanda la virtù della carità.

Amorosissimo Cuore di Gesù, sorgente vivifica e immacolata di gaudio e di vita eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardentissima del divino amore, tu solo sei il mio rifugio, tu la sede del mio riposo, Tu il mio tutto. O Cuore amatissimo, infiamma questo mio cuore di quel vivo amore di cui avvampi, affinché amando te e il prossimo per amore tuo, io possa esser felice in questa e nell'altra vita. Amen.
Padre nostro • Ave Maria • Gloria al Padre

Rivolgiamoci a Maria, consacriamoci a lei e confidando nel suo cuore materno, diciamole:

Per gli alti pregi del tuo Cuore pieno di dolcezza, impetrami, o grande Madre di Dio e Madre mia Maria, una vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, tuo Figlio, perché racchiuso in esso con i miei pensieri e affetti adempia tutti i miei doveri e serva sempre Gesù con alacrità di cuore, specialmente in questo giorno.
Cuore di Gesù infiammato di amore per noi,
infiamma i nostri cuori d'amore per te!
Preghiamo
Fa', o Padre, che lo Spirito Santo c'infiammi di quell'amore che il Signore nostro Gesù Cristo dal profondo del suo Cuore riversò sulla terra, desiderando vivamente che arda sempre più. Te lo chiediamo per mezzo di lui, il tuo Figlio Gesù, che vive e regna per tutti i secoli. Amen.

* Preghiere iniziali

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

All'inizio della preghiera invochiamo il Padre per mezzo di Cristo nostro Signore perché ci doni lo Spirito Consolatore. Infatti, egli è il maestro interiore che ci insegna a pregare: Nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l'azione dello Spirito Santo (1Cor 12,3). Ecco perché la Chiesa ci invita a implorarlo ogni giorno, soprattutto all'inizio e al termine di qualsiasi azione importante.

Sequenza allo Spirito Santo

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Vieni, o Spirito creatore
(Veni Creator)

Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.
O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.
Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.
Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore, sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.
Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.

Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione,
e rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo
O Padre, che nella luce dello Spirito Santo guidi i credenti alla conoscenza piena della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Credo Simbolo apostolico

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, (ci si inchina) il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Tratto dal libro “Pregate,pregate,pregate” edizione 2012 – da pag.404 a pag.408 – da pag.412 a pag.417 – da pag.445 a pag.446

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