II
DIO CHE PARLA ALL'UOMO
Ascolta
il mio grido!
Possa
tu ascoltare, come se uscisse
dal tabernacolo, il grido che ho lanciato dall'alto della croce: "Ho
sete".
Se
ho voluto abitare per sempre tra gli uomini, l'ho fatto per spegnere
questa sete che non mi lascia più.
È
il grido del mio cuore aperto, che ha versato le sue ultime gocce di
sangue e che aspira a diffondere sempre più i loro benefici
redentori su tutta l'umanità.
Ho
sete di anime, una sete insaziabile di tutte le anime e di ciascuna
in particolare,
Ho
sete di loro, non per mia soddisfazione, ma perché voglio renderle
felici ed esse non possono trovare la felicità se non attaccandosi a
me.
Non
soffocare il mio grido, non dimenticare il mio richiamo vibrante e
incessantemente ripetuto; vieni a estinguere la mia sete!
Che
la mia sete non incontri mai in te il rifiuto o il proposito di
sfuggire, ma che essa faccia zampillare la tua generosità come una
fonte che possa calmarla!
E
che la mia presenza eucaristica, ricordandoti la mia sete, ti inviti
a condurre verso di me altre anime affinché esse pure si abbandonino
al mio amore!
Oh!
Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi
da bere", tu stessa gliene chiederesti ed Egli ti darebbe acqua
viva.
Venite
a me, voi tutti!
Venite
a me, come io sono venuto a voi con la mia presenza eucaristica.
Venite
al mio tabernacolo, voi tutti che siete affaticati
e
cercate un rifugio, un conforto.
Venite
a me, voi tutti che vi curvate sotto il peso e io
vi
farò riposare.
Vi
farò dimenticare la stanchezza del cammino, l'oppressione della
giornata, vi ridarò forza.
Vi
strapperò alle vostre preoccupazioni, alle vostre inquietudini, alle
vostre ossessioni e vi farò gustare la pace dell'abbandono totale.
Vi
libererò dall'amarezza, dalla tristezza che le pene e le prove della
giornata hanno potuto lasciare nell'anima vostra e vi farò ritrovare
il sorriso più sincero
Vi
darò il riposo dell'intelligenza, dissipando i vostri dubbi e le
vostre oscurità, facendovi comprendere la mia dottrina.
Vi
darò il riposo del cuore con il mio riposo, introducendovi nella mia
intimità, colmando le vostre aspirazioni più profonde.
Condividerò
con voi il mio riposo, il riposo divino che è la suprema compiacenza
nell'amore.
Vi
do la mia pace!
La
pace sia con voi, quella pace che la mia presenza vuol diffondere!
Quella
pace che vi ho assicurato con l'offerta del mio sacrificio,
riconquistando per voi l'amicizia del Padre.
Che
questa pace, simboleggiata dalla calma che regna attorno al
tabernacolo, penetri in tutti quelli che vi si avvicinano!
Voglio
calmare le vostre inquietudini, garantendovi la presenza di una bontà
infinita; pacificare i vostri desideri, presentandovi l'unico
Desiderabile che può soddisfarli.
Voglio
calmare le vostre preoccupazioni, prodigandovi ad ogni istante
l'aiuto della mia onnipotenza; mitigare i vostri terrori,
mostrandovi l'intimità del Dio d'amore, aperta davanti a voi.
Voglio
placare la vostra agitazione, invitandovi all'unico necessario, a uno
sguardo d'unione è di contemplazione; desidero domare le vostre
passioni, sottomettendole a un amore più forte, capace di vincerle,
La
pace sia con voi, la pace di Dio in tutta la vostra esistenza umana!
L'UOMO
CHE RISPONDE A DIO
Signore
eccomi!
O
Signore, Tu domandi la mia presenza come risposta alla tua: una
presenza del tutto semplice, che si accontenta di star li, come ci
stai tu; una presenza silenziosa,
senza eloquenza, felice, di dare tutto, guardando te solo; una
presenza pacifica, soddisfatta dell'intimità che le è tanto
generosamente offerta;
la
presenza del povero, che viene a mostrarti la sua povertà, la sua
miseria profonda; la
presenza dell'ammalato fiducioso, che viene a scoprirti le sue piaghe
segrete; una presenza prolungata finché è possibile, che si
compiace nel fermarsi accanto a te, una presenza satura d'amore, di
un amore che vorrebbe essere sempre sincero e ardente, una presenza
piena di speranza, che aspira al possesso definitivo del cielo e si
rallegra di incominciarlo quaggiù.
Signore,
come è bello!
Signore
mio Dio e mio amico, com'è bello guardarti sotto l’apparenza
dell'ostia!
Che
beata certezza sapere che tu sei là, che mi vedi e che mi ascolti!
Com'è
bello trovarsi così vicino a te! Desidero impregnarmi della tua
presenza: che questa presenza s' impadronisca dell'anima mia, la
trasformi e la santifichi!
Eccomi
davanti a te; povero e nudo, non potendo darti altro che il mio
sguardo.
Com'è
bello mettersi sotto l'irradiamento del tuo splendore, sotto l'azione
della tua vitalità sovrabbondante, sotto
il tuo sguardo pieno d'amore!
Ti
guardo senza vederti, ma tu mi guardi con una tale forza che fai
passare in me le ricchezze del tuo essere.
Non
incontro il tuo sguardo di uomo, ma tu incontri il mio cuore e lo
riempi della tua grazia divina.
Senza
che me ne accorga, tu mi cambi, mi penetri dei tuoi pensieri e dei
tuoi sentimenti. Mi innalzi fino al livello della tua santità.
Com'è
bello contemplarti, abbandonarsi a te, lasciarsi invadere dalla tua
presenza ed essere interamente riplasmati da te!
Signore,
grazie!
Grazie,
Signore, per l'immensa generosità della tua presenza!
Grazie
d'aver voluto, dopo il tempo tanto breve della tua vita umana accanto
a noi, rimanere ancora più vicino a noi per sempre nel tabernacolo!
Grazie
di metterti a nostra disposizione, di offrirti al nostro sguardo; di
attenderci, di accoglierci senza mai respingerci, di ascoltarci e di
esaudirci!
Grazie
d'aver istituito un sacerdozio come prolungamento del tuo, per
renderti presente in mezzo agli uomini; d'aver desiderato il
rinnovarsi quotidiano del sacrificio della messa, che ci ridona
perennemente la tua presenza!
Grazie
per l'umiltà di una presenza tanto nascosta, per questa bontà
aperta a tutti; per l'invito di venire così vicino a te, come
pregustamento della contemplazione celeste, per le ore serene di
contemplazione e di adorazione!
Grazie
per tutto il bene, per tutto il conforto e per tutta la gioia che
procura agli uomini la tua venuta in mezzo ad essi!
Grazie
d'aver spinto fino all'estremo il tuo amore, di aver voluto
moltiplicare in tutti i luoghi della terra il dono della tua persona!
L'UOMO
CHE DOMANDA
Ti
ricorderai, Signore?
Ricordati,
Signore, di coloro che vorrebbero venire ad adorarti e non lo possono
fare.
Ricordati
degli ammalati, degli infermi, di coloro che lavorano e che non
possono venire a motivo delle loro occupazioni.
Ricordati
di coloro che sono già venuti ad inginocchiarsi qui davanti al tuo
tabernacolo e che in questo momento hanno un impellente bisogno di
aiuto.
Ricordati
di coloro che un tempo ti hanno implorato con fervore, ma che si sono
allontanati da te e vivono nella via del peccato e del traviamento.
Ricordati
di coloro che non sono mai venuti a pregarti, per negligenza, per
dimenticanza dei loro doveri religiosi, per pigrizia o indifferenza.
Ricordati
ancora della grande miseria umana, di quella che mette in te la sua
speranza, e di quella, più grande ancora, che dispera perché ti
ignora.
Ricordati,
Signore, dei presenti e degli assenti e spandi su tutti loro la tua
benedizione eucaristica!
Ci
ascolterai, Signore?
Signore,
poiché sei tanto ben disposto ad ascoltarci, veniamo, con semplicità
e fiducia, a rivolgerti le nostre domande.
Ti
imploriamo innanzitutto per le intenzioni più care al tuo cuore,
quelle della salvezza dell'umanità.
Ti
supplichiamo di sostenere e di estendere la tua Chiesa, di
diffonderla sempre più nell'universo, di accrescere la sua fede e la
sua carità, di fortificare la sua unità.
Ti
preghiamo per tutti i cristiani, per tutti gli uomini, per tutti
quelli che ne hanno maggior bisogno e per quelli che non conoscono né
il prodigio della tua Eucaristia, né i miracoli del tuo amore,
Ti
affidiamo, anche, le nostre intenzioni particolari, tutto ciò che
desideriamo personalmente e tutto ciò che ci è causa di
preoccupazione.
Veglia
sulle persone della nostra famiglia, su quelle che ci circondano, su
quelle che sono state affidate alle nostre cure e alle quali
consacriamo il nostro servizio.
Conduci
a buon fine gli impegni che dobbiamo assolvere, il nostro lavoro
professionale e soprattutto le attività apostoliche di cui ci hai
dato la responsabilità.
Supplisci
alle nostre insufficienze e ai nostri errori; fa concorrere tutto al
bene di coloro che amiamo.
Dal
tabernacolo, esaudisci le nostre preghiere, spandendo su di noi
l'abbondanza dei tuoi benefici!
Ci
salverai, Signore?
Salvami,
Signore, con la tua presenza eucaristica!
Con
la tua presenza santissima, salvami da un mondo così compiacente
verso il peccato.
Con
la tua presenza piena d'amore, salvami dal mio egoismo e dal
ripiegamento su me stesso.
Con
la tua presenza che irradia la bontà, salvami dalla severità nei
miei giudizi e nei miei atteggiamenti.
Con
la tua presenza dolce e pacificante, salvami dalla violenza delle mie
passioni,
Con
la tua presenza sorridente, salvami da ogni cattiveria.
Con
la tua presenza infallibilmente fedele, salvami dalle mie incostanze
e dalle mie infedeltà.
Con
la tua presenza sicura e stabile salvami dalla mia fragilità e dalla
mia debolezza.
Con
la tua presenza vigilante, salvami dalle mie imprudenze e dalle mie
leggerezze.
Con
la tua presenza contemplativa, salvami dalle mie agitazioni e dalle
mie dissipazioni.
Per
salvarmi, fa penetrare la tua presenza profondamente in me, fino al
fondo del mio cuore.
L'UOMO
CHE PREGA
IL
CORPO E IL
SANGUE
DI CRISTO
Nel
segreto del tabernacolo apri il tuo Cuore, Signore!
O
Cristo sempre accogliente, con la tua presenza eucaristica, ti metti
a nostra disposizione, sempre accessibile e sempre accogliente.
Nel
segreto del tabernacolo, apri il tuo Cuore a tutti quelli che vengono
da te; lo apri senza riserve.
Vuoi
essere il confidente di chiunque vuole parlarti, l'amico di chiunque
vuole avvicinarti.
Non
respingi nessuno, neanche i più grandi peccatori; non scoraggi mai
chi ricorre a te,
Ti
mostri sempre disposto ad ascoltare le nostre preghiere, ad esaudire
le nostre domande.
Ricevi
con gioia quelli che sono nella tristezza, con bontà quelli che
vengono a confidarti la loro debolezza.
Fa'
che la nostra presenza sia per i nostri fratelli come la tua, tutta
accoglienza, pura disponibilità; che
tutti possono venire da noi in qualsiasi momento, con la certezza di
essere accolti; che
tutti possano domandarci qualsiasi servizio, con la sicurezza che
daremo tutto l'aiuto che ci è possibile; che tutti possano
rivolgersi a noi come ci si rivolge a te e trovare in noi simpatia
profonda e amore efficace.
Nel
segreto del tabernacolo aspettaci, Signore!
Signore
infinitamente paziente, nel tabernacolo tu aspetti e non ti stanchi
mai di aspettare.
Tu
hai il desiderio più ardente di vederci venire a te, ma, quando non
vedi nessuno e il tempo passa senza che si presenti nulla di nuovo,
non diventi impaziente.
Vorresti
donarci maggior amore, ma quando trascuriamo di aprire l'anima nostra
ai tuoi benefici e non permettiamo alla tua grazia di espandersi, non
ti irriti.
Tu
guardi il nostro mondo e assisti a molti spettacoli dolorosi; ma la
tua bontà, lungi dal ritirarsi, non chiede che di perdonare.
Vedi
quanto sono numerosi i peccati che si commettono e tuttavia non
scateni il tuo furore; fai silenzio e speri.
Questa
pazienza illimitata, di cui ci rende testimonianza la tua presenza
silenziosa ed amante, falla passare nella nostra condotta!
Insegnaci
a dominare ogni irritazione, a non stancarci
di aspettare, tacere nelle ore critiche o piene di agitazione.
Ispiraci
una dolcezza che non si lasci mai disarmare, una bontà che non si
stanchi di perdonare, un sorriso che non cessi mai di essere amabile.
Rendici
pazienti fino alla fine, a tuo esempio!
Nel
segreto del tabernacolo dammi il tuo silenzio, Signore!
Ospite
silenzioso del tabernacolo, prendimi nel tuo silenzio, lontano dai
rumori e dall'agitazione del mondo.
In
un silenzio in cui il mio essere si ritrovi nella sua verità, nella
sua nudità, nella sua miseria, perché questo silenzio mi permette
di scoprirmi a me stesso.
Prendimi
nella ricchezza divina del tuo silenzio, pienezza capace di colmare
tutto nell'anima mia.
Fa'
tacere in me ciò che non è te, ciò che non è la tua presenza pura
e semplice: la tua presenza solitaria e pacifica.
Imponi
il silenzio ai miei desideri, ai miei capricci, ai miei sogni di
evasione, alla violenza delle passioni.
Copri
col tuo silenzio la voce delle mie rivendicazioni, dei miei lamenti.
Impregna
col tuo silenzio la mia natura troppo impaziente di parlare, troppo
incline all'azione esteriore e rumorosa.
Imponi
il tuo silenzio anche alla mia preghiera, affinché essa sia un puro
slancio verso di te.
Fa
discendere il tuo silenzio fino nell'intimo del mio essere, e fa'
risalire questo silenzio verso di te come un omaggio d'amore!
La
tua impronta, Signore!
Signore
santo, imprimi in me il riflesso del tuo amore, di un amore che non
ammette limiti, il riflesso della tua generosità nel sacrificio, del
tuo coraggio nelle prove, il riflesso della tua dolcezza
perseverante, della tua bontà instancabile, il riflesso
del tuo entusiasmo nel donarti, della tua nobiltà nel servizio degli
altri.
Che
la tua presenza eucaristica lasci in me il riflesso duraturo della
tua perfezione.
Tratto dal libretto “ PADRE PIO E L’EUCARESTIA”
Nessun commento:
Posta un commento