Nasce
a Lisbona nel 1195 e al fonte battesimale gli viene imposto il nome
di Fernando. Cresce in un ambiente sereno e sano, dove il timore di
Dio regna sovrano.
A
15 anni, tra la sorpresa dei suoi familiari, si ritira presso i
Canonici regolari di sant'Agostino di Coimbra.
Quando
nel gennaio 1220, a Coimbra, assiste al ritorno in patria dei corpi
dei primi cinque martiri francescani, massacrati in Marocco, decide
di abbracciare l'ideale francescano.
Incontra
san Francesco d'Assisi alla Porziuncola in occasione del Capitolo
Generale apertosi nella Pentecoste del 1221 ad Assisi. È assegnato
alla provincia della Romagna e conduce vita eremitica in un convento
presso Forlì. Addetto alle umili mansioni di cuoco, vive nell'ombra
finché i suoi superiori, accortisi delle sue straordinarie doti
oratorie, lo inviano a predicare. Antonio infine si stabilisce nel
convento dell'Arcella, a un chilometro dalle mura di Padova. Di qui
si reca ovunque a predicare.
Nel
1231, l'anno in cui la sua predicazione tocca i vertici di intensità,
Antonio è colto da malore, e dal convento viene trasportato a Padova
sopra un carro di fieno. Spira all'Arsella il 13 giugno 1231.
"Il
Santo", com'è chiamato a Padova, è canonizzato nel 1232, a un
anno appena dalla morte. È rimasta celebre, nella vita di Antonio,
la sua predica ai pesci, sul litorale di Rimini. Non meno celebre è
il miracolo della mula tenuta digiuna per tre giorni, e che, messa
alla prova dopo una sfida lanciata dal suo padrone ateo, invece di
prendere il fieno, s'inginocchia davanti all'Ostensorio. Il padrone
della mula si converte all'istante.
A
Sant'Antonio
O
Dio, Padre buono e misericordioso, che hai scelto sant'Antonio come
testimone del Vangelo e messaggero di pace in mezzo al tuo popolo,
ascolta la preghiera che ti rivolgiamo per sua intercessione.
Santifica
ogni famiglia, aiutala a crescere nella fede; conserva in essa
l'unità, la pace, la serenità. Benedici i nostri figli, proteggi i
giovani. Soccorri quanti sono provati dalla malattia, dalla
sofferenza e dalla solitudine.
Sostienici
nella fatiche d'ogni giorno, donandoci il tuo amore. Per Cristo
nostro Signore. Amen.
Per
ritrovare le cose perdute
Sant'Antonio
è famoso anche come intercessore per ritrovare le cose smarrite.
Dagli oggetti della vita quotidiana più semplici, a quelli più
importanti e preziosi, alla stessa fede. La preghiera che segue
invoca il suo aiuto per ritrovare quanto è stato perduto.
O
glorioso sant'Antonio, poiché Dio ti ha donato il potere dei
miracoli, potere che tu hai esercitato da più di sette secoli, e
poiché egli ti ha dato in particolare quello di far ritrovare le
cose perdute, io vengo a te con la fiducia di un bambino, come al
migliore dei padri.
Fammi
sempre ritrovare prima di tutto la grazia di Dio, se mai avessi la
disgrazia di perderla; fammi anche riscoprire il mio antico fervore
nella pratica delle virtù; e come pegno per queste grazie, le sole
importanti per il mio destino eterno, fammi ritrovare (nominare ora
gli oggetti smarriti). Mi farai sentire così la presenza della tua
bontà e aumenterai la mia fiducia e il mio amore per te. Amen.
Padre
nostro • Ave Maria • Gloria al Padre
Vieni
in mio soccorso
La
seguente orazione, pregata per nove giorni consecutivi e senza
interruzione, può essere utilizzata come novena in preparazione alla
festa di sant'Antonio di Padova, dal 4 al 12 giugno, o in qualsiasi
periodo dell'anno per chiedere una determinata grazia al Signore
attraverso la sua intercessione, o per ringraziare per quelle già
ricevute.
Ricordati,
o caro sant'Antonio, che tu hai sempre aiutato e consolato chiunque è
ricorso a te nelle sue necessità. Animato da grande confidenza e
dalla certezza di non pregare invano, anch'io ricorro a te, che sei
così ricco di meriti davanti al Signore.
Non
rifiutare la mia preghiera, ma fa' che essa giunga, mediante la tua
intercessione, davanti a Dio. Vieni in mio soccorso nella presente
angustia e difficoltà, e ottienimi la grazia che ardentemente
imploro (chiedere la grazia che si desidera), se è per il bene
dell'anima mia.
Benedici
e proteggi il mio lavoro e la mia famiglia: allontana da essa ogni
pericolo e ogni male e fa' che possiamo rimanere forti nella fede e
nell'amore di Dio. Amen.
Tredicina
breve e tradizionale
Da
pregarsi ogni martedì e tutti i giorni dal 31 maggio al 12 giugno.
1.
O glorioso sant' Antonio, che hai avuto da Dio il potere di
risuscitare i morti, risveglia dall'apatia il mio spirito e ottienimi
una vita fervorosa e santa.
Gloria
al Padre
2.
O sapiente sant'Antonio, che con la tua dottrina sei stato luce per
la santa Chiesa e per il mondo, illumina la mia intelligenza
aprendola alla divina verità.
Gloria
al Padre
3.
O pietoso Santo, che vieni in aiuto a coloro che ti invocano con
fiducia, soccorri anche me e i miei cari nelle attuali necessità.
Gloria
al Padre
4.
O generoso Santo, che accogliendo la divina ispirazione hai
consacrato la tua vita al servizio di Dio e dei fratelli, fa' che io
ascolti sempre con docilità la sua Parola.
Gloria
al Padre
5.
O sant'Antonio, vero giglio di purità, non permettere che l'anima
mia resti macchiata dal peccato, ma ottienimi da Dio la purezza del
cuore. Gloria al Padre
6.
O caro Santo, che intercedi affinché tanti malati ritrovino la
salute, aiutami a guarire dalla colpa e dalle cattive inclinazioni.
Gloria
al Padre
7.
O Santo mio patrono, che ti sei prodigato per la salvezza dei
fratelli, guidami nel mare della vita perché possa giungere al porto
dell'eternità beata.
Gloria
al Padre
8.
O compassionevole sant'Antonio, che durante la vita hai ottenuto la
liberazione di tanti condannati, intercedi affinché io sia liberato
dal male e possa vivere nella grazia di Dio.
Gloria
al Padre
9.
0 santo taumaturgo, che hai avuto il dono di ricongiungere ai corpi
le membra recise, non permettere che io mi separi mai dall'amore di
Dio e dall'unità della Chiesa.
Gloria
al Padre
10.
O carissimo Santo, che aiuti a ritrovare le cose smarrite, fa' che
non perda mai l'amicizia di Dio, ma la possa custodire fedelmente per
tutta la vita.
Gloria
al Padre
11.
O soccorritore dei poveri, che ascolti quanti ricorrono a te, accogli
la mia supplica e presentala a Dio affinché egli mi doni il suo
aiuto.
Gloria
al Padre
12.
O sant'Antonio, che sei stato apostolo instancabile della Parola di
Dio, fa' che io possa dare testimonianza della mia fede con la parola
e con l'esempio.
Gloria
al Padre
13.
O amatissimo sant' Antonio, che a Padova hai la tua tomba benedetta,
guarda con benevolenza alle mie necessità; parli a Dio per me la tua
lingua miracolosa, affinché le mie preghiere siano accolte ed
esaudite.
Gloria
al Padre
Prega
per noi, sant'Antonio di Padova,
e
saremo resi degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo
Dio
onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio di Padova hai dato al tuo
popolo un insigne predicatore del Vangelo e un patrono dei poveri e
dei sofferenti, concedi a noi, per sua intercessione, di seguire i
suoi insegnamenti di vita cristiana e di sperimentare, nella prova,
il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Dai
«Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote (I, 226)
La
predica è efficace quando parlano le opere
Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito e non secondo l'inclinazione del suo animo. Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice a Geremia: «Perciò, eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. Eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, che muovono la lingua per dare oracoli. Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e travìano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore» (Ger 23, 30-32).
Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonda la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell'osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino.
Tratto
dal libro “ Pregate,pregate,pregate “ edizione 2012 – da
pag.1693 a pag.1697
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