sabato 1 giugno 2019

Sant'Antonio di Padova... Nel predicare non cercava il favore popolare, non la grazia dei ricchi e dei primati, non il vano plauso e la piccola gloria degli uomini; né faceva mostra della propria dottrina o ne menava vanto di venditore di merce, ma illustrava con intelletto d'amore quella divina sapienza, che aveva attinto dalla lettura assidua delle Sacre Scritture. (Papa Pio IX)



Nasce a Lisbona nel 1195 e al fonte battesimale gli viene imposto il nome di Fernando. Cresce in un ambiente sereno e sano, dove il timore di Dio regna sovrano.
A 15 anni, tra la sorpresa dei suoi familiari, si ritira presso i Canonici regolari di sant'Agostino di Coimbra.
Quando nel gennaio 1220, a Coimbra, assiste al ritorno in patria dei corpi dei primi cinque martiri francescani, massacrati in Marocco, decide di abbracciare l'ideale francescano.
Incontra san Francesco d'Assisi alla Porziuncola in occasione del Capitolo Generale apertosi nella Pentecoste del 1221 ad Assisi. È assegnato alla provincia della Romagna e conduce vita eremitica in un convento presso Forlì. Addetto alle umili mansioni di cuoco, vive nell'ombra finché i suoi superiori, accortisi delle sue straordinarie doti oratorie, lo inviano a predicare. Antonio infine si stabilisce nel convento dell'Arcella, a un chilometro dalle mura di Padova. Di qui si reca ovunque a predicare.
Nel 1231, l'anno in cui la sua predicazione tocca i vertici di intensità, Antonio è colto da malore, e dal convento viene trasportato a Padova sopra un carro di fieno. Spira all'Arsella il 13 giugno 1231.
"Il Santo", com'è chiamato a Padova, è canonizzato nel 1232, a un anno appena dalla morte. È rimasta celebre, nella vita di Antonio, la sua predica ai pesci, sul litorale di Rimini. Non meno celebre è il miracolo della mula tenuta digiuna per tre giorni, e che, messa alla prova dopo una sfida lanciata dal suo padrone ateo, invece di prendere il fieno, s'inginocchia davanti all'Ostensorio. Il padrone della mula si converte all'istante.

A Sant'Antonio

O Dio, Padre buono e misericordioso, che hai scelto sant'Antonio come testimone del Vangelo e messaggero di pace in mezzo al tuo popolo, ascolta la preghiera che ti rivolgiamo per sua intercessione.
Santifica ogni famiglia, aiutala a crescere nella fede; conserva in essa l'unità, la pace, la serenità. Benedici i nostri figli, proteggi i giovani. Soccorri quanti sono provati dalla malattia, dalla sofferenza e dalla solitudine.
Sostienici nella fatiche d'ogni giorno, donandoci il tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Per ritrovare le cose perdute


Sant'Antonio è famoso anche come intercessore per ritrovare le cose smarrite. Dagli oggetti della vita quotidiana più semplici, a quelli più importanti e preziosi, alla stessa fede. La preghiera che segue invoca il suo aiuto per ritrovare quanto è stato perduto.

O glorioso sant'Antonio, poiché Dio ti ha donato il potere dei miracoli, potere che tu hai esercitato da più di sette secoli, e poiché egli ti ha dato in particolare quello di far ritrovare le cose perdute, io vengo a te con la fiducia di un bambino, come al migliore dei padri.
Fammi sempre ritrovare prima di tutto la grazia di Dio, se mai avessi la disgrazia di perderla; fammi anche riscoprire il mio antico fervore nella pratica delle virtù; e come pegno per queste grazie, le sole importanti per il mio destino eterno, fammi ritrovare (nominare ora gli oggetti smarriti). Mi farai sentire così la presenza della tua bontà e aumenterai la mia fiducia e il mio amore per te. Amen.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria al Padre

Vieni in mio soccorso

La seguente orazione, pregata per nove giorni consecutivi e senza interruzione, può essere utilizzata come novena in preparazione alla festa di sant'Antonio di Padova, dal 4 al 12 giugno, o in qualsiasi periodo dell'anno per chiedere una determinata grazia al Signore attraverso la sua intercessione, o per ringraziare per quelle già ricevute.

Ricordati, o caro sant'Antonio, che tu hai sempre aiutato e consolato chiunque è ricorso a te nelle sue necessità. Animato da grande confidenza e dalla certezza di non pregare invano, anch'io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore.
Non rifiutare la mia preghiera, ma fa' che essa giunga, mediante la tua intercessione, davanti a Dio. Vieni in mio soccorso nella presente angustia e difficoltà, e ottienimi la grazia che ardentemente imploro (chiedere la grazia che si desidera), se è per il bene dell'anima mia.
Benedici e proteggi il mio lavoro e la mia famiglia: allontana da essa ogni pericolo e ogni male e fa' che possiamo rimanere forti nella fede e nell'amore di Dio. Amen.
Tredicina breve e tradizionale
Da pregarsi ogni martedì e tutti i giorni dal 31 maggio al 12 giugno.

1. O glorioso sant' Antonio, che hai avuto da Dio il potere di risuscitare i morti, risveglia dall'apatia il mio spirito e ottienimi una vita fervorosa e santa.
Gloria al Padre
2. O sapiente sant'Antonio, che con la tua dottrina sei stato luce per la santa Chiesa e per il mondo, illumina la mia intelligenza aprendola alla divina verità.
Gloria al Padre
3. O pietoso Santo, che vieni in aiuto a coloro che ti invocano con fiducia, soccorri anche me e i miei cari nelle attuali necessità.
Gloria al Padre
4. O generoso Santo, che accogliendo la divina ispirazione hai consacrato la tua vita al servizio di Dio e dei fratelli, fa' che io ascolti sempre con docilità la sua Parola.
Gloria al Padre
5. O sant'Antonio, vero giglio di purità, non permettere che l'anima mia resti macchiata dal peccato, ma ottienimi da Dio la purezza del cuore. Gloria al Padre
6. O caro Santo, che intercedi affinché tanti malati ritrovino la salute, aiutami a guarire dalla colpa e dalle cattive inclinazioni.
Gloria al Padre
7. O Santo mio patrono, che ti sei prodigato per la salvezza dei fratelli, guidami nel mare della vita perché possa giungere al porto dell'eternità beata.
Gloria al Padre
8. O compassionevole sant'Antonio, che durante la vita hai ottenuto la liberazione di tanti condannati, intercedi affinché io sia liberato dal male e possa vivere nella grazia di Dio.
Gloria al Padre
9. 0 santo taumaturgo, che hai avuto il dono di ricongiungere ai corpi le membra recise, non permettere che io mi separi mai dall'amore di Dio e dall'unità della Chiesa.
Gloria al Padre
10. O carissimo Santo, che aiuti a ritrovare le cose smarrite, fa' che non perda mai l'amicizia di Dio, ma la possa custodire fedelmente per tutta la vita.
Gloria al Padre
11. O soccorritore dei poveri, che ascolti quanti ricorrono a te, accogli la mia supplica e presentala a Dio affinché egli mi doni il suo aiuto.
Gloria al Padre
12. O sant'Antonio, che sei stato apostolo instancabile della Parola di Dio, fa' che io possa dare testimonianza della mia fede con la parola e con l'esempio.
Gloria al Padre
13. O amatissimo sant' Antonio, che a Padova hai la tua tomba benedetta, guarda con benevolenza alle mie necessità; parli a Dio per me la tua lingua miracolosa, affinché le mie preghiere siano accolte ed esaudite.
Gloria al Padre

Prega per noi, sant'Antonio di Padova,
e saremo resi degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo

Dio onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un insigne predicatore del Vangelo e un patrono dei poveri e dei sofferenti, concedi a noi, per sua intercessione, di seguire i suoi insegnamenti di vita cristiana e di sperimentare, nella prova, il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote (I, 226)

La predica è efficace quando parlano le opere

    Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
    Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito e non secondo l'inclinazione del suo animo. Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice a Geremia: «Perciò, eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. Eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, che muovono la lingua per dare oracoli. Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e travìano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore» (Ger 23, 30-32).
    Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonda la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell'osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino.

Tratto dal libro “ Pregate,pregate,pregate “ edizione 2012 – da pag.1693 a pag.1697

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