4-5-1962
“Chi
ha sete, venga a me e beva”, per saziarsi eternamente alla Fonte
della Vita.
Chi
ha sete, venga a me e beva, e Io gli darò gratuitamente di queste
acque divine dell’Eterna Sapienza.
Chi
ha sete, venga a me e beva: ed Io mi darò a lui così
profondamente che davanti alla luce della mia gloria, si sazierà la
sua sete.
Venga
chi ha bisogno di refrigerare la sua sete di conoscenza, di vita, di
sapienza, ed Io gli darò da bere così abbondantemente, che mai
più tornerà ad avere sete, poiché farò sgorgare dentro di lui
una sorgente di vita divina, dove potrà saziare tutta l’esigenza
della sua anima creata per l’Infinito. Ma è necessario che mi
conosca e così mi ami, poiché la conoscenza genera l’amore, e
l’amore apre caverne insaziabili di possedere l’Amato.
Chi
ha sete è perché mi conosce e mi ama, e, amandomi, ha fame di me.
E chi, non conoscendomi, si sente assetato con la necessità di
saziarsi è, pur senza rendersene conto, perché cerca ed ama me in
quello che cerca, senza sapere che Io sono la Fonte della sua
sazietà.
Per
questo, chi ha sete, chiunque cerca senza sapere, chi è assetato in
ardente necessità, venga a me che Io sono la sazietà infinita di
tutte le appetizioni.
Chi
viene a me non avrà più sete, perché Io stesso in lui sarò
Fonte di acque vive, dove potrà saziarsi senza fastidio alla
scienza sapienziale della mia eterna sapienza.
Venga
a me chiunque desideri qualcosa, che in me lo troverà, giacché
tutto ciò che l’anima appetisce -eccetto il peccatosi trova in
grado infinito nella sorgente inesauribile della mia divina sapienza.
Tutto
quello che tu cerchi senza sapere e di cui tu hai bisogno senza
cercarmi, Io sono; poiché ti ho creato per me e non riposerai
tranquillo finché non mi possederai.
Colui
che non mi cerca è perché non sa che Io sono quello che cerca;
giacché, quando apparirà la mia gloria si spegnerà la sua sete,
perché Io sono la Fonte della Vita, e nella mia luce si sazierà
della mia luce.
O
Fonte di acque vive, vieni a me, che ardo in necessità insaziabile
di possederti...! Vieni, ché ti aspetto, poiché la mia capacità
è stata aperta così incomprensibilmente, che io non potrò
saziarmi se non quando apparirà la tua gloria per sempre.
Mi
hai creata per te, e la mia anima è sotto torchio finché non ti
possederà faccia a faccia nella luce del tuo sembiante.
Amore,
ché ti aspetto...! (...) Ché ti aspetto con la mia anima riarsa
dal tanto aspettare, dal tanto desiderarti, perché “ha più fame
chi ti mangia, più sete chi beve delle tue acque”.
Io
ho bisogno di saziarmi per sempre di te, nella tua luce, nella tua
fonte! Ho bisogno di sapere te senza veli, in quel punto di santità
intoccabile dove la Verginità eterna, dal tanto essersi Uno, si è
Tre.
Per
questo, davanti alla necessità terribile che mi brucia per avere te
in te, o Eternità amata!, per sempre, e davanti all’attesa
lunga... lunga... che da te mi separa, mi consumo in necessità
urgente di possedere te in te, nei tuoi Tre, nella tua vita, mio
Bene.
Io
già so di Fonte, di Vita, di Amore... poiché posta alla bocca del
tuo generare divino, appresi questo sapere così profondo del tuo
eterno generare; e vidi come, in sorgenti di essere, sorgeva il Verbo
in risposta amorosa del tuo dire eterno. E lì, nell’abbraccio
amoroso dello Spirito Santo, io mi saziai in te per sempre. Sazietà
che però aprì in me una capacità tale, che ormai potrà essere
riempita solo all’apparire della tua gloria eternamente.
Per
questo, siccome Tu inviti chi ha sete a bere di te, io bramisco
instancabilmente affinché Tu spenga la mia sete, quella che Tu in
me hai aperto e che solo potrà “saziarsi alla luce del tuo
sembiante”.
O
Sorgente infinita di carità eterna...! “Tutte le mie sorgenti
sono in te”. Sei il Torrente di acqua viva dove io mi abbevero per
saziarmi senza saturazione alla sorgente eterna della tua infinita
sapienza. Ti ho, ti posseggo e ti assaporo (...) in questa sete
implacabile che mi brucia in necessità di possederti nella luce
eterna della tua corrente divina, senza veli.
Ho
bisogno di saziarmi lì, in quella fenditura della Rupe, dove, in
sorgenti eterne di fecondità, Tu ti sei Fonte di acque vive che
sgorga a fiotti per te nel tuo seno e per me nel tuo seno e nel mio.
O
Amato della mia anima!, ti ho, ti afferrai, titrovai e non ti
lascerò. Mi consumo in urgenze per saziarmi nella freschezza della
tua sorgente eterna, poiché ardo per possederti. Ho bisogno di
avere te senza preoccuparmi di me; in te, per contemplarti nel tuo
sostanziale essere, nella tua sorgente eterna di acqua viva, nella
tua corrente infinita di carità eterna.
O
sì!, “tutte le mie fonti sono in te...”; nella mia Trinità
Una, in quella corrente infinita dove le mie Tre divine Persone si
sono una fusione eterna di acqua viva, dove in donazione sapienziale,
si comunicano nella loro refrigerante sapienza, nel loro torrente
divino di carità eterna.
In
quella Sorgente inesauribile di acqua viva, il Padre si dona, come un
torrente divino, nel suo generare fecondo e infinito, in tale
donazione, che rompe in Parola di filiazione eterna. Ed allora, o
meraviglia del generare eterno!, “un Torrente risponde ad un altro
Torrente”. Poiché il Verbo, in un grido di essere, risponde al
Padre in espressione manifestatrice di ciò che il Padre è, con
tale perfezione, che il Verbo è il Grido di essere del Padre in
Figlio. E così, “un Torrente risponde ad un altro Torrente in un
fragore amoroso” di carità eterna, così perfetto, che questo
fragore, nel quale il Padre e il Verbo si donano e si ridonano e si
comunicano tutto il loro essere refrigerante, è tutto l’amore
paternofiliale che, in cascate infinite di Amore eterno, è un’altra
Persona: lo Spirito Santo, Fragore amoroso del Padre e del Verbo
nella loro comunicazione.
O
Amore!, “tutte le mie fonti sono in te”. Per questo io ho bisogno
di mettermi alla bocca della tua sapienza eterna, affinché “tutte
le tue onde
e
i tuoi flutti passino su di me”; e lì, introdotta in quel
torrente sapienziale, io beva senza saturazione nella comunicazione
eterna della mia Trinità Una, e veda, nella contemplazione gaudiosa
della tua vita divina, come “un Torrente risponde ad un altro
Torrente con il Fragore delle sue cascate”, giacché sperimento
nella mia anima che “tutte le tue onde e i tuoi flutti sono passati
su di me”.
O
Dio mio...!, ormai comprendo perché entrai così dentro il tuo
Mistero; ormai so perché ti so così profondamente, perché la
sete insaziabile di possederti mi brucia, perché il pensiero
dell’Eternità mi fa venire meno, perché l’urgenza di viverti
mi immola... Ormai, ormai lo so! Perché il giorno in cui io
contemplai come “un Torrente risponde ad un altro Torrente con il
Fragore delle sue cascate”, tutta questa vita divina, traboccando
in cascate di essere eterno su di me, mi avvolse e mi penetrò in
tale sazietà, che “tutte le tue onde e i tuoi flutti passarono su
di me”. Per questo io ho bisogno di saziarmi nella Fonte
inesauribile della tua carità divina, perché “tutte le mie
fonti sono in te”.
Sei
la Sorgente infinita di vita trinitaria, nella quale io ho bisogno di
tuffarmi per abbeverarmi senza saturazione in quel torrente
incommensurabile di carità trinitaria, dove Tu, o Padre, sei la
Fonte di Sapienza silenziosa che così infinitamente e perfettamente
ti dici, ti dai, ti comunichi e ti esprimi, che la tua Espressione è
il frutto amoroso del tuo silenzio silente, in un Figlio che è
tutta la tua Sorgente inesauribile di acque vive in Esplicazione
canora.
Il
Verbo è il Grido del Padre, che risponde in espressione personale.
È il Torrente infinito della sapienza del Padre che risponde al
Torrente eterno dell’infinita fecondità nel Fragore amoroso dello
Spirito Santo.
Ed
io tutto questo lo so perché, siccome sono piccola, mi hai
introdotta lì nella tua Sorgente. E, al contemplare tutta la
comunicazione impetuosa di semplicità sovrana e di silenzio
silente, rimanendo estatica davanti al rumore delle tue cascate, e al
sentirmi accattivata, attratta e rapita dalla bellezza del tuo Volto,
“tutte le tue onde e i tuoi flutti sono passati su di me”.
O
Amore...! Io ormai so che “in te è la Fonte della Vita” e che
“nella tua luce, vedremo la Luce”, in quel Torrente di carità
eterna, di sorgente infinita, di comunicazione trinitaria, dove,
attratta dal fragore delle tue cascate, io sono stata bagnata,
saturata e adornata nella gioia amorosa di tutte le tue onde e dei
tuoi flutti che sono passati su di me.
“Tutte
le mie fonti sono in te”; per questo ho bisogno di abbeverarmi
eternamente nel torrente delle tue delizie, per saziarmi in questa
“Fonte di acqua viva che zampilla per la vita eterna”.
Chi
ha sete, venga e beva, procuri saziarsi nella Fonte dell’eterna
sapienza, affini bene il suo udito per percepire il rumore delle sue
cascate, per contemplare come un Torrente risponde ad un altro
Torrente, per assaporare come tutte le sue onde e i suoi flutti
passano su di sé...!
Che
vengano all’abbeveratoio della Fonte di acqua viva che è Dio, e
bevano solo di quest’acqua per rimanere saturati della Vita!
Chi
ha sete, venga a Dio e beva, e rimarrà saziato alla luce del suo
sembiante. Poiché Tu, Signore, sei “la Fonte della Vita” e,
nella tua luce, “vedremo la Luce”, e nella tua bocca ci
sazieremo, e nel tuo fragore penetreremo col fragore delle tue
cascate.
“Come
il cervo bramisce per le acque del ruscello cristallino così
l’anima mia desidera te”. Sono assetata e senza saturazione fino
a che non ti possederò. Poiché, avendo sperimentato su di me il
tuo passo come brezza soave e refrigerante, ho pure sentito che sei
come battaglioni e battaglioni di sorgenti infinite di essere, nelle
cui cascate ti si percepisce come un fragore infinito di miriadi e
miriadi di battaglioni, come il passo di un esercito imponente, nel
silenzio silente della tua soave sapienza.
Sì,
poiché Tu sei la Sorgente tubante di freschezza silenziosa... di
silenzio silente... di immutabilità pacifica... come l’acqua
tranquilla di un lago in un giorno sereno, essendo Tu al mio palato
Sibilo sottile di sapienza divina e silenziosa, e alla mia sostanza,
Torrente infinito in cascate incommensurabili di maestà sovrana,
come eserciti potenti di splendore eterno. Oh! io ho bisogno di
passare attraverso di te, come passarono gli Israeliti attraverso il
Mar Rosso... Ma ho bisogno che, quando sarò introdotta in quel
passo del mare, “un Torrente risponda ad un altro Torrente” e nel
suo impeto, si uniscano nel “Fragore delle sue cascate”, e quindi
che “tutte le sue onde e i suoi flutti cadano sopra di me”,
rimanendo annegata nella luce infinita del Tuo sembiante...!
O
Fonte di acque vive...! Non vedi che sto passando sull’asciutto per
il passo del Mar Rosso, contemplando come “un Torrente risponde ad
un altro Torrente con il Fragore delle sue cascate...”? Che aspetti
perché tutte le tue onde e i tuoi flutti cadano sopra di me? Non
vedi che ho bisogno di saziarmi alla luce del tuo sembiante, che ho
bisogno di imbevermi, di annegarmi e di essere investita dal fragore
delle tue cascate, affinché tutte le tue onde passino su di me...?
Non
tardare, Amore, ché ti aspetto...; ché sto nel passo del mare
aspettando instancabilmente l’investimento delle tue correnti
divine e che l’impeto del tuo essere mi rapisca. Non vedi che
brucio, che sto bramendo come un cervo gigantesco per le mie
Fonti...? Non vedi che, se Tu non ti riversi su di me, morirò arsa
da questa sete che mi immola in necessità terribile di possederti?
E
che se Tu non vieni a liberarmi, i miei bramitisi perderanno nel
silenzio dell’oblio, stando io come un’idropica ansimante alla
ricerca del Ruscello in cui poter saziare questa sete di te che mi
brucia, o Fonte di acque vive...? Sto bramendo straziatamente,
poiché, tutte le tue onde e i tuoi flutti passando su di me, hanno
aperto una breccia nel centro della mia anima, che mi risecca in
necessità terribile di possederti nella luce infinita della tua
eterna sapienza!
O
Padre, sono piccola e ho bisogno di stare con te per sedermi sulle
tue ginocchia, per essere cullata nel tuo seno e saziarmi nel
ruscello cristallino della tua vita...!
O
Fonte di acqua viva, abbi pietà di me che brucio...! Che io veda il
tuo volto senza veli...! Torna a passare nuovamente sulla mia anima
affinché io ti contempli nella tua verità e mi sazi nella tua
bellezza... ché inaridisco in necessità quasi infinita di
possederti e non viene la tua mano amica a liberarmi...!
Amore,
fino a quando dovrò sopportare questa sete di Eternità che mi
tortura...? Fino a quando starò bramendo per le acque del mio
cristallino Ruscello...? Fino a quando...? Tendi già la tua mano e
lanciala su di me, per portarmi al festino divino della tua eterna
sapienza!
Amore...!
Amore...!, ma non ascoltare la torturante sete che mi brucia, se la
tua gloria è che io aspetti, giacché la tua gloria è la mia
gloria!
Io
ho bisogno di vivere in un “ho sete” costante per la tua gloria!,
benché non abbia neanche un pochino di acqua per rinfrescarmi,
giacché tutte le acque che qui porgono alle mie labbra mi sanno di
fiele e di aceto, dopo aver assaporato la mia Fonte di Acque Vive.
Tienimi
qui finché la tua volontà sulla tua serva sia compiuta. Ed allora
lanciati su di me!, e tutto il mio essere, davanti al tuo passo,
annegato nelle tue acque, sia portato da te a contemplare faccia a
faccia come un “Torrente risponde ad un altro Torrente con il
Fragore delle sue cascate”. E, col passare di tutte le tue onde e
di tutti i tuoi flutti su di me, si spegnerà la mia sete
eternamente, poiché mi sazierò all’apparire della tua gloria,
giacché “tutte le mie fonti sono in te”.
Allora,
tutta la mia anima, in un giubilo di gloria canterà: “alle spalle
e di fronte mi abbracci e metti su di me la tua mano”, poiché
“stese la mano dall’alto, mi prese e mi tirò fuori dalle grandi
molte acque”.
Per
questo, oh, Amore!, sì, tendi la tua mano... Vieni, ché ti
aspetto, poiché ho bisogno di sprofondarmi nella profondità della
Rupe, lì dove Tu ti sei il Torrente inesauribile di sapienza
divina, dove il Padre ed il Verbo si rispondono nel fragore dello
Spirito Santo, dove tutte le tue onde e i tuoi flutti passeranno su
di me per sempre, dove si spegnerà la mia sete per sempre poiché
apparirà la tua gloria.
MADRE
TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA - Fondatrice de L’Opera della
Chiesa - Tratto dal libro: “LA CHIESA E IL SUO MISTERO ”
Imprimatur:
†
Mons. Remigio Ragonesi,
Vicegerente
di Roma
22
febbraio 1995
Titolo
originale: LA IGLESIA Y SU MISTERIO
©
1991 EDITORIAL ECO DE LA IGLESIA, S. L.
©
1995 Librería Editrice Vaticana
I.S.B.N.:
88-209-2038-7
L’OPERA
DELLA CHIESA
ROMA 00149 MADRID –
28006
Via
Vigna due Torri, 90 C/. Velázquez, 88
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