giovedì 13 giugno 2019

“CHI HA SETE, VENGA A ME E BEVA”.... Di MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA - Fondatrice de L’Opera della Chiesa



4-5-1962

Chi ha sete, venga a me e beva”, per saziarsi eternamente alla Fonte della Vita.
Chi ha sete, venga a me e beva, e Io gli darò gratuitamente di queste acque divine dell’Eterna Sapienza.
Chi ha sete, venga a me e beva: ed Io mi darò a lui così profondamente che davanti alla luce della mia gloria, si sazierà la sua sete.
Venga chi ha bisogno di refrigerare la sua sete di conoscenza, di vita, di sapienza, ed Io gli darò da bere così abbondantemente, che mai più tornerà ad avere sete, poiché farò sgorgare dentro di lui una sorgente di vita divina, dove potrà saziare tutta l’esigenza della sua anima creata per l’Infinito. Ma è necessario che mi conosca e così mi ami, poiché la conoscenza genera l’amore, e l’amore apre caverne insaziabili di possedere l’Amato.
Chi ha sete è perché mi conosce e mi ama, e, amandomi, ha fame di me. E chi, non conoscendomi, si sente assetato con la necessità di saziarsi è, pur senza rendersene conto, perché cerca ed ama me in quello che cerca, senza sapere che Io sono la Fonte della sua sazietà.
Per questo, chi ha sete, chiunque cerca senza sapere, chi è assetato in ardente necessità, venga a me che Io sono la sazietà infinita di tutte le appetizioni.
Chi viene a me non avrà più sete, perché Io stesso in lui sarò Fonte di acque vive, dove potrà saziarsi senza fastidio alla scienza sapienziale della mia eterna sapienza.
Venga a me chiunque desideri qualcosa, che in me lo troverà, giacché tutto ciò che l’anima appetisce -eccetto il peccatosi trova in grado infinito nella sorgente inesauribile della mia divina sapienza.
Tutto quello che tu cerchi senza sapere e di cui tu hai bisogno senza cercarmi, Io sono; poiché ti ho creato per me e non riposerai tranquillo finché non mi possederai.
Colui che non mi cerca è perché non sa che Io sono quello che cerca; giacché, quando apparirà la mia gloria si spegnerà la sua sete, perché Io sono la Fonte della Vita, e nella mia luce si sazierà della mia luce.

O Fonte di acque vive, vieni a me, che ardo in necessità insaziabile di possederti...! Vieni, ché ti aspetto, poiché la mia capacità è stata aperta così incomprensibilmente, che io non potrò saziarmi se non quando apparirà la tua gloria per sempre.
Mi hai creata per te, e la mia anima è sotto torchio finché non ti possederà faccia a faccia nella luce del tuo sembiante.
Amore, ché ti aspetto...! (...) Ché ti aspetto con la mia anima riarsa dal tanto aspettare, dal tanto desiderarti, perché “ha più fame chi ti mangia, più sete chi beve delle tue acque”.
Io ho bisogno di saziarmi per sempre di te, nella tua luce, nella tua fonte! Ho bisogno di sapere te senza veli, in quel punto di santità intoccabile dove la Verginità eterna, dal tanto essersi Uno, si è Tre.
Per questo, davanti alla necessità terribile che mi brucia per avere te in te, o Eternità amata!, per sempre, e davanti all’attesa lunga... lunga... che da te mi separa, mi consumo in necessità urgente di possedere te in te, nei tuoi Tre, nella tua vita, mio Bene.
Io già so di Fonte, di Vita, di Amore... poiché posta alla bocca del tuo generare divino, appresi questo sapere così profondo del tuo eterno generare; e vidi come, in sorgenti di essere, sorgeva il Verbo in risposta amorosa del tuo dire eterno. E lì, nell’abbraccio amoroso dello Spirito Santo, io mi saziai in te per sempre. Sazietà che però aprì in me una capacità tale, che ormai potrà essere riempita solo all’apparire della tua gloria eternamente.
Per questo, siccome Tu inviti chi ha sete a bere di te, io bramisco instancabilmente affinché Tu spenga la mia sete, quella che Tu in me hai aperto e che solo potrà “saziarsi alla luce del tuo sembiante”.
O Sorgente infinita di carità eterna...! “Tutte le mie sorgenti sono in te”. Sei il Torrente di acqua viva dove io mi abbevero per saziarmi senza saturazione alla sorgente eterna della tua infinita sapienza. Ti ho, ti posseggo e ti assaporo (...) in questa sete implacabile che mi brucia in necessità di possederti nella luce eterna della tua corrente divina, senza veli.
Ho bisogno di saziarmi lì, in quella fenditura della Rupe, dove, in sorgenti eterne di fecondità, Tu ti sei Fonte di acque vive che sgorga a fiotti per te nel tuo seno e per me nel tuo seno e nel mio.
O Amato della mia anima!, ti ho, ti afferrai, titrovai e non ti lascerò. Mi consumo in urgenze per saziarmi nella freschezza della tua sorgente eterna, poiché ardo per possederti. Ho bisogno di avere te senza preoccuparmi di me; in te, per contemplarti nel tuo sostanziale essere, nella tua sorgente eterna di acqua viva, nella tua corrente infinita di carità eterna.
O sì!, “tutte le mie fonti sono in te...”; nella mia Trinità Una, in quella corrente infinita dove le mie Tre divine Persone si sono una fusione eterna di acqua viva, dove in donazione sapienziale, si comunicano nella loro refrigerante sapienza, nel loro torrente divino di carità eterna.
In quella Sorgente inesauribile di acqua viva, il Padre si dona, come un torrente divino, nel suo generare fecondo e infinito, in tale donazione, che rompe in Parola di filiazione eterna. Ed allora, o meraviglia del generare eterno!, “un Torrente risponde ad un altro Torrente”. Poiché il Verbo, in un grido di essere, risponde al Padre in espressione manifestatrice di ciò che il Padre è, con tale perfezione, che il Verbo è il Grido di essere del Padre in Figlio. E così, “un Torrente risponde ad un altro Torrente in un fragore amoroso” di carità eterna, così perfetto, che questo fragore, nel quale il Padre e il Verbo si donano e si ridonano e si comunicano tutto il loro essere refrigerante, è tutto l’amore paternofiliale che, in cascate infinite di Amore eterno, è un’altra Persona: lo Spirito Santo, Fragore amoroso del Padre e del Verbo nella loro comunicazione.
O Amore!, “tutte le mie fonti sono in te”. Per questo io ho bisogno di mettermi alla bocca della tua sapienza eterna, affinché “tutte le tue onde
e i tuoi flutti passino su di me”; e lì, introdotta in quel torrente sapienziale, io beva senza saturazione nella comunicazione eterna della mia Trinità Una, e veda, nella contemplazione gaudiosa della tua vita divina, come “un Torrente risponde ad un altro Torrente con il Fragore delle sue cascate”, giacché sperimento nella mia anima che “tutte le tue onde e i tuoi flutti sono passati su di me”.
O Dio mio...!, ormai comprendo perché entrai così dentro il tuo Mistero; ormai so perché ti so così profondamente, perché la sete insaziabile di possederti mi brucia, perché il pensiero dell’Eternità mi fa venire meno, perché l’urgenza di viverti mi immola... Ormai, ormai lo so! Perché il giorno in cui io contemplai come “un Torrente risponde ad un altro Torrente con il Fragore delle sue cascate”, tutta questa vita divina, traboccando in cascate di essere eterno su di me, mi avvolse e mi penetrò in tale sazietà, che “tutte le tue onde e i tuoi flutti passarono su di me”. Per questo io ho bisogno di saziarmi nella Fonte inesauribile della tua carità divina, perché “tutte le mie fonti sono in te”.
Sei la Sorgente infinita di vita trinitaria, nella quale io ho bisogno di tuffarmi per abbeverarmi senza saturazione in quel torrente incommensurabile di carità trinitaria, dove Tu, o Padre, sei la Fonte di Sapienza silenziosa che così infinitamente e perfettamente ti dici, ti dai, ti comunichi e ti esprimi, che la tua Espressione è il frutto amoroso del tuo silenzio silente, in un Figlio che è tutta la tua Sorgente inesauribile di acque vive in Esplicazione canora.
Il Verbo è il Grido del Padre, che risponde in espressione personale. È il Torrente infinito della sapienza del Padre che risponde al Torrente eterno dell’infinita fecondità nel Fragore amoroso dello Spirito Santo.
Ed io tutto questo lo so perché, siccome sono piccola, mi hai introdotta lì nella tua Sorgente. E, al contemplare tutta la comunicazione impetuosa di semplicità sovrana e di silenzio silente, rimanendo estatica davanti al rumore delle tue cascate, e al sentirmi accattivata, attratta e rapita dalla bellezza del tuo Volto, “tutte le tue onde e i tuoi flutti sono passati su di me”.
O Amore...! Io ormai so che “in te è la Fonte della Vita” e che “nella tua luce, vedremo la Luce”, in quel Torrente di carità eterna, di sorgente infinita, di comunicazione trinitaria, dove, attratta dal fragore delle tue cascate, io sono stata bagnata, saturata e adornata nella gioia amorosa di tutte le tue onde e dei tuoi flutti che sono passati su di me.
Tutte le mie fonti sono in te”; per questo ho bisogno di abbeverarmi eternamente nel torrente delle tue delizie, per saziarmi in questa “Fonte di acqua viva che zampilla per la vita eterna”.
Chi ha sete, venga e beva, procuri saziarsi nella Fonte dell’eterna sapienza, affini bene il suo udito per percepire il rumore delle sue cascate, per contemplare come un Torrente risponde ad un altro Torrente, per assaporare come tutte le sue onde e i suoi flutti passano su di sé...!
Che vengano all’abbeveratoio della Fonte di acqua viva che è Dio, e bevano solo di quest’acqua per rimanere saturati della Vita!
Chi ha sete, venga a Dio e beva, e rimarrà saziato alla luce del suo sembiante. Poiché Tu, Signore, sei “la Fonte della Vita” e, nella tua luce, “vedremo la Luce”, e nella tua bocca ci sazieremo, e nel tuo fragore penetreremo col fragore delle tue cascate.
Come il cervo bramisce per le acque del ruscello cristallino così l’anima mia desidera te”. Sono assetata e senza saturazione fino a che non ti possederò. Poiché, avendo sperimentato su di me il tuo passo come brezza soave e refrigerante, ho pure sentito che sei come battaglioni e battaglioni di sorgenti infinite di essere, nelle cui cascate ti si percepisce come un fragore infinito di miriadi e miriadi di battaglioni, come il passo di un esercito imponente, nel silenzio silente della tua soave sapienza.
Sì, poiché Tu sei la Sorgente tubante di freschezza silenziosa... di silenzio silente... di immutabilità pacifica... come l’acqua tranquilla di un lago in un giorno sereno, essendo Tu al mio palato Sibilo sottile di sapienza divina e silenziosa, e alla mia sostanza, Torrente infinito in cascate incommensurabili di maestà sovrana, come eserciti potenti di splendore eterno. Oh! io ho bisogno di passare attraverso di te, come passarono gli Israeliti attraverso il Mar Rosso... Ma ho bisogno che, quando sarò introdotta in quel passo del mare, “un Torrente risponda ad un altro Torrente” e nel suo impeto, si uniscano nel “Fragore delle sue cascate”, e quindi che “tutte le sue onde e i suoi flutti cadano sopra di me”, rimanendo annegata nella luce infinita del Tuo sembiante...!
O Fonte di acque vive...! Non vedi che sto passando sull’asciutto per il passo del Mar Rosso, contemplando come “un Torrente risponde ad un altro Torrente con il Fragore delle sue cascate...”? Che aspetti perché tutte le tue onde e i tuoi flutti cadano sopra di me? Non vedi che ho bisogno di saziarmi alla luce del tuo sembiante, che ho bisogno di imbevermi, di annegarmi e di essere investita dal fragore delle tue cascate, affinché tutte le tue onde passino su di me...?
Non tardare, Amore, ché ti aspetto...; ché sto nel passo del mare aspettando instancabilmente l’investimento delle tue correnti divine e che l’impeto del tuo essere mi rapisca. Non vedi che brucio, che sto bramendo come un cervo gigantesco per le mie Fonti...? Non vedi che, se Tu non ti riversi su di me, morirò arsa da questa sete che mi immola in necessità terribile di possederti?
E che se Tu non vieni a liberarmi, i miei bramitisi perderanno nel silenzio dell’oblio, stando io come un’idropica ansimante alla ricerca del Ruscello in cui poter saziare questa sete di te che mi brucia, o Fonte di acque vive...? Sto bramendo straziatamente, poiché, tutte le tue onde e i tuoi flutti passando su di me, hanno aperto una breccia nel centro della mia anima, che mi risecca in necessità terribile di possederti nella luce infinita della tua eterna sapienza!
O Padre, sono piccola e ho bisogno di stare con te per sedermi sulle tue ginocchia, per essere cullata nel tuo seno e saziarmi nel ruscello cristallino della tua vita...!
O Fonte di acqua viva, abbi pietà di me che brucio...! Che io veda il tuo volto senza veli...! Torna a passare nuovamente sulla mia anima affinché io ti contempli nella tua verità e mi sazi nella tua bellezza... ché inaridisco in necessità quasi infinita di possederti e non viene la tua mano amica a liberarmi...!
Amore, fino a quando dovrò sopportare questa sete di Eternità che mi tortura...? Fino a quando starò bramendo per le acque del mio cristallino Ruscello...? Fino a quando...? Tendi già la tua mano e lanciala su di me, per portarmi al festino divino della tua eterna sapienza!
Amore...! Amore...!, ma non ascoltare la torturante sete che mi brucia, se la tua gloria è che io aspetti, giacché la tua gloria è la mia gloria!
Io ho bisogno di vivere in un “ho sete” costante per la tua gloria!, benché non abbia neanche un pochino di acqua per rinfrescarmi, giacché tutte le acque che qui porgono alle mie labbra mi sanno di fiele e di aceto, dopo aver assaporato la mia Fonte di Acque Vive.
Tienimi qui finché la tua volontà sulla tua serva sia compiuta. Ed allora lanciati su di me!, e tutto il mio essere, davanti al tuo passo, annegato nelle tue acque, sia portato da te a contemplare faccia a faccia come un “Torrente risponde ad un altro Torrente con il Fragore delle sue cascate”. E, col passare di tutte le tue onde e di tutti i tuoi flutti su di me, si spegnerà la mia sete eternamente, poiché mi sazierò all’apparire della tua gloria, giacché “tutte le mie fonti sono in te”.
Allora, tutta la mia anima, in un giubilo di gloria canterà: “alle spalle e di fronte mi abbracci e metti su di me la tua mano”, poiché “stese la mano dall’alto, mi prese e mi tirò fuori dalle grandi molte acque”.
Per questo, oh, Amore!, sì, tendi la tua mano... Vieni, ché ti aspetto, poiché ho bisogno di sprofondarmi nella profondità della Rupe, lì dove Tu ti sei il Torrente inesauribile di sapienza divina, dove il Padre ed il Verbo si rispondono nel fragore dello Spirito Santo, dove tutte le tue onde e i tuoi flutti passeranno su di me per sempre, dove si spegnerà la mia sete per sempre poiché apparirà la tua gloria.

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA - Fondatrice de L’Opera della Chiesa - Tratto dal libro: “LA CHIESA E IL SUO MISTERO ”

Imprimatur:
Mons. Remigio Ragonesi,
Vicegerente di Roma
22 febbraio 1995

Titolo originale: LA IGLESIA Y SU MISTERIO
© 1991 EDITORIAL ECO DE LA IGLESIA, S. L.

© 1995 Librería Editrice Vaticana
I.S.B.N.: 88-209-2038-7

L’OPERA DELLA CHIESA
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