«A Fatima,
diceva papa Francesco il 14 maggio scorso, la Vergine ha scelto
il cuore innocente e la semplicità dei piccoli Francesco, Giacinta e
Lucia, quali depositari del suo messaggio… Con la canonizzazione di
Francesco e Giacinta, ho voluto proporre a tutta la Chiesa il loro
esempio di adesione a Cristo e di testimonianza evangelica e anche ho
voluto proporre a tutta la Chiesa di avere cura dei bambini. La loro
santità non è conseguenza delle apparizioni, ma della fedeltà e
dell’ardore con cui essi hanno corrisposto al privilegio ricevuto
di poter vedere la Vergine Maria. Dopo l’incontro con la “bella
Signora” – così la chiamavano –, essi recitavano
frequentemente il Rosario, facevano penitenza e offrivano sacrifici
per ottenere la fine della guerra e per le anime più bisognose della
divina misericordia. » Lucia è rimasta sulla terra più a lungo
dei suoi due cugini, come la Vergine glielo aveva annunciato.
Il
13 giugno 1917, infatti, durante la seconda apparizione
della Madonna a Fatima, Lucia, la più grande dei tre pastorelli,
chiede alla visitatrice celeste di portarli in Cielo. « Sì,
risponde la Vergine, Giacinta e Francesco li porterò presto. Ma tu
resterai qui per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi
conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio
Cuore Immacolato. A chi abbraccerà questa devozione, prometto la
salvezza. Queste anime saranno care a Dio come fiori da me posti per
adornare il suo trono. » Qualche tempo ? Saranno per Lucia quasi
novant’anni…
« Lo
vogliamo !
Settima
dei figli di Antonio e Maria Rosa dos Santos, Lucia (Lúcia in
portoghese) nasce il Giovedì Santo 28 marzo 1907, nella
frazione di Aljustrel, vicina a Fatima, nel centro del Portogallo.
Riceve il Battesimo il Sabato Santo. Maria Rosa, donna dal cuore
pieno di tenerezza, educa con fermezza i suoi figli e, poiché li ama
molto, non tollera capricci. Nella primavera del 1913, Lucia fa la
sua prima Comunione. Si sente invasa da una pace profonda :
« Signore, fa’ di me una santa, dice nel profondo del suo cuore,
mantieni il mio cuore sempre puro per Te solo ! » Le viene
affidato il compito di condurre le pecore al pascolo ; a partire
dal 1916, i suoi cugini Francisco e Jacinta si uniscono a lei. In
quello stesso anno, per tre volte, essi vedono un angelo che li
esorta a pregare molto e a fare sacrifici in riparazione per i
peccati con cui Dio è offeso. Il 13 maggio 1917, la
Santissima Vergine appare loro alla Cova da Iria, un terreno
appartenente ai genitori di Lucia : « Volete offrirvi a Dio per
sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà inviarvi, in atto di
riparazione per i peccati con i quali è offeso e di supplica per la
conversione dei peccatori ? – Sì, lo vogliamo. – Allora avrete
molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto. Dite
il Rosario ogni giorno per ottenere la pace del mondo e la fine della
guerra. »
Da
quel momento, Lucia inizia a incontrare delle prove. Nonostante la
sua promessa di mantenere il segreto sull’apparizione, Giacinta non
ha potuto fare a meno di dire quello che ha visto. Messa al corrente,
la famiglia di Lucia rifiuta di credere alla realtà delle
apparizioni. Maria Rosa pensa che sua figlia menta e non può
sopportarlo. A partire dal 13 giugno, molti curiosi vengono a
interrogare Lucia : la loro invadenza disturba Maria Rosa. Inoltre,
le coltivazioni della Cova da Iria sono danneggiate dai pellegrini, e
di questo viene data la colpa a Lucia. Quanto al parroco, egli
dichiara che le sue visioni potrebbero benissimo essere un inganno
del demonio, il che la immerge in un grande tormento.
Scoraggiata
da queste contraddizioni, Lucia sta per abbandonare tutto e dire che
era solo una menzogna. Informa i cugini che non andrà più agli
incontri fissati dall’apparizione celeste il 13 di ogni mese,
perché ha paura che sia il demonio. Tuttavia, il 13 luglio,
spinta da una forza misteriosa, Lucia passa a prendere i cugini per
andare alla Cova da Iria. La bella Signora è fedele
all’appuntamento. Per la terza volta, chiede la recita quotidiana
del rosario e, per quanto possibile, in famiglia. Conferma che
bisogna offrire sacrifici per la conversione dei peccatori e la
riparazione degli oltraggi nei confronti del Cuore di Gesù e del suo
Cuore Immacolato. Poi confida loro un segreto in tre parti. Mostra
loro, con la visione dell’inferno, il terribile destino riservato
ai peccatori impenitenti. Quindi dà agli uomini un mezzo per evitare
questo male irreparabile : la devozione al suo Cuore Immacolato.
Questa devozione potrà anche ottenere la pace tra le nazioni. La
Madonna indica le drammatiche conseguenze per il mondo se non si
aderirà alle sue richieste : scoppierà una nuova guerra e
verranno persecuzioni dalla Russia, che diffonderà i suoi errori nel
mondo intero. Invece, « se si ascoltano le mie richieste, dichiara
la Vergine Maria, la Russia si convertirà e si avrà la pace ».
Friggere
nell’olio
Il
13 agosto, i tre pastori non sono all’appuntamento. Di fronte
alla portata assunta dagli eventi di Fatima, il governo anticlericale
è preoccupato ; i bambini vengono condotti contro la loro volontà
a Vila Nova de Ourèm. Lì, l’amministratore del distretto cerca di
far loro confessare il segreto confidato dalla Signora ; arriva al
punto di minacciare di gettarli in una caldaia di olio bollente se
non obbediscono. Terrorizzati da questa minaccia, essi tuttavia non
parlano. Vinto dal loro atteggiamento eroico, l’amministratore li
riaccompagna a casa il 15 agosto. Il 19, la Madonna appare loro
e dichiara che farà un miracolo in ottobre. « Pregate, pregate
molto, dice, e fate sacrifici per i peccatori. Perché molte anime
vanno all’inferno per il fatto che non hanno nessuno che si
sacrifichi e preghi per loro. » Molti anni dopo, nel 1946, verrà
chiesto a suor Lucia : « Qual è la richiesta principale della
Madonna ? – Il sacrificio. – Che cosa intende Lei per
sacrificio ? – Per sacrificio, la Madonna ha detto che intendeva
il compimento leale del dovere di stato quotidiano di ciascuno. –
Ma il Rosario non è importante ? – Sì, perché dobbiamo pregare
per ottenere le forze per essere capaci di compiere il nostro dovere
quotidiano. » Ella preciserà nel suo libro “Gli appelli del
Messaggio di Fatima” : « Molti, pensando che la parola
penitenza significhi grandi austerità, non sentendo in sé né le
forze né la generosità per questo, si abbandonano ad una vita di
tiepidezza e di peccato. »
Il
13 ottobre, l’apparizione celeste rivela il proprio nome :
Nostra Signora del Rosario. Chiede la costruzione di una cappella in
suo onore e insiste ancora sulla recita del rosario. Infine, con
molta tristezza, aggiunge : « Non si offenda più Dio Nostro
Signore, che è già troppo offeso ! » Mentre l’apparizione
s’innalza nel cielo, Lucia esclama : « Guardate il sole ! »
Avviene allora il segno miracoloso promesso per confermare la verità
delle apparizioni. La pioggia abbondante cessa, le nuvole si
disperdono, appare il sole : tutti possono guardarlo senza esserne
abbagliati. Per tre volte, l’astro gira su se stesso, lanciando
fasci di luce che proiettano diversi colori sulle persone e sul
paesaggio. Improvvisamente, tutta la moltitudine, presa dalla paura,
si mette a gridare : sembra che il sole si stacchi dal firmamento
per cadere sulla terra ! Molti confessano allora ad alta voce i
loro peccati, fanno atti di fede e di contrizione. Questa danza del
sole venne osservata da 70.000 testimoni, in un raggio di 40
chilometri intorno a Fatima. Non può quindi trattarsi di
un’illusione collettiva. Non appena è terminato il prodigio, le
persone scoprono che i loro abiti, prima fradici, sono perfettamente
asciutti.
« La
Vergine, presagendo e avvertendoci sul rischio dell’inferno a cui
conduce una vita – spesso proposta e imposta – senza Dio e che
profana Dio nelle sue creature, è venuta a ricordarci la Luce di Dio
che dimora in noi e ci copre », diceva papa Francesco (ibid.).
Il messaggio di Fatima è, in effetti, quello di una Madre
preoccupata del bene di ciascuno dei suoi figli ai quali ricorda che
il più grande male dell’uomo è il peccato che conduce all’inferno
e provoca le guerre. « Agli occhi della fede, insegna
il Catechismo della Chiesa Cattolica, nessun male è
più grave del peccato, e niente ha conseguenze peggiori per gli
stessi peccatori, per la Chiesa e per il mondo intero »
(CCC 1488). Maria ci invita tutti a metterci sotto la
protezione del suo Cuore Immacolato per vivere nella luce di Dio e
ottenere la pace del mondo.
Ormai
sola
Il
4 aprile 1919, Francesco, colpito dall’influenza
spagnola, lascia questo mondo ; Giacinta muore dello stesso male il
20 febbraio 1920. Lucia si ritrova sola a svolgere la
missione che il Cielo le ha affidato. Nel giugno 1921, incontra
mons. da Silva, vescovo di Leiria, che diventa un padre per lei. Per
proteggerla dai curiosi, il prelato ritiene necessario mandarla a
proseguire i suoi studi presso il collegio delle suore Dorotee, a
Vilar, un sobborgo di Oporto. Il 15 giugno, Lucia,
quattordicenne, lascia definitivamente Fatima. Inginocchiata
un’ultima volta alla Cova da Iria, piange e chiede perdono alla
Madonna perché non si sente capace di offrirle il sacrificio della
sua partenza. La Santa Vergine le appare allora e la incoraggia,
secondo la sua promessa : « Non ti abbandonerò mai, le aveva
detto il 13 giugno 1917. Il mio Cuore sarà il tuo rifugio
e la via che ti condurrà a Dio. » A Oporto, Lucia riceve un nuovo
nome : Maria das Dores (dei Dolori). “Dores”, come viene
chiamata, non ha il diritto di parlare delle apparizioni, né del suo
villaggio, né della sua famiglia, il che è incomprensibile per le
sue compagne e le attira molte umiliazioni. Sopporta però tutto in
silenzio, e offre con amore le spine che incontra, ripetendo la
preghiera appresa dalla Madonna : « O Gesù, è per amor Tuo,
per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati
commessi contro il Cuore Immacolato di Maria. » Qui, lei non è
più la famosa veggente di Fatima, ma un’allieva qualsiasi. C’è
tuttavia un “non so che” in lei che le conferisce un’ascendente
sulle sue compagne, la fa rispettare e amare, anche dalle maestre.
Dotata per gli studi, Dores vorrebbe andare al liceo, ma non le è
possibile farlo senza rivelare la sua identità. Si scatena allora
una tempesta nella sua anima : desidera studiare per trasmettere
meglio il messaggio affidatole dal Cielo e vuole riprendere in mano
le redini della propria vita. Sfoga il suo dolore davanti al
tabernacolo : « Non essere triste », le dice Gesù, non
studierai, ma ti darò la mia Sapienza. Il messaggio è affidato alle
cure della mia Gerarchia. »
« Cerca
di consolarmi ! »
Il
26 agosto 1923, Dores viene accolta tra le Figlie di Maria
e si consacra interamente a Dio con il voto privato di castità
perpetua. Durante l’estate, trascorre le vacanze in campagna,
nell’entourage di mons. da Silva, a cui apre il proprio cuore. Per
l’estate del 1925, Maria Rosa raggiunge la figlia ; Lucia ottiene
allora il suo consenso per diventare suora. Dal tempo delle
apparizioni, si sente attratta dal Carmelo, ma viene persuasa che non
ha la salute per questo e che farebbe meglio a entrare presso le
suore Dorotee, dedite all’insegnamento. Lucia lascia Oporto, il
25 ottobre, per andare come postulante presso queste suore a
Pontevedra, nella Galizia spagnola. Sei settimane dopo il suo arrivo,
il 10 dicembre 1925, le appaiono la Santa Vergine e il
Bambino Gesù : « Abbi compassione del Cuore della tua
Santissima Madre », dice il Bambino Gesù. La Madonna aggiunge :
« Vedi, figlia mia, il mio Cuore circondato dalle spine che gli
uomini ingrati vi configgono in ogni istante con le loro bestemmie e
le loro ingratitudini. Tu, almeno, cerca di consolarmi, e di’ che
prometto di assistere nell’ora della morte, con tutte le grazie
necessarie per la salvezza della loro anima, tutti coloro che, per
cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa
Comunione, reciteranno il Rosario e mi terranno compagnia per
quindici minuti, meditando i suoi quindici misteri, in spirito di
riparazione. »
Nel
luglio del 1926, Lucia entra nel noviziato a Tuy (Spagna) e
riceve l’abito, il 2 ottobre, con il nome di suor Maria das
Dores. Su richiesta del suo confessore, mette per iscritto la sua
testimonianza sulla pratica dei primi cinque sabati del mese ;
questo testo rivela di nuovo la volontà di Dio di instaurare nel
mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Il 3 ottobre
1928, nonostante la sua persistente attrazione per la vita di
clausura, suor Dores pronuncia i suoi primi voti presso le suore
Dorotee. Una delle sue attività principali è la cura della
biancheria, in cui eccelle ; sa infatti cucire molto bene, e fa
tutto con grande perfezione.
Suor
Dores ha ricevuto il permesso di rimanere da sola nella cappella ogni
giovedì notte dalle 11 a mezzanotte. Nella notte del 13 giugno 1929,
la cappella s’illumina : sull’altare appare una Croce di luce
che s’innalza fino al soffitto. Sotto il braccio destro della Croce
si trova la Madonna che tiene il suo Cuore Immacolato nella mano
sinistra : « È giunto il momento, dice, in cui Dio chiede al
Santo Padre di fare, in unione con tutti i vescovi del mondo, la
consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato. Egli promette di
salvarla con questo mezzo. » Il 29 maggio 1930, Nostro
Signore le comunica che bisogna chiedere al Santo Padre
l’approvazione della devozione dei primi sabati del mese e la
consacrazione della Russia, che non è stata fatta. In quello stesso
anno, il 13 ottobre, mons. da Silva proclama solennemente,
davanti a più di 100.000 fedeli riuniti alla Cova da Iria, l’origine
divina delle apparizioni.
Un
altro martirio
Suor
Dores fa la sua professione perpetua il 3 ottobre 1934.
Inviata poco dopo a Pontevedra, qui vive i primi mesi della
rivoluzione comunista spagnola, prima di tornare a Tuy. È disposta
ad accettare il martirio se Dio vuole farle questa grazia. « Mi
riservò, dirà in seguito, un altro martirio, che a volte non è più
facile, il lento martellamento della rinuncia che crocifigge e
immola. » Durante gli anni della seconda guerra mondiale, i viveri
scarseggiano e le suore soffrono la fame. Tuttavia, il Portogallo
rimane preservato dal flagello della guerra, come Lucia aveva scritto
al Santo Padre, il 2 dicembre 1940 : « Nostro Signore
promette, per riguardo alla consacrazione che i vescovi portoghesi
hanno fatto della nazione al Cuore Immacolato di Maria, una
protezione speciale al nostro paese durante questa guerra e che
questa protezione sarà prova delle grazie che concederebbe alle
altre nazioni se fossero similmente consacrate. » Il
31 ottobre 1942, papa Pio XII consacra la Chiesa e il
mondo al Cuore Immacolato di Maria, citando la Russia in modo
allusivo. Il 4 maggio 1943, suor Dores scrive : Nostro
Signore « promette la fine della guerra entro breve tempo, per
riguardo all’atto che si è degnato fare Sua Santità. Ma, poiché
è stato incompleto, la conversione della Russia è rimandata ».
Il 25 marzo 1984, san Giovanni Paolo II, in unione con
tutti i vescovi del mondo, rinnoverà questa consacrazione. Suor
Lucia scriverà allora che questo atto è stato fatto così come
l’aveva voluto la Madonna.
Tra
il 1935 e il 1941, su richiesta di mons. da Silva, suor Lucia scrive
quattro memorie. Vi è rivelato tutto su Fatima, ad eccezione della
terza parte del segreto. Nel 1943, il prelato esprime il desiderio
che lei metta questa per iscritto. Molto imbarazzata, la suora
ricorre a Maria che, il 2 gennaio 1944, le dà il permesso
di scrivere, precisando che questo testo non potrà essere divulgato
prima del 1960. Dopo tale data, molti chiederanno la rivelazione del
terzo segreto, ma suor Lucia dirà : « Se solo le persone
vivessero ciò che è più importante, quello che è già stato
detto ! Si occupano solo di ciò che resta da dire, invece di fare
quello che è stato richiesto : preghiera e penitenza ! »
Nel
maggio del 1946, suor Dores ritorna a Oporto. Il 21, ha la gioia
di fare un pellegrinaggio a Fatima. Poco dopo, scrive : « Le
moltitudini mi correvano dietro alla ricerca del soprannaturale che
non trovano nel mondo. Voglio quindi che i miei passi lascino orme di
luce per indicare loro con la fede la via del Cielo. » Il suo
desiderio di entrare nel Carmelo si fa sempre più pressante :
« Non è che io pensi di trovare nel Carmelo una vita piena di
rose. No, penso anzi che se ne raccoglierò una, avrà forse spine
più pungenti… Quello che voglio trovare nel Carmelo sono i muri di
clausura che mi mettano al riparo dalla marea smisuratamente grande
di sguardi curiosi e indiscreti, per avere una vita di raccoglimento
e d’intimità più intensa con il Signore. » Nel 1947, confida
segretamente questo desiderio a Pio XII. Il Papa vi discerne la
volontà di Dio e le concede l’autorizzazione a realizzarlo :
ella entra quindi nel Carmelo di Coimbra il Giovedì Santo
25 marzo 1948 e vi prende l’abito di carmelitana il
13 maggio. Il 31 maggio 1949, festa di Maria
Mediatrice di tutte le grazie, fa la sua professione solenne e riceve
il nome di suor Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato. Con gli
occhi sempre fissi su Maria, si lascia condurre fino a Dio Trinità
d’Amore, in una vita di fede che attraversa momenti di fitte
tenebre.
La
gioia delle consorelle
In
comunità, suor Maria Lucia vive con semplicità, senza farsi notare.
Con il suo aspetto gioviale, il suo largo sorriso e la sua grande
facilità per le battute di spirito, fa la gioia delle consorelle
durante le ricreazioni. Non volendo fare un passo che non sia segnato
dal sigillo di Dio, obbedisce alle sue superiore con grande
delicatezza di coscienza. Sempre disponibile, accetta o lascia
qualsiasi incarico secondo quanto le viene richiesto. Tuttavia, al
Carmelo, non riesce a sfuggire totalmente alle visite. Queste le
pesano : esse sono, dichiara, « un pezzo della mia croce, ma
fanno anche parte della missione che Dio mi ha affidata ; nemmeno
in Cielo mi lasceranno in pace, ma là le riceverò con più
generosità, perché non ci sarà più pericolo di turbare l’unione
della mia anima con Dio… » In seguito, le persone che vorranno
incontrare suor Lucia dovranno avere l’autorizzazione della Santa
Sede. Tuttavia, ella resterà molto impegnata dalla sua voluminosa
corrispondenza : da tutte le parti del mondo, si implora la sua
preghiera per il sollievo di sofferenze fisiche o morali.
Suor
Lucia tornerà a Fatima quando i papi Paolo VI e poi san
Giovanni Paolo II vi si recheranno in pellegrinaggio. Nell’anno
2000, all’annuncio della beatificazione dei suoi cugini, Francesco
e Giacinta, il suo cuore vibra di un nuovo slancio, tanto ha
desiderato questo evento, preparato grazie alle sue testimonianze. Ma
la sua salute comincia a deteriorarsi : arriva al punto di non
poter più camminare e di spostarsi solo in sedia a rotelle. La sua
serenità e il suo buon umore non ne sono intaccati, anche se
confessa : « Nessuno vuole morire giovane, ma costa molto essere
vecchia ! » A partire dal novembre del 2004, non lascia più
la sua cella. Il 10 febbraio 2005, in occasione di
un’intensa sofferenza, pronuncia le sue ultime parole : « Offro
per il Santo Padre », poi entra, per i suoi ultimi giorni, in un
profondo silenzio. La mattina del 13, riceve la benedizione di san
Giovanni Paolo II, inviata per mezzo di un fax che lei stessa
può leggere : « Reverenda suor Lucia di Gesù e del Cuore
Immacolato, vengo per riaffermare la mia affettuosa unione, con un
ricordo particolare della Sua persona al Dio di tutte le
consolazioni, così che possa superare con serena rassegnazione e
meritoriamente questi momenti di prova, unita al Cristo Redentore e
lasciarsi illuminare dalla sua Pasqua… » Alla sera, alla
presenza del vescovo di Coimbra e dell’intera comunità, suor Lucia
si spegne tranquillamente, gli occhi fissi sul crocifisso che tiene
la sua madre Priora. Il governo del Portogallo dichiara una giornata
di lutto nazionale, in occasione del suo funerale celebrato nella
cattedrale di Coimbra, il 15 febbraio ; l’edificio risulta
del resto troppo piccolo per ospitare la folla. Il corpo di suor
Lucia viene inumato nel chiostro del Carmelo prima della sua
traslazione a Fatima, l’anno successivo, il 19 febbraio 2006.
L’inchiesta diocesana per la sua beatificazione è stata
solennemente chiusa il 13 febbraio 2017.
Seguendo
l’esempio di suor Lucia, consacriamoci al Cuore Immacolato di
Maria, per vivere sotto lo sguardo della nostra Madre dei Cieli
finché il Signore ci lascerà qui su questa terra.
Dom
Antoine Marie osb
Tratto da : "Lettera mensile dell'abbazia Saint-Joseph,
F. 21150 Flavigny- Francia (Website : www.clairval.com)".
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