IMPARIAMO A VINCERE LE TENTAZIONI ... Insegnamenti del Ven. P. Pio Bruno Lanteri - Fondatore dei Padri Oblati di Maria Vergine
Dodici
armi contro le tentazioni
1a
- Presupponi per cosa certissima che si dovranno patire tentazioni,
questo perché altrimenti l'uomo vivrebbe trascurato: Figlio, se ti
presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione (Sir 2,1)
.
2a
- Obbligati a fare un atto d'amor di Dio ogni volta che ti accorgerai
di essere assalito da qualche tentazione, stando attento a fare
quest’atto con serenità, pace e devozione, senza alcuna
trepidazione o paura, ma con calma. Così ti servirai della
tentazione stessa per crescere nell’amore; e giacché essa, non
chiamata, è venuta in casa tua, farai in modo che ti serva come da
sveglia per ricordarti di amare il tuo Signore. Perciò s. Paolo
chiamava la tentazione stimolo, (2Cor 12,7), perché essa fa correre
più veloce a Dio, e così da strumento di morte diventa strumento
di vita e miniera di meriti.
3a
- Abbi un amore tenero verso Maria Vergine e una confidenza in Lei da
figlio a sua Madre, e in grado tale, che ti paia impossibile che ti
permetta di essere vinto e che possa perire in questa battaglia:
ricorrerai dunque a Lei come un pulcino si ricovera sotto le ali di
sua madre alla voce del nibbio vorace, e dopo l'atto d'amor di Dio
dirai: Maria, Madre mia... Mostrati Madre!... Sotto la tua
protezione... o altre giaculatorie, e tutto questo farai con quella
confidenza di un bimbo verso la sua mamma alla quale chiede quello
che sa che lei sa fare molto bene e glielo chiede pretendendolo, come
se fosse tenuta a concederglielo, e ricorre a lei in tutte le sue
difficoltà, cosicché la madre resta come obbligata e più
affezionata al figlio. E se le madri di quaggiù cattive qualche
volta, pur non sanno negare niente, che si dirà della Gran Madre di
Dio? Cercherai di avere sempre con te un rosario e recitalo spesso.
Metti pure nei luoghi in cui vivi, delle sue immagini e salutale
spesso con slanci del cuore.
4a
- Devi credere di fede che Dio è fedele e non permetterà maggiore
peso di tentazione di quello che tu possa sopportare (1Cor 10,13) , e
che, se con una mano permette che siamo tentati, con l'altra ci
aiuta. Per cui quando la tentazione si farà più forte,
ringrazierai il Signore che ti rende partecipe di un pezzettino di
Croce. E, se cercherai di capire cosa Dio pretende da te con quella
tentazione, scoprirai che vuole costringerti a gettarti nelle braccia
della Sua misericordia, e che conosca per esperienza che roccia di
salvezza possiedi in Lui.
5a
- Ricordati dei novissimi [morte, giudizio,paradiso, purgatorio,
inferno] e non peccherai in eterno, meditali in tempo di pace per
farne più facilmente uso in tempo di guerra.
6a
- Umiliati davanti a Dio e riconosciti degno di maggiori travagli, e
dì sovente: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me (Mc
10,47). Infatti, siccome la superbia è la fonte dei pensieri vani,
impuri ecc., qualsivoglia atto d'umiltà ribatte il colpo del nemico
e ne snerva la forza, giacché in sostanza la tentazione altro non
è che un peso permesso da Dio per caricare il cuore vano e leggero,
affinché si sprofondi dentro la sua miseria e ricorra per rimedio a
Sua Divina Maestà.
7a
- Ricordati di quanto finora hai ricevuto da Dio, fai memoria di
tutti i suoi divini benefici: come puoi fare tu questa offesa al tuo
Signore, Creatore, Padre, Conservatore, Redentore, ecc.?
8a
- Guardati dalle occasioni, diffida di te stesso, riconosci la
propria debolezza e impotenza. Chi ama il pericolo perirà in esso
(Sir 3,25) .
9a
Non pigliare le tentazioni per castighi, ma stimale favori e premi,
giacché con esse sei obbligato a chiedere soccorso a Dio, di
conoscere quanto sei in pericolo, quanto sei infermo, ti permette di
fare penitenza e di capire che la vita è una lotta. Colui che non
patisce mai la tentazione, non può capire tutto questo. Le
tentazioni sono tesori preziosi per i santi e i prediletti da Dio. A
s. Paolo, dopo d'essere stato rapito al terzo cielo, fu dato lo
stimolo della carne per perfezionare la sua virtù (2Cor 12,7) e s.
Giacomo disse: Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando
subite ogni sorta di prove (Gc 1,2) .
10a
- Manifesta tutte le tentazioni al Padre Spirituale: e vedrai subito
gli effetti miracolosi causati dalla efficacia di questo atto di
umiltà. Il Padre Spirituale è un aiuto importante: Guai a chi è
solo, perché se cade non ha chi gli porga la mano per levarsi in
piedi (Qo 4,10) e il demonio tenta di tutto per distoglierci da
questo aiuto.
11a
- Arma generale: orazione e mortificazione: Questa specie di demoni
si caccia via solo con il digiuno e la preghiera (Mc 9,29) . 12a -
Devi completamente perdere la paura del demonio, devi trattarlo con
impero, perché lo assali nel nome di Gesù Cristo tuo Signore e
Re, essendo certo che tali cani possono abbaiare, ma non mordere.
Infine, secondo la diversità della tentazione, fai uso dei diversi
passi della s. Scrittura, facendo espressi atti di fede e confida
tutto nella santa, efficace, onnipotente Parola di Dio, sull’esempio
di Gesù Cristo tentato nel deserto.
Alcuni
Consigli del P. Pio Bruno Lanteri Fondatore dei Padri Oblati di Maria
Vergine
Non
turbiamoci in qualunque stato ci sembra di essere, come di
incredulità, di indifferenza, insensibilità, od ostinazione, o
qualsivoglia altro difetto, o mancanza, ma con semplicità
umiliandoci innanzi a Dio, diciamogli con coraggio, che vogliamo
essere suoi così come siamo, anche più difettosi di quello che
conosciamo di essere, persuasi che appunto per i peccatori Egli venne
dal Cielo in terra, e che secondo la sua promessa, la sua grazia e la
sua benevolenza sovrabbondano dove abbonda il peccato (cfr. Rm
5,20)... L’assecondare la malinconia e la tristezza, lo
scoraggiarsi è assecondare lo spirito del tentatore; poiché lo
spirito di Dio ci porta alla confidenza, alla tranquillità e alla
pace... Non stupiamoci quando ci troviamo nell’aridità, questa è
una situazione umana possibile, ci guadagneremo sopra con la pazienza
e la perseveranza... Quando qualche tentazione si affaccia al nostro
cuore, stiamo attenti a non fare segni esterni per ributtarla. Un
atto di amore di Dio, o di disprezzo della tentazione basta...
Disprezziamo pure il dubbio di non aver usato diligenza nello
scacciarle. Quando anche vi fosse stata negligenza, o mancanza
nostra, un atto d'amore di Dio rimedia a tutto senza tanti esami, e
turbamenti... Quanto ai sentimenti di superbia che ci assalgono, non
dobbiamo scoraggiarci per causa di essi, ma dobbiamo disprezzarli
consapevoli che ne siamo impastati, e chiediamo a Maria Santissima
l'umiltà... Se vogliamo conoscere il nemico anche quando ci si
presenta con apparenza di vero, facciamo attenzione se ciò che
suggerisce ci scoraggia insieme, questo è segno certo di tentazione
nascosta... Quando nelle tentazioni abbiamo dubbio se sia stato
peccato grave, o no, decidiamoci francamente in nostro favore,
perché il dubbio non può stare con la perfetta avvertenza e il
pieno consenso necessari perché vi sia peccato grave!... Quando
dovessimo cadere in qualsivoglia debolezza o peccato diciamo: “Buon
per me che mi hai umiliato Signore” (Sal 119,71), nella certezza
che il buon Dio permette quelle cadute per nostro maggior profitto e
solido avanzamento spirituale... Quando cadiamo nel peccato non
dobbiamo né turbarci, né avvilirci, anzi ravviviamo la speranza
dicendo “Perché ti rattristi anima mia, perché su di me gemi?
Spera in Dio ancora potrò lodarlo, Lui,salvezza del mio volto e mio
Dio” (Sal 42-43,6)... Le umiliazioni ci sono necessarie e sono un
regalo di Gesù Cristo... Impariamo ad andare avanti insieme a tante
mancanze, anzi presupponiamo di certo che ne commetteremo molte,
poiché è concesso solo in cielo di servire Dio senza mai
sbagliare... S. Francesco di Sales ci dice che la perfezione non
consiste nel non mai cadere, ma nel rialzarsi subito riconoscendo la
propria miseria, chiedendo perdono a Dio ma tranquillamente e senza
meravigliarci dicendo a Dio che noi l’abbiamo fatta da quel che
siamo: siamo peccatori, abbiamo peccato. Lui la faccia da quel che
è: è Misericordia infinita, ci perdoni!... Ciò che dobbiamo
imparare è alzarci subito in piedi appena cadiamo, domandando
perdono senza mai stancarci di rialzarci anche se vi cadessimo mille
volte, perché se un fanciullo non volesse più rialzarsi e
camminare perché cade troppo spesso o per timor di cadere ad ogni
passo, mai più imparerà a camminare.
E
perciò concepiamo un’idea grande della bontà di Dio...
Prefiggiamoci di non voler mai con libera scelta far cosa che si
sappia faccia dispiacere a Dio, quindi non prendiamoci pena alcuna
delle tentazioni né di qualunque cosa che in sé possa essere
cattiva, finché non l’avvertiamo; subito poi che ce ne accorgiamo
non facciamoci caso, anzi consideriamole come un qualcosa che ci
sveglia e ci invita a fare un atto di amor di Dio, di confidenza, di
pentimento de’ peccati e simili, e quand’anche queste tentazioni
durassero tutto il giorno neppure ci turbiamo per questo perché non
c’è male se non vi acconsentiamo, ma solo merito... Non è in
nostro potere liberarci dalle tentazioni, quindi lasciamole andare e
venire finché piacerà a Dio intervenire, esercitiamo soltanto la
pazienza, libertà di spirito e tranquillità di cuore... Sicché,
nella tentazione e dopo conviene che manteniamo sempre tranquillità
di spirito, libertà di cuore, e così serviremo meglio, e
allegramente il Signore.
Visita
i siti www.casalanteri.it www.pasomv.it www.santuariosanvittorino.it
Insegnamenti
del Ven. P. Pio Bruno Lanteri - Fondatore dei Padri Oblati di Maria
Vergine - tratti dal Direttorio Spirituale che scrisse da diacono,
nel 1781-82 all’età di 22-23 anni. Trascrizione eseguita in
linguaggio moderno
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