giovedì 6 settembre 2018

IMPARIAMO A VINCERE LE TENTAZIONI ... Insegnamenti del Ven. P. Pio Bruno Lanteri - Fondatore dei Padri Oblati di Maria Vergine



Dodici armi contro le tentazioni
1a - Presupponi per cosa certissima che si dovranno patire tentazioni, questo perché altrimenti l'uomo vivrebbe trascurato: Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione (Sir 2,1) .
2a - Obbligati a fare un atto d'amor di Dio ogni volta che ti accorgerai di essere assalito da qualche tentazione, stando attento a fare quest’atto con serenità, pace e devozione, senza alcuna trepidazione o paura, ma con calma. Così ti servirai della tentazione stessa per crescere nell’amore; e giacché essa, non chiamata, è venuta in casa tua, farai in modo che ti serva come da sveglia per ricordarti di amare il tuo Signore. Perciò s. Paolo chiamava la tentazione stimolo, (2Cor 12,7), perché essa fa correre più veloce a Dio, e così da strumento di morte diventa strumento di vita e miniera di meriti.
3a - Abbi un amore tenero verso Maria Vergine e una confidenza in Lei da figlio a sua Madre, e in grado tale, che ti paia impossibile che ti permetta di essere vinto e che possa perire in questa battaglia: ricorrerai dunque a Lei come un pulcino si ricovera sotto le ali di sua madre alla voce del nibbio vorace, e dopo l'atto d'amor di Dio dirai: Maria, Madre mia... Mostrati Madre!... Sotto la tua protezione... o altre giaculatorie, e tutto questo farai con quella confidenza di un bimbo verso la sua mamma alla quale chiede quello che sa che lei sa fare molto bene e glielo chiede pretendendolo, come se fosse tenuta a concederglielo, e ricorre a lei in tutte le sue difficoltà, cosicché la madre resta come obbligata e più affezionata al figlio. E se le madri di quaggiù cattive qualche volta, pur non sanno negare niente, che si dirà della Gran Madre di Dio? Cercherai di avere sempre con te un rosario e recitalo spesso. Metti pure nei luoghi in cui vivi, delle sue immagini e salutale spesso con slanci del cuore.
4a - Devi credere di fede che Dio è fedele e non permetterà maggiore peso di tentazione di quello che tu possa sopportare (1Cor 10,13) , e che, se con una mano permette che siamo tentati, con l'altra ci aiuta. Per cui quando la tentazione si farà più forte, ringrazierai il Signore che ti rende partecipe di un pezzettino di Croce. E, se cercherai di capire cosa Dio pretende da te con quella tentazione, scoprirai che vuole costringerti a gettarti nelle braccia della Sua misericordia, e che conosca per esperienza che roccia di salvezza possiedi in Lui.
5a - Ricordati dei novissimi [morte, giudizio,paradiso, purgatorio, inferno] e non peccherai in eterno, meditali in tempo di pace per farne più facilmente uso in tempo di guerra.
6a - Umiliati davanti a Dio e riconosciti degno di maggiori travagli, e dì sovente: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me (Mc 10,47). Infatti, siccome la superbia è la fonte dei pensieri vani, impuri ecc., qualsivoglia atto d'umiltà ribatte il colpo del nemico e ne snerva la forza, giacché in sostanza la tentazione altro non è che un peso permesso da Dio per caricare il cuore vano e leggero, affinché si sprofondi dentro la sua miseria e ricorra per rimedio a Sua Divina Maestà.
7a - Ricordati di quanto finora hai ricevuto da Dio, fai memoria di tutti i suoi divini benefici: come puoi fare tu questa offesa al tuo Signore, Creatore, Padre, Conservatore, Redentore, ecc.?
8a - Guardati dalle occasioni, diffida di te stesso, riconosci la propria debolezza e impotenza. Chi ama il pericolo perirà in esso (Sir 3,25) .
9a Non pigliare le tentazioni per castighi, ma stimale favori e premi, giacché con esse sei obbligato a chiedere soccorso a Dio, di conoscere quanto sei in pericolo, quanto sei infermo, ti permette di fare penitenza e di capire che la vita è una lotta. Colui che non patisce mai la tentazione, non può capire tutto questo. Le tentazioni sono tesori preziosi per i santi e i prediletti da Dio. A s. Paolo, dopo d'essere stato rapito al terzo cielo, fu dato lo stimolo della carne per perfezionare la sua virtù (2Cor 12,7) e s. Giacomo disse: Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove (Gc 1,2) .
10a - Manifesta tutte le tentazioni al Padre Spirituale: e vedrai subito gli effetti miracolosi causati dalla efficacia di questo atto di umiltà. Il Padre Spirituale è un aiuto importante: Guai a chi è solo, perché se cade non ha chi gli porga la mano per levarsi in piedi (Qo 4,10) e il demonio tenta di tutto per distoglierci da questo aiuto.
11a - Arma generale: orazione e mortificazione: Questa specie di demoni si caccia via solo con il digiuno e la preghiera (Mc 9,29) . 12a - Devi completamente perdere la paura del demonio, devi trattarlo con impero, perché lo assali nel nome di Gesù Cristo tuo Signore e Re, essendo certo che tali cani possono abbaiare, ma non mordere. Infine, secondo la diversità della tentazione, fai uso dei diversi passi della s. Scrittura, facendo espressi atti di fede e confida tutto nella santa, efficace, onnipotente Parola di Dio, sull’esempio di Gesù Cristo tentato nel deserto.
Alcuni Consigli del P. Pio Bruno Lanteri Fondatore dei Padri Oblati di Maria Vergine
Non turbiamoci in qualunque stato ci sembra di essere, come di incredulità, di indifferenza, insensibilità, od ostinazione, o qualsivoglia altro difetto, o mancanza, ma con semplicità umiliandoci innanzi a Dio, diciamogli con coraggio, che vogliamo essere suoi così come siamo, anche più difettosi di quello che conosciamo di essere, persuasi che appunto per i peccatori Egli venne dal Cielo in terra, e che secondo la sua promessa, la sua grazia e la sua benevolenza sovrabbondano dove abbonda il peccato (cfr. Rm 5,20)... L’assecondare la malinconia e la tristezza, lo scoraggiarsi è assecondare lo spirito del tentatore; poiché lo spirito di Dio ci porta alla confidenza, alla tranquillità e alla pace... Non stupiamoci quando ci troviamo nell’aridità, questa è una situazione umana possibile, ci guadagneremo sopra con la pazienza e la perseveranza... Quando qualche tentazione si affaccia al nostro cuore, stiamo attenti a non fare segni esterni per ributtarla. Un atto di amore di Dio, o di disprezzo della tentazione basta... Disprezziamo pure il dubbio di non aver usato diligenza nello scacciarle. Quando anche vi fosse stata negligenza, o mancanza nostra, un atto d'amore di Dio rimedia a tutto senza tanti esami, e turbamenti... Quanto ai sentimenti di superbia che ci assalgono, non dobbiamo scoraggiarci per causa di essi, ma dobbiamo disprezzarli consapevoli che ne siamo impastati, e chiediamo a Maria Santissima l'umiltà... Se vogliamo conoscere il nemico anche quando ci si presenta con apparenza di vero, facciamo attenzione se ciò che suggerisce ci scoraggia insieme, questo è segno certo di tentazione nascosta... Quando nelle tentazioni abbiamo dubbio se sia stato peccato grave, o no, decidiamoci francamente in nostro favore, perché il dubbio non può stare con la perfetta avvertenza e il pieno consenso necessari perché vi sia peccato grave!... Quando dovessimo cadere in qualsivoglia debolezza o peccato diciamo: “Buon per me che mi hai umiliato Signore” (Sal 119,71), nella certezza che il buon Dio permette quelle cadute per nostro maggior profitto e solido avanzamento spirituale... Quando cadiamo nel peccato non dobbiamo né turbarci, né avvilirci, anzi ravviviamo la speranza dicendo “Perché ti rattristi anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio ancora potrò lodarlo, Lui,salvezza del mio volto e mio Dio” (Sal 42-43,6)... Le umiliazioni ci sono necessarie e sono un regalo di Gesù Cristo... Impariamo ad andare avanti insieme a tante mancanze, anzi presupponiamo di certo che ne commetteremo molte, poiché è concesso solo in cielo di servire Dio senza mai sbagliare... S. Francesco di Sales ci dice che la perfezione non consiste nel non mai cadere, ma nel rialzarsi subito riconoscendo la propria miseria, chiedendo perdono a Dio ma tranquillamente e senza meravigliarci dicendo a Dio che noi l’abbiamo fatta da quel che siamo: siamo peccatori, abbiamo peccato. Lui la faccia da quel che è: è Misericordia infinita, ci perdoni!... Ciò che dobbiamo imparare è alzarci subito in piedi appena cadiamo, domandando perdono senza mai stancarci di rialzarci anche se vi cadessimo mille volte, perché se un fanciullo non volesse più rialzarsi e camminare perché cade troppo spesso o per timor di cadere ad ogni passo, mai più imparerà a camminare.
E perciò concepiamo un’idea grande della bontà di Dio... Prefiggiamoci di non voler mai con libera scelta far cosa che si sappia faccia dispiacere a Dio, quindi non prendiamoci pena alcuna delle tentazioni né di qualunque cosa che in sé possa essere cattiva, finché non l’avvertiamo; subito poi che ce ne accorgiamo non facciamoci caso, anzi consideriamole come un qualcosa che ci sveglia e ci invita a fare un atto di amor di Dio, di confidenza, di pentimento de’ peccati e simili, e quand’anche queste tentazioni durassero tutto il giorno neppure ci turbiamo per questo perché non c’è male se non vi acconsentiamo, ma solo merito... Non è in nostro potere liberarci dalle tentazioni, quindi lasciamole andare e venire finché piacerà a Dio intervenire, esercitiamo soltanto la pazienza, libertà di spirito e tranquillità di cuore... Sicché, nella tentazione e dopo conviene che manteniamo sempre tranquillità di spirito, libertà di cuore, e così serviremo meglio, e allegramente il Signore.
Visita i siti www.casalanteri.it www.pasomv.it www.santuariosanvittorino.it


Insegnamenti del Ven. P. Pio Bruno Lanteri - Fondatore dei Padri Oblati di Maria Vergine - tratti dal Direttorio Spirituale che scrisse da diacono, nel 1781-82 all’età di 22-23 anni. Trascrizione eseguita in linguaggio moderno 

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