sabato 21 aprile 2018

UN REGALO DI AMORE ...



L’Eucaristia è un regalo di amore di Dio agli uomini, è il tesoro dei tesori. È il regalo dei regali. È Dio stesso che si dà come dono e cibo agli uomini. Avremmo mai potuto immaginare una prova più grande d’amore? L’Eucaristia è il sacramento della presenza di Gesù, dell’amico divino che viene a noi per offrirci la sua amicizia e per chiederci un poco d’amore. L’Eucaristia (messa, comunione, adorazione) è il miglior modo per incontrarci con Dio, per rinnovare la nostra amicizia con Gesù... è il migliore alimento spirituale, è la migliore preghiera. E tuttavia... quanta mancanza di fede nel lasciare abbandonato il Dio nascosto! Certamente non pensare all’Eucaristia, non vivere l’Eucaristia, è il maggior peccato o deficienza del nostro Cattolicesimo. La maggior parte delle chiese è chiusa quasi tutto il giorno, nascondendo così il più grande tesoro dell’universo e il più grande mezzo di santificazione: Gesù Eucaristia. Dobbiamo avere ben chiaro che l’Eucaristia non è qualcosa ma Qualcuno. Qualcuno che ti ama e ti attende. Il suo nome è GESÙ. Per questo, tutta la tua vita cristiana deve essere una vita di amicizia con Gesù, cioè una vita che deve essere “eucaristizzata”, con un rapporto personale con Gesù Eucaristia.
Ma la maggior parte della gente, quando ha dei problemi, cerca la salute solo nei medici, negli psichiatri o nei guaritori di qualsiasi tipo. Vanno in qualsiasi gruppo o religione per cercarla... e lasciano da solo il medico dei corpi e dei cuori, Cristo Gesù. Non fa piangere di pena tutto ciò? Si cerca la felicità in tante cose, a volte costose, quando abbiamo tanto vicino il Dio della felicità. Perché? Perché non crediamo un poco di più? Perché non mangiamo il «pane dei forti»? Quale dolore quello di Gesù, vedendo tante anime che si dibattono sotto la propria rovina, che non sentono il calore del sole, non odono il trillo dei passeri e non percepiscono il profumo dei fiori!... Tante anime fredde ed egoiste, per le quali non esiste né pace né gioia e quasi non hanno fede! Mentre sarebbe così facile per loro avvicinarsi al tabernacolo per chiedere aiuto! Quanto amore e quanta pace troverebbero per superare le difficoltà di ogni giorno!

Nel 1937 diversi esploratori russi riuscirono a passare qualche mese nelle vicinanze del Polo Nord, nel regno del gelo eterno, o come si soleva dire, della «morte eterna». Fino ad allora si credeva realmente che là non poteva crescere nessuna pianta. Per questo, la sorpresa degli esploratori fu enorme quando trovarono proprio in quel luogo un fiore... Era una specie di piccola alga, della misura della testa di un spillo, di colore azzurro. Vollero scoprire la sua radice e incominciarono a scavare. Scavarono per nove metri di profondità e ancora non trovarono la fine della radice.... Certamente, questo fiore è un esempio per noi. Da ogni parte lo circondavano il gelo e la morte ma esso non si spaventava e non indietreggiava. Stava perforando il suolo e si lanciava nel regno dell’oscurità e delle tenebre verso l’alto in cerca della luce.... finché non la trovò. Non gli importava di dover salire per venti metri. Valeva la pena di giungere alla luce e di poter rallegrare la vita di alcuni esploratori e di lodare Dio nelle solitarie e gelate regioni del Polo Nord. Per questo, tu non scoraggiarti, non importa quanti metri ti trovi sotto il peso dei tuoi peccati. Gesù ti aspetta nella confessione e nella luce del tabernacolo; tu continua a salire. Egli è la luce del mondo e ti sta attendendo per darti una nuova vita. Qui, nel tabernacolo, Gesù veglia tutte le notti in silenzio, attendendo l’arrivo dell’alba e di alcune persone che lo amino per donare loro i suoi tesori di grazia nascosti nel suo Cuore. Poiché il tabernacolo contiene tutti i tesori di Dio, lì ne trovi i magazzini colmi e sono inestinguibili. Perché non vai a Messa? Perché non fai la comunione? Perché non ti inginocchi proprio ora, nel luogo dove ti trovi, e ti rivolgi a Gesù nel tabernacolo? Guarda verso la chiesa e digli così: Gesù mio, che cosa fai tutto il giorno nella santa Eucaristia? Che cosa fai nelle notti silenziose, solitario nella bianca ostia? Mi attendi? Perché? Mi ami tanto? E perché mi sento tanto angustiato per il problemi e credo che tu ti sia scordato di me? A che cosa penso? Di che cosa mi occupo? Perché mi sento tanto solo, se tu sei il mio compagno di cammino? Ora ho compreso che tu mi ami, mi attendi e continuerai ad attendermi senza stancarti mai, perché tu hai tutto il tuo tempo esclusivamente per me. Signore, aumenta la mia fede nella tua presenza eucaristica. Colmami del tuo amore, vieni nel mio cuore. Io ti adoro e ti amo. Io so che tu sei sempre con me e che con te nessun uragano e nessuna tempesta potrà distruggermi. Dammi forza, Gesù, IO TI AMO, perdona i miei peccati. Io so che, se sono con te, ho con me la forza dell’universo, perché tu sei il mio Dio. O mistero benedetto, prodigio d’amore, sacramento ammirevole, fonte di vita... Gesù Eucaristia! Come era vuota la mia vita senza di te! Ora ho compreso che tu sei mio amico e che vuoi abbracciarmi tutti i giorni nella comunione. Per questo ti prometto di visitarti tutti i giorni e di partecipare al grande mistero d’amore dell’Eucaristia. Voglio essere tuo amico. AMICO DI GESÙ EUCARISTIA!
L’EUCARISTIA È VITA
Dice Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6). E l’Eucaristia è lo stesso Gesù di Nazaret che viene a portarci la vita e «la vita in abbondanza» (Gv 10, 10).
Sei vuoto, triste, angustiato, disperato? Ecco Gesù che ti attende. Non avere paura. Rivolgiti a lui con fiducia. Egli è il tuo Dio e ti dice: «Non aver paura, confida solo in Me» (Mc 5, 36). L’Eucaristia è la fonte della vita, della vera vita, della vita eterna. Sei assetato di amore, di pace, di gioia, di comprensione? Ecco Gesù che sazierà la tua fame e la tua sete. Egli ti dice: «Io sono il pane di vita, chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me, non avrà mai sete» (Gv 6, 35). «Io sono il pane vivo sceso dal cielo, se qualcuno mangia di questo pane, vivrà per sempre e il pane che io gli darò è la mia carne, vita del mondo» (Gv 6, 51). «Se non mangiate la carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo sangue, non avrete vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue è in me e Io in lui... chi mangia di me vivrà per me... e chi mi mangia vivrà per sempre» (Gv 6, 53-59). Gesù è la fonte di vita e vuole, attraverso noi, esserlo anche per gli altri. Per questo ci dice: «Chi crede in me, [...] fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno» (Gv 7, 38). Partecipiamo allora alla celebrazione eucaristica per colmarci di vita divina perché possiamo poi condividerla con i nostri fratelli. Ricordiamo a tutti quanto Gesù dice: «Chi ha sete, venga, e chi vuole prenda gratuitamente l’acqua della vita» (Ap 22, 17). «Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete, darò gratuitamente della fonte di acqua di vita.... E sarò il suo Dio e egli sarà mio figlio» (Ap 21, 6-79. «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva» (Gv 7, 37). Sì, Gesù è la vita delle nostre anime ma quanti credono in lui? Quanti lo ricevono con amore? E Cristo continua a gridare ai quattro venti: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me ... Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue che viene versato per voi» (Lc 22, 19-20). E san Paolo insiste: «Giudicate voi stessi quello che dico: il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo non è forse comunione con il corpo di Cristo?» (1 Cor 10, 16). «Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù nella notte in cui veniva tradito, prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso, modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, fate questo, ogni volta che lo bevete, in memoria di me”. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (1 Cor 11, 10-16). L’Eucaristia è «il cibo degli angeli» (Sal 78, 25) «il pane dei forti» (Sal 105, 40) «il pane vivo sceso dal cielo» (Gv 6, 51). È per questo che colui che si comunica con frequenza sentirà nella sua anima una forza straordinaria per affrontare i problemi della vita quotidiana e si conserverà forte e giovane spiritualmente, perché sta ricevendo vigore dal Dio eternamente giovane, che non invecchia mai e che è forte sopra ogni cosa. Nel 1901 in Francia si chiusero tutti i conventi e vennero espulsi i religiosi, ma si permise che continuassero la loro opera nell’Ospedale di Reims le religiose infermiere. Un giorno vi giunse la commissione ispettrice del Consiglio comunale e invitò la superiora a mostrare loro tutte le sale. Ella aprì la prima sala: erano tutti malati di cancro e gli ispettori tirarono dritto... Così avvenne per la seconda, la terza e la quarta sala... vi erano tutti malati gravi. I membri della commissione non si trattennero in nessuna sala. Uno di loro, nell’accomiatarsi, chiese alla superiora: - Lei da quanto tempo è qui? - Da quaranta anni. - E dove ha trovato la forza per sopportare? - Mi comunico tutti i giorni. Se Gesù Eucaristia non fosse stato con me, non avrei potuto resistere. Sì, nella santa Ostia c’è il potere infinito di un Dio che non ha voluto scegliere il raggio per manifestare il suo potere, e neppure il diamante con tutto il brillio accattivante. Non scelse la rugiada, tanto dolce e gradevole per avvicinarsi agli uomini. Non scelse neppure la rosa così bella. Volle scegliere, per nascondersi e avvicinarsi a noi, un pezzo di pane. E noi perché siamo tanto affamati e assetati quando c’è tanto cibo nell’Eucaristia? Perché gelare nel freddo spirituale, quando c’è tanto fuoco davanti all’altare? Perché perderci nelle tenebre del peccato, quando c’è tanta luce e tanta vita in Gesù Eucaristia? Che non ti accada come a quei passeggeri di una nave in avaria in alto mare. Andavano alla deriva e giunsero alle coste del Brasile, ma stavano morendo di sete... Quando giunse la barca salvatrice, tutti esclamarono: «Acqua! Acqua! Dateci acqua, stiamo morendo di sete!» E dalla barca dissero loro: «Perché non bevete l’acqua del mare? Siete circondati da tutte le parti dall’ acqua e quest’acqua è buona, perché è del Rio delle Amazzoni, che rende potabile l’acqua del mare per vari chilometri dopo la foce. Bevete, bevete e vi toglierete la sete!» Stavano morendo di sete, come tanti cattolici che hanno la fonte della vita a loro disposizione e non sanno o non vogliono bere l’acqua della vera vita che è Cristo Gesù. Ti può accadere anche come a quell’uomo che aveva una tenuta in cui c’era una cascata d’acqua molto grande. Per molti anni i suoi amici gli avevano detto di metterci una turbina che generasse corrente elettrica ed egli non vi aveva fatto caso. Quando fu vecchio, un giorno gli venne in mente di seguire i consigli degli amici e rimase ammirato del tesoro che aveva dimenticato per tanto tempo. Poté ottenere elettricità per tutti i villaggi vicini e anche per varie fabbriche che si stabilirono nella località. E allora poté dire: «Quanta energia persa!» Sì, quanta energia spirituale persa per incuria, ignoranza o per comodità. Ricorri all’Eucaristia. La Comunione darà forza e gioia alla tua anima. Ti colmerà di una nuova vita e ti rinnoverà lo spirito.
VIENI GESÙ. VIENI NEL MIO CUORE. DAMMI LA TUA VITA E COLMAMI DI AMORE! TU SEI LA FONTE INESTINGUIBILE DI ACQUA VIVA. TU SEI LA VITA DELLA MIA VITA. TU SEI IL MIO SIGNORE E IL MIO DIO.

EUCARISTIA, DONO DI DIO ALLA CHIESA
Giovanni Paolo II diceva che «l’Eucaristia è il più grande dono che Cristo ha offerto e offre permanentemente alla Chiesa» (31 dicembre ‘82). È «il tesoro più prezioso» (MF 1). Nella celebrazione eucaristica «per mezzo della consacrazione del pane e del vino si adempie la trasformazione di tutta la sostanza del pane in tutta la sostanza del Corpo di Cristo Nostro Signore e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue; la Chiesa cattolica ha chiamato questa trasformazione in modo giusto e appropriato transustanziazione» (Cat 1376). Ne viene che nell’Eucaristia sotto le apparenze del pane e del vino si rende presente una nuova realtà: Gesù, vivo e risorto. «Questo significa che, dopo la consacrazione, non rimane nulla del pane e del vino, ma solo le specie; sotto le quali è presente, tutto e integro, Cristo nella sua realtà fisica, perfino corporalmente presente, anche se non allo stesso modo in cui corpi stanno in un luogo» (MF 5). «La Chiesa insegna e confessa chiaramente e senza giri di parole che il venerabile sacramento della santa Eucaristia, dopo la consacrazione del pane e del vino, contiene veramente, realmente e sostanzialmente Nostro Signore Gesù Cristo, sotto l’apparenza di queste cose sensibili» (Trento, Denz. 1636). In questo sacramento c’è «Cristo stesso, vivo e glorioso...con il suo Corpo, sangue, anima e divinità» (Cat 1423). Questa presenza reale di Cristo nell’Eucaristia “si chiama reale, non per esclusione, come se le altre presenze non fossero reali, ma per antonomasia, poiché è sostanziale, in quanto attraverso di essa certamente si rende presente Cristo, Dio e uomo, intero ed integro” (MF 5). Ed è presente «non in modo transitorio, ma rimane nelle ostie, che si conservano dopo la consacrazione, come pane disceso dal cielo, assolutamente degno, sotto il velo del sacramento, di onori divini e di adorazione» (Paolo VI a Bordeaux il 12 aprile ‘66). Per questo, il tabernacolo, dove sta Gesù «deve essere situato in un luogo particolarmente degno della Chiesa e deve essere costruito in modo tale da evidenziare e manifestare la verità della presenza reale di Cristo nel santo sacramento» (Cat 1379).
«L’Eucaristia è “fonte e apice di tutta la vita cristiana”...Nella santissima Eucaristia, infatti, è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè Cristo stesso» (Cat 1324). Per questo «perché la Chiesa possa svilupparsi, bisogna mettere in rilievo il carattere centrale dell’Eucaristia, in virtù di cui e intorno a cui, la comunità si forma, vive e giunge alla sua maturità» (lettera approvata da Giovanni Paolo II, 1-10-89). Secondo il rituale dell’Eucaristia fuori della Messa: «La celebrazione dell’Eucaristia è il centro di tutta la vita cristiana e la sorgente e la meta del culto che viene reso a Dio» (n. 1 e 2). «L’Eucaristia è il centro della comunità parrocchiale. Rimanendo in silenzio dinanzi al S.S. Sacramento, è Cristo, completamente e realmente presente, che incontriamo, adoriamo e con cui entriamo in relazione. La fede e l’amore ci portano a riconoscerlo sotto le specie del pane e del vino... è importante parlare con lui. Il mistero eucaristico è la fonte, il centro e il culmine dell’attività spirituale della Chiesa. Perciò siamo chiamati continuamente alla sua presenza. L’Eucaristia è al centro della vita cristiana ...raccomando ai religiosi e alle religiose come anche ai laici di proseguire ed intensificare i loro sforzi per insegnare alle giovani generazioni il senso e il valore dell’adorazione e dell’amore a Cristo Eucaristia» (Giovanni Paolo II, 28-5-96). L’Eucaristia deve essere anche il centro, specialmente, di ogni casa religiosa. Recita il canone 608: «Ogni casa deve avere almeno una cappella nella quale si celebri e sia conservata l’Eucaristia e costituisca il vero centro della comunità». «E, secondo le possibilità, i membri parteciperanno ogni giorno al sacrificio eucaristico, riceveranno il Santissimo Corpo di Cristo e lo adoreranno presente in questo Santissimo Sacramento» (Canone 663). L’Eucaristia è la perla preziosa, il tesoro nascosto di cui parla il Vangelo. Che cosa possiamo dire di più, se abbiamo fra noi tanto vicino lo stesso Dio in persona, lo stesso Gesù di Nazaret? Per questo, nella preghiera n. 1 della Messa, chiediamo che «tutti coloro che ricevono il corpo e il sangue del tuo Figlio, siano colmati di grazia e di benedizione». Facciamo della nostra vita una vita eucaristica, cioè grata, poiché Eucaristia significa azione di grazie. Qui c’è Gesù che irradia raggi luminosi di amore che, anche se invisibili, non per questo sono meno reali ed efficaci.
L’Eucaristia non è un pezzo del legno della croce su cui inchiodarono Gesù, ma Cristo stesso. Non sono suoi scritti personali, ma la sua stessa persona, non è la sua fotografia o la sua immagine, ma Egli stesso, vivo e risuscitato con il suo cuore palpitante. Nell’Eucaristia non abbiamo solo il ricordo, le vesti o la corona di spine, ma proprio il suo Cuore trafitto, il suo stesso capo, il suo stesso corpo. È Gesù, il nostro amico e Salvatore. Per questo, l’Eucaristia è il punto di appoggio che muove il mondo, come direbbe Archimede. E noi abbiamo bisogno di questo punto di appoggio per muovere le nostre anime alla santità. L’Eucaristia è il centro di energia spirituale del Cattolicesimo, è come una centrale elettrica o atomica dello spirito. Perché non approfittare di tanta energia che abbiamo a disposizione? Diceva un fratello separato: «Io non credo nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, ma se ci credessi, passerei la vita in ginocchio». E tu, che cosa fai? Quale importanza ha l’Eucaristia nella tua vita? Ci vorrebbe tutta una vita per prepararsi a ricevere la Comunione e tutta una vita per rendere grazie. E, tuttavia, noi ci comunichiamo con tanta tranquillità che sembra indifferenza. «La Chiesa e il mondo hanno un grande bisogno del culto eucaristico, Gesù ci attende in questo sacramento dell’ amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andare ad incontrarlo nell’adorazione... Non cessi mai la nostra adorazione» (Cat 1380).
O GESÙ, GRAZIE PER LA MESSA DI TUTTI I GIORNI! GRAZIE PER IL REGALO IMMERITATO DI ESSERE CATTOLICO E POTERTI CONOSCERE E AMARE IN QUESTO SACRAMENTO DELL’AMORE!

Tratto da “Gesù Eucaristia, l'Amico che ti aspetta sempre” di padre Angel Peña


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