Gesù:
«Io sono la vita sempre vivente. Io sono il Creatore, il Redentore e
santificatore della vita delle anime: io lo sono perché le mie
pecore "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv
10,10). La tiepidezza è il pallore dell'anima.
Ciò
che causa l'incrostazione giallastra nelle pecore causa la tiepidezza
nelle anime.
La
pecora itterica non è né viva né morta. Tossisce e rantola dal
profondo! Non ha più appetito del pascolo del prato. Intorpidisce
nella sua stalla. Si alza difficilmente e ricade a terra. Bela sempre
più infaustamente. Non guarda più il sole, il cielo e le stelle.
Rimane felina a testa bassa. L'ultimo debole respiro non è
lontano... Rimane il carcame.
Identifica,
o figlia del mio amore vivificante, tutti i segni del pallore
spirituale secondo quanto si è detto delle povere pecore itteriche e
cerca il rimedio contro il giallume dell'anima, la tiepidezza, poiché
grave e micidiale malattia è questa!
Ecco
quello che dico io all'anima tiepida: "Conosco le tue opere: tu
non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma
poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per
vomitarti dalla mia bocca" (Ap 3,15-16).
Io,
il divino perfetto, non posso sopportare i tiepidi, perché essi sono
orgogliosi. Sebbene non abbiano nessuna virtù consolidata, sono
capaci di fornire ricette di santità a tutti. Si compiacciono del
loro torpore e della loro miseria spirituale.
"Sto
per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono
arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un
infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo" (Ap 3,16-17).
L'anima
tiepida deve svegliarsi, alzarsi dalla languidezza e dalla sua
sicurezza orgogliosa. Essa deve cercare valori veri, virtù fondate
sul sacrificio in una vita interiore profonda di unione con me
nell'umiltà e nel raccoglimento, senza far vanto di nulla. Le
occorre una nuova visuale, una trasformazione totale.
A
lei dico, dunque, in continuazione: ti esorto a comprare da me oro
purificato nel fuoco, con cui arricchirti, vesti bianche con cui
coprirti e nascondere così la tua vergognosa nudità, nonché il
collirio per ungerti gli occhi, in modo che possa vederci!
Quelli
che amo, li rimprovero e li castigo per la loro tiepidezza. Li metto
alla prova per renderli più vitali, più forti, più generosi nel
dono di sé e più disponibili alla preghiera, all'apostolato
dell'adorazione, missionari fra le anime. Abbi zelo, dunque, e
ravvediti!
E
tu, anima chiamata da me al sacrificio e alla santità, ti lasci
forse vincere da una certa languidezza? Hai combattuto sinceramente e
con tutta la fermezza contro di essa, in te e nella comunità? Non
essere troppo sicura di te, di modo che non cada anche tu in questo
vizio!
Ti
Voglio pronta al sacrificio e non contaminata dal torpore. Che cosa
fai durante la giornata? Preghi? Mi adori? Mi fai visite? Pensi a me
e alla mia presenza divina? Lavori intensamente e con interesse
spirituale? O fai soltanto qualche cosa per non pensare di aver
perduto il tempo benedetto da me, mentre sostanzialmente non
progredisci affatto nel lavoro fisico e spirituale?
Dai
uno sguardo al mondo intero! Quante anime consacrate a me, sacerdoti,
religiosi e religiose, e quanti uomini sono vittime più del torpore
fisico e spirituale, anziché presi dallo zelo della preghiera e del
progresso nella perfezione.
Se
vuoi elevarti sempre più in alto e uscire con grande coraggio dalla
languidezza in cui ti trovi da anni e anni... vieni a me! Soltanto io
ti vivifico. Genuflettiti! Accenderò il fuoco della tua anima e del
mio amore ed allora sarai pronta al sacrificio».
O
VITA SEMPRE VIVA E ATTIVA!
Tu
vuoi che noi viviamo di te, che abbiamo vita in abbondanza, santità.
E noi? Beliamo come le pecore itteriche... Vivificaci tu, che sei la
risurrezione e la vita. Non permettere che le anime consacrate
conducano una vita di tiepidezza, nel languore e nel torpore!
Signore,
ti vedo spesso tanto triste e col cuore straziato per quelle anime
che vivono nel lezzo delle acque stantie della tiepidezza.
O
amore insanguinato per tanta apatia degli eletti, sacrificami,
consumami con ogni sofferenza e tormento, purché veda le anime
risuscitare in uno slancio di vita eterna che conduca al trionfo
dell'adorazione, alla vittoria della Chiesa e alla spiritualizzazione
dell'umanità.
Ti
amo! Ti adoro! Ti seguo! E ti canto: «Gloria a te, Signore!».
Il
raffreddamento e l'oblio di Dio
Gesù:
«Io sono fuoco divorante! Sono venuto a portare il fuoco sulla
terra, fuoco nelle anime, e che cosa voglio? Oh! Che già fosse
divampato! Quando
ti brucia la fiamma del fuoco non puoi scordarti di esso. Lo senti!
Il fuoco penetra in te! Ti scuote dal torpore. Ti mette in movimento.
Ti dà la vita.
Così
è anche del fuoco spirituale. Quando l'anima è incendiata dalla mia
fiamma, dall'amore divino, è sempre col pensiero a me. Mi sente
presente nella sua mente, nel suo cuore, nella sua volontà, in tutto
il suo essere. S'adopera per meglio conoscermi. Arde dal desiderio di
amarmi sempre più. Si sforza di fare tutto quello che piace a me,
indipendentemente da quanto le possa costare.
Se
invece si spegne la fiamma del cuore e il raffreddamento ha preso il
suo posto, l'anima mi dimentica. Dio per lei non ha nessuna o
pochissima importanza.
A
che pensi tu, anima priva di entusiasmo, chiunque tu sia? Ti
assediano tutte le cose personali e quelle del mondo; soltanto io, il
Verbo, non valgo più nulla per te? Non ti attiro e non valgo più
nulla davanti ai tuoi occhi? Come sei arrivata a questo stato
miserabile e detestabile? Non confonderlo con l'aridità spirituale,
in cui tuttavia il sole può risplendere nello zenit! Il tuo
raffreddamento è voluto. Il tuo raffreddamento è cercato! Il tuo
raffreddamento è stabile in te! Perché? A motivo che mi dai troppo
poca importanza. Non mi porti nella tua anima. Quando io busso alla
porta del tuo cuore, mi fai aspettare e allora mi addoloro e mi
allontano da te. Vado alla ricerca di un'anima più calda e generosa.
Le
tue infedeltà, gli abusi della grazia diventati cronici, la
derisione dell'umiltà, il disprezzo continuo della disciplina e
dell'ubbidienza, il trascurare la meditazione e l'adorazione, il
dedicarsi soltanto all'attività esterna che ti mette in luce,
l'insincerità verso i superiori, gli attaccamenti disordinati verso
le persone della tua famiglia e di quelle lontane da me, la
repressione e il rifiuto del dono totale al mio cuore insanguinato
per te ti hanno condotto là dove tu sei... E poi ti meravigli che
sei fredda, che dimentichi Dio e la sua presenza reale?
Mi
domandi: "Signore, che cosa fare?". Che fai durante
l'inverno quando hai freddo, per le strade o nella tua casa? Ritorni
nella tua stanza e accendi il fuoco. Ti avvicini al fuoco. Tendi le
mani assiderate e ti riscaldi. Esse sono le prime che il gelo
colpisce. Per salvarti dal raffreddamento interiore e dalla
dimenticanza di Dio, ti do un consiglio. Lo accogli? Allontanati dal
tuo modo di agire e da quello del mondo. Cerca di nuovo me. Tu m'hai
dimenticato? Io non mi sono scordato di te: spargo gocce grandi di
sangue per te!
Ti
aspetto da un bel po' di tempo! Vieni! Dimentica te stesso! Dimentica
tutti gli amici e tutte le tue amiche, poiché io li sostituisco
tutti! Ecco, il mio cuore insanguinato è nel tabernacolo. Esso è
vampa immensa d'amore. Ecco! È aperto! Arderai di nuovo nelle fiamme
vive ed eterne del mio amore e non mi dimenticherai mai. Ma vieni!
Dove sono? Nel tabernacolo del tuo cuore. Qui sto nel tuo
affievolimento. Nel gelo del tuo presepe. Non mi riscaldi?
Anche
a te, cuore amato, faccio la domanda: non sei forse fredda e
indifferente talvolta verso di me? Ne cerchi il motivo? Cerchi la
causa nelle cose enumerate da me?
Hai
dimenticato Dio? O l’
adori con amore e profitto spirituale? Qualunque sia lo stato della
tua anima, sii fiduciosa. Vieni e riscaldati al fuoco della mia
Eucaristia insanguinata. Qui ti proteggo, nel mio calore eterno, dove
il sole non tramonta mai, e l'oriente eterno è in pieno splendore.
Desidero che il tuo pensiero sia rivolto soltanto a me e che il tuo
cuore sia nel mio cuore».
Fuoco
DIVORANTE! Fuoco SPIRITUALE!
Sei
venuto in terra e sei rimasto nel piccolo focolare dei tabernacoli
del mondo intero. Tu vuoi incendiare il mondo delle anime, ma esse
rimangono fredde e indifferenti! Che dolore per il tuo cuore pieno
d'amore!
Per
queste anime sanguini, o mio Signore, dimenticato spesso anche dai
cuori infreddoliti di coloro che sono chiamati a consumarsi nella tua
vampa celeste!
Gesù!
Io non posso sopportare questo gelo delle anime, nel secolo del
calore e della luce delle tue sanguinazioni eucaristiche!
Signore,
voglio espiare la freddezza e l'oblio delle anime, affinché tutta la
terra sia incendiata dalle fiamme del tuo amore eucaristico
insanguinato. Ti adoro e ti seguo!
Lo
spirito mondano
Gesù:
«Io sono il portatore dello Spirito di Dio nel mondo. Il mio Spirito
è luce divina; è amore eterno, bellezza immacolata, vita in Dio e
per la sua gloria, Spirito soprannaturale.
Lo
spirito mondano, invece, è il fascino delle opere delle tenebre,
l'incanto dell'amore passeggero e sensuale, l’
attrazione della bellezza corrotta e corruttrice; è vivere
nell'egoismo tendente al possesso di beni materiali, al piacere, alla
scienza, al dominio e alla vanagloria, trascurando l'amore verso Dio:
lo spirito naturalista, lo spirito del peccato.
Tutta
la mia vita in terra fu una lotta continua contro lo spirito del
mondo, che in tutti i tempi fu sempre dominato dall'immensa
maggioranza degli uomini. La vita cristiana è prima un distacco da
se stesso e dal mondo e poi una unione con me.
Io
dissi di non pregare per il mondo, cioè per quel mondo che è
l'incarnazione del male, che è dominato dalle malvagità, dalle tre
concupiscenze: concupiscenza degli occhi, concupiscenza della carne e
dalla superbia della vita.
O
figlia dello Spirito di Dio! Se ogni cristiano deve lottare contro lo
spirito del mondo, il quale è in rivolta contro lo spirito del
Vangelo, contro le otto beatitudini del mio discorso della Montagna,
quanta responsabilità avete voi, che fate voti temporanei e voti
solenni e anche di vittima, per vivere nella perfezione dei consigli
evangelici.
Meditate.
Prendete una dopo l'altra le beatitudini del Vangelo e vedete se
cercate e trovate in esse la vostra felicità oppure nelle
beatitudini del mondo, quelle che si oppongono direttamente alle
divine.
Allora
vi rendete conto da quale spirito siete dominate, se dal mio o da
quello del mondo!
Come
è triste che una mia vittima si trovi in pari tempo vittima del
mondo, quando io voglio trasformare il mondo per mezzo vostro! Vi
scelgo dal mondo non perché viviate secondo lo spirito di esso, ma
perché siate un nuovo lievito che fermenta il mondo nello Spirito di
Dio! Siate consapevoli della vostra vocazione!
Esaminati
anche tu con tutta la sincerità. Non ha afferrato anche te lo
spirito mondano? Pensi alle cose materiali come pensa il mondo?
Io
voglio e accetto che voi abbiate tutto ciò che è necessario, ma non
così che sia violato il voto della vostra povertà.
Non
sei preoccupata di "avere", di "vedere", di
"essere stimata"? Nel tuo pensiero e nella tua vita,
predomina lo spirito del Vangelo, ovvero la mentalità meschina del
mondo moderno?
Stai
attenta! Che non si insinui in qualche maniera anche in te e
soprattutto nelle mie famiglie adoratrici lo spirito mondano che
ammala gravemente
gli spiriti sani pronti alla propria donazione. Meglio rimanere
povere e mancare anche dello stretto necessario, piuttosto che
avvenga questo.
È
più gradito che viviate con me nella povertà, che senza di me nel
godimento dei beni terreni, che oggi possedete e domani scompaiono. E
se non li avete, vi scoraggiate, siete insoddisfatte e alcune di voi
addirittura demoralizzate fino alla perdita totale della vocazione?
Eliminate
da voi tutte lo spirito mondano, e in luogo di esso fate di tutto per
introdurre l'ordine e la disciplina dello spirito dell'adorazione
eucaristica.
Sei
mia vittima o vittima del mondo? Ti voglio modello di adoratrice e di
vita nel mio spirito. Accetti? Allora seguimi!».
PORTATORE
DELLO SPIRITO DI Dio NEL MONDO!
Il
Padre eterno vuole che si spiritualizzi il mondo per mezzo di te, che
esso si rinnovi in spirito e verità, che appaia con il volto della
santità. Ma qual è la realtà? Dove sono gli uomini spirituali?
Signore,
lo spirito mondano ha invaso oggi perfino i monasteri contemplativi!
Preserva,
o Gesù, da questa peste, me e le Congregazioni adoratrici, poiché
lo spirito del mondo causa la rovina di qualsiasi Istituto religioso
di perfezione nella vita cristiana!
Veglierò
con severità su di me e sulla comunità per escludere anche l'ombra
dello spirito mondano ed espierò i peccati di questa specie,
diventando vera vittima d'amore del tuo Spirito! Ti seguo!
L'egoismo
di famiglia
Gesù:
«Io sono colui che ha lasciato e sacrificato la casa e la famiglia
terrestre per la gloria del Padre e per la grande famiglia delle
anime.
Sin
dall'infanzia, all'età di dodici anni, quando mia Madre e il padre
putativo mi ritrovarono nel tempio di Gerusalemme, io diedi ai
genitori e alle anime di tutti i secoli la legge fondamentale di vita
per chiunque avesse una vocazione di dedizione totale a Dio e una
missione celeste da compiere, come quella di tutte le persone
consacrate nel sacerdozio e nel monachesimo: "Perché mi
cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre
mio?" (Lc
2,49).
O
figlia carissima, quante volte dovranno ripetere questa risposta le
anime consacrate! Esiste un grande vizio, una piaga rovinosa delle
vocazioni e delle vite sacerdotali e religiose: l'egoismo di
famiglia, la preoccupazione per i genitori, i fratelli, i nipoti, in
contraddizione evidente con la rinunzia solenne promessa a me
nell'abbracciare la vita monastica e sacerdotale.
È
bello aiutare i tuoi, ma soltanto quelli che non ostacolano la
consacrazione dei propri figli a me nella vita sacerdotale e
religiosa. In tal caso vi benedico, perché aumentate le mie famiglie
adoratrici. Altrimenti è bene che lasciate la loro assistenza a
quelli che sono rimasti nel mondo. L'attaccamento disordinato alla
propria famiglia di sangue da parte delle persone consacrate mi ha
causato lo spargimento di molto sangue sulla croce e nell'Eucaristia,
perché grandi peccati, grandi ingiustizie, grandi tradimenti e
misfatti ha prodotto nelle anime e nella Chiesa la pratica maledetta
del nepotismo e, in generale, della dipendenza dalla famiglia
carnale.
È
cosa gradita al mio cuore il fatto che i consanguinei si amino a
vicenda, e devono farlo. Ma quando si trascura un'altra mia Parola:
"Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è
adatto per il regno di Dio" (Lc
9,62), e parimenti: "Chi ama padre o madre più di me, non è
degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me"
(Mt 10,37), allora il mio amore, la mia gloria, il mio servizio sono
sacrificati agli interessi dell'egoismo famigliare. Terribile
capovolgimento di valori e paurosa responsabilità...
O
cuore adoratore! Anch'io amai mia Mamma, ma la unii alla mia
missione! Perché se io ho detto: "Io e il Padre siamo una cosa
sola" (Gv 10,30) (per quanto riguarda la divinità), dico
parimenti: io e mia Madre siamo una sola cosa nella croce, nell'opera
della redenzione. Lei è la mia adoratrice eterna. Comprende la sua
missione di Madre della Chiesa, delle anime e del mondo intero.
Ma
tu hai forse peccato in ciò che riguarda l'egoismo di famiglia? Hai
impiegato il tuo tempo, la tua vita spirituale e la mia Opera in
favore della tua famiglia? Stai attenta! Io desidero che tu sia
modello di rinunzia!
Più
che guardare alla tua famiglia rivolgi il tuo sguardo verso la mia
grande famiglia adoratrice, di cui fai parte. Qui devi vivere fino
alla morte, nel focolare paterno della mia Eucaristia e sotto gli
sguardi caldi e affettuosi della tua Madre celeste».
MODELLO
DIVINO DI RINUNZIA E DISTACCO DALLA FAMIGLIA CARNALE!
Tu
sei venuto nel mondo a formare con tutti gli uomini da te redenti la
grande famiglia spirituale di Dio, la Chiesa, che tu desideri
presentare al Padre tuo come una sposa immacolata.
Hai
scelto le anime consacrate perché rappresentino nella Chiesa l'élite
della nuova famiglia divina. Ma che cosa fanno quanti tu hai scelto?
Disgraziatamente molti di essi sono legati alla famiglia dalla quale
provengono e utilizzano il monastero come strumento di legame con
genitori, fratelli e nipoti, quasi sempre estranei all'ideale della
vita religiosa.
Signore,
non voglio far parte di quante sono vittima di questa epidemia. Sarò
attenta ed espierò la deviazione derivante dall'egoismo di famiglia
nella Chiesa e nei monasteri. Ti amo e ti seguo!
La
mancata fedeltà alla vocazione
Gesù:
«Io sono colui che, entrando nel mondo, disse al Padre: "Ecco,
io vengo a fare la tua volontà" (Eb 10,9). Questa fu la mia
vocazione. E questa fu la mia risposta: la fedeltà a essa. Tutta la
mia vita sulla terra è stata un continuo dire: sia fatta la tua
volontà! Sempre così è stata anche la vita di mia Madre: "Avvenga
per me secondo la tua parola" (Lc
1,38).
Che
grande e felice cosa è quella di possedere una coscienza chiara
della vocazione e una risposta fedele e generosa a essa!
Il
modo di chiamare le anime e di condurle fino alla coscienza chiara e
decisa della vocazione è molto diverso ed è un mio segreto, non
bene conosciuto neppure da loro!
Una
cosa è certa, figlia dilettissima, io concedo molti lumi, molti
segni, molti aiuti interiori ed esteriori, affinché le anime
conoscano senza alcun dubbio la propria vocazione.
Ma
la vocazione può venir meno e perdersi a motivo della mancata
fedeltà a essa. Può scomparire totalmente nell'anima e non tornare
mai più in vita. Perciò dovete vegliare con grande attenzione e
impegno su di essa. Io dico all'anima: vieni a me! Fa' la volontà
del Padre, la mia volontà!
E
l'anima che cosa fa? Essa è libera di rispondere immediatamente alla
mia chiamata o di non rispondervi affatto. Se si consacra a me, la
prendo sotto la mia protezione; altrimenti, la lascio in balia di se
stessa.
L'anima
fedele, generosa e immolata, in qualunque circostanza risponde al
Padre così come ho fatto io: "Ecco, io vengo a fare la tua
volontà" (Eb 10,9). E la compie!
L'anima
infedele, invece, dimentica tutti i lumi, tutti i favori, e comincia
a cercare pretesti per giustificare la risposta che vorrebbe darmi:
"Ecco, me ne vado nel mondo, o Dio, per compiere la mia
volontà"! E molte volte segue questa strada!
Oh,
quanto sanguina il mio cuore nell'Eucaristia per la mancanza di
fedeltà di molte anime alla vocazione! Non solo per quelle che
ritornano nel mondo, ma più ancora per quelle che vivono nel
convento come nel mondo!
Io,
figlia fedele, non tolgo la libertà a nessun' anima. Però mi
rattristo oltre misura quando tante anime rigettano l'amore e la
felicità sicura e preferiscono l'amore e la felicità del mondo,
rendendo molto incerta la loro felicità eterna!
In
questo mondo tanto superficiale e incosciente, domando alle anime
consacrate una meditazione profonda sulla loro vocazione e una
fedeltà totale, eroica, a essa. A voi soprattutto, mie vittime,
dico: o tutto, o niente! Io voglio la vostra beatitudine eterna!
Dalla vostra fedeltà dipende il possederla di fatto...
Ma
tu personalmente hai corrisposto pienamente alla tua vocazione?
Oppure hai fatto talvolta anche la tua volontà? Sei ferma nella
vocazione o ti lasci dominare dalle critiche meschine degli altri?
Sei consapevole del tesoro della tua vocazione alla vita
contemplativa, di preghiera e di adorazione eucaristica?
Ti
chiedo molta espiazione per tutte le mancate fedeltà alla vocazione.
È bene saperlo! La vocazione alla totale dedizione a me è molto
difficile: molti mi hanno seguito fino all'ultima Cena, ma pochi fino
al Calvario. Se tu sei perseverante nella tua vocazione, ti benedico
e ti raccomando: seguimi!».
O
FONTE CELESTE E REALIZZATORE DELLA VOCAZIONE ALLA PERFEZIONE!
Tu
ci hai scelti per un amore gratuito e ineffabile, senza alcun merito
da parte nostra! Ma qual è la fedeltà alla tua chiamata:
«Seguimi!»?
Medito
e mi esamino profondamente: ti ho seguito in verità? Ti seguo
continuamente? Ho camminato e cammino sulle tue tracce nella via del
Calvario? Porto nella mia vita l'impronta dell'appartenenza alla tua
armata, alla guardia d'onore dei tuoi adoratori eucaristici?
Mio
Signore e mio Dio, io ho messo il mio dito nelle tue piaghe e la mia
mano nel tuo costato! Sii tu il mio tutto! Tale ti scelgo e ti seguo!
Voglio espiare, per amore, tutte le mancate fedeltà alla vocazione
delle persone consacrate! Ti adoro!
La
stanchezza spirituale
Gesù:
«Io sono la sorgente e il modello della vita spirituale più
intensa. Io sono colui che continuamente è stato portato dallo
Spirito di Dio.
La
mia vita di unione col Padre non si attenuò mai, anzi si mantenne in
una perfetta unità di spirito, d'amore, di volontà e d'azione con
lui.
Questo
lo domando anche alle anime e in modo particolare a quelle
consacrate, ai cuori chiamati alla perfezione e, dunque, a un
continuo progresso nella vita spirituale.
La
stanchezza spirituale, invece, è la diminuzione dello zelo per le
cose divine. È pigrizia e trascuratezza crescente nella cura della
propria vocazione, nell'adempimento del programma di vita spirituale,
è lo scivolare squallido verso le cose terrene ed effimere.
O
figlia mia, quante anime dell'umanità vivono in uno stato
insensibile verso l'amore di Dio, arrivano a nausearsi del
raccoglimento, dell'adorazione, della Messa, delle lodi divine, di
tutto ciò che implica sacrificio, mortificazione, sforzo continuo
nella disciplina di tutta la vita e nelle azioni d'ogni giorno,
d'ogni momento!
Quante
vite umane, consacrate al Dio perfettissimo, si logorano in un vivere
abbandonato a se stesso o modificato e sprecato secondo i capricci e
le
disposizioni spirituali e corporali del momento! Quanti esseri stanno
in balia delle persone e degli avvenimenti volubili dell'ambiente
circostante e del mondo! Quanti vivono la loro vita senza senso,
senza alcuno scopo preciso.
Ma
io dico a te e a tutti: vigilate sempre circa la perseveranza e lo
zelo nella vita spirituale. Meditate con serietà sulla vostra
vocazione. Vivete i voti in tutta la loro profondità e in tutta la
loro ampiezza. Siate anime adoratrici con tutto il vostro essere e
con tutta la vostra vita. Praticate con energia la disciplina delle
regole e del programma quotidiano.
Svegliatevi
dal torpore spirituale! "Siate perfetti come è perfetto il
Padre vostro celeste" (Mt 5,48). Seguitemi! Vi do la vita dalla
mia pienezza, vi do la perfezione dalla mia perfezione.
Medita
ed esaminati!
Ti trovi forse in qualche situazione di stanchezza spirituale? Hai
trascurato o trascuri continuamente la realizzazione della tua
vocazione e la stessa tua santa vocazione? Hai perduto lo zelo che
avevi all'inizio? E perché mai sei arrivata al disgusto e alla
nausea o all'indifferenza e negligenza continua in tutte le cose
spirituali?
Non
cerchi le comodità della vita del mondo? Non senti come ti attira la
terra con tutte le sue vanità? Non vedi come gli uomini ti mettono a
disposizione materia, onori, premi, apprezzamenti e lodi, pur di
arrivare a farti allontanare dall'unione più intima con me?
Veglia
continuamente su di te! Non lasciarti vincere dalla svogliatezza
spirituale. Essa è veleno per te. È l'inizio della morte interiore,
il momento dell'allontanamento da me, tuo Dio, tuo amore, unica
consolazione. Rimetti in ordine tutta la tua vita spirituale! Non
ritardare a tale riguardo! Io ti aiuto! Aiutati anche tu! Seguimi!».
SORGENTE
E MODELLO DIVINO DELLA VITA SPIRITUALE PIÙ INTENSA!
Quale
splendore di luce è la tua Parola nella notte della spossatezza
spirituale! Signore, quanto rapidamente passa l'iniziale ardente zelo
della donazione totale a te promessa! Il fervore ricevuto diminuisce
e l'anima si lascia portare non sulle ali dello spirito, ma
dall'istinto degli animali Lo slancio si arena nelle comodità del
mondo!
Gesù,
non permettere che le nostre anime consacrate estinguano lo spirito!
Tieni accesa in noi la grazia! Io voglio volare sempre più in alto!
Che io non mi abbassi mai! Mi reca profondo dolore la spossatezza
delle anime consacrate e voglio espiare la loro ingratitudine.
Ti
seguo con lo slancio del cuore immacolato!
Tratto
dal libro “ Rinnegare se
stesso per vivere in Cristo”
- a cura di Mons. Girolamo Grillo – da pag. 194 a pag.217
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