sabato 18 maggio 2019

Alcuni messaggi di speranza di sr Maria Ionela rivolti a ciascuno di noi perché tutti siamo vittime dei nostri vizi … La tiepidezza e il torpore spirituale … Il raffreddamento e l'oblio di Dio … Lo spirito mondano … L'egoismo di famiglia … La mancata fedeltà alla vocazione … La stanchezza spirituale …



La tiepidezza e il torpore spirituale

Gesù: «Io sono la vita sempre vivente. Io sono il Creatore, il Redentore e santificatore della vita delle anime: io lo sono perché le mie pecore "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10,10). La tiepidezza è il pallore dell'anima.
Ciò che causa l'incrostazione giallastra nelle pecore causa la tiepidezza nelle anime.
La pecora itterica non è né viva né morta. Tossisce e rantola dal profondo! Non ha più appetito del pascolo del prato. Intorpidisce nella sua stalla. Si alza difficilmente e ricade a terra. Bela sempre più infaustamente. Non guarda più il sole, il cielo e le stelle. Rimane felina a testa bassa. L'ultimo debole respiro non è lontano... Rimane il carcame.
Identifica, o figlia del mio amore vivificante, tutti i segni del pallore spirituale secondo quanto si è detto delle povere pecore itteriche e cerca il rimedio contro il giallume dell'anima, la tiepidezza, poiché grave e micidiale malattia è questa!
Ecco quello che dico io all'anima tiepida: "Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca" (Ap 3,15-16).
Io, il divino perfetto, non posso sopportare i tiepidi, perché essi sono orgogliosi. Sebbene non abbiano nessuna virtù consolidata, sono capaci di fornire ricette di santità a tutti. Si compiacciono del loro torpore e della loro miseria spirituale.
"Sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo" (Ap 3,16-17).
L'anima tiepida deve svegliarsi, alzarsi dalla languidezza e dalla sua sicurezza orgogliosa. Essa deve cercare valori veri, virtù fondate sul sacrificio in una vita interiore profonda di unione con me nell'umiltà e nel raccoglimento, senza far vanto di nulla. Le occorre una nuova visuale, una trasformazione totale.
A lei dico, dunque, in continuazione: ti esorto a comprare da me oro purificato nel fuoco, con cui arricchirti, vesti bianche con cui coprirti e nascondere così la tua vergognosa nudità, nonché il collirio per ungerti gli occhi, in modo che possa vederci!
Quelli che amo, li rimprovero e li castigo per la loro tiepidezza. Li metto alla prova per renderli più vitali, più forti, più generosi nel dono di sé e più disponibili alla preghiera, all'apostolato dell'adorazione, missionari fra le anime. Abbi zelo, dunque, e ravvediti!
E tu, anima chiamata da me al sacrificio e alla santità, ti lasci forse vincere da una certa languidezza? Hai combattuto sinceramente e con tutta la fermezza contro di essa, in te e nella comunità? Non essere troppo sicura di te, di modo che non cada anche tu in questo vizio!
Ti Voglio pronta al sacrificio e non contaminata dal torpore. Che cosa fai durante la giornata? Preghi? Mi adori? Mi fai visite? Pensi a me e alla mia presenza divina? Lavori intensamente e con interesse spirituale? O fai soltanto qualche cosa per non pensare di aver perduto il tempo benedetto da me, mentre sostanzialmente non progredisci affatto nel lavoro fisico e spirituale?
Dai uno sguardo al mondo intero! Quante anime consacrate a me, sacerdoti, religiosi e religiose, e quanti uomini sono vittime più del torpore fisico e spirituale, anziché presi dallo zelo della preghiera e del progresso nella perfezione.
Se vuoi elevarti sempre più in alto e uscire con grande coraggio dalla languidezza in cui ti trovi da anni e anni... vieni a me! Soltanto io ti vivifico. Genuflettiti! Accenderò il fuoco della tua anima e del mio amore ed allora sarai pronta al sacrificio».
O VITA SEMPRE VIVA E ATTIVA!
Tu vuoi che noi viviamo di te, che abbiamo vita in abbondanza, santità. E noi? Beliamo come le pecore itteriche... Vivificaci tu, che sei la risurrezione e la vita. Non permettere che le anime consacrate conducano una vita di tiepidezza, nel languore e nel torpore!
Signore, ti vedo spesso tanto triste e col cuore straziato per quelle anime che vivono nel lezzo delle acque stantie della tiepidezza.
O amore insanguinato per tanta apatia degli eletti, sacrificami, consumami con ogni sofferenza e tormento, purché veda le anime risuscitare in uno slancio di vita eterna che conduca al trionfo dell'adorazione, alla vittoria della Chiesa e alla spiritualizzazione dell'umanità.
Ti amo! Ti adoro! Ti seguo! E ti canto: «Gloria a te, Signore!».
Il raffreddamento e l'oblio di Dio
Gesù: «Io sono fuoco divorante! Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, fuoco nelle anime, e che cosa voglio? Oh! Che già fosse divampato! Quando ti brucia la fiamma del fuoco non puoi scordarti di esso. Lo senti! Il fuoco penetra in te! Ti scuote dal torpore. Ti mette in movimento. Ti dà la vita.
Così è anche del fuoco spirituale. Quando l'anima è incendiata dalla mia fiamma, dall'amore divino, è sempre col pensiero a me. Mi sente presente nella sua mente, nel suo cuore, nella sua volontà, in tutto il suo essere. S'adopera per meglio conoscermi. Arde dal desiderio di amarmi sempre più. Si sforza di fare tutto quello che piace a me, indipendentemente da quanto le possa costare.
Se invece si spegne la fiamma del cuore e il raffreddamento ha preso il suo posto, l'anima mi dimentica. Dio per lei non ha nessuna o pochissima importanza.
A che pensi tu, anima priva di entusiasmo, chiunque tu sia? Ti assediano tutte le cose personali e quelle del mondo; soltanto io, il Verbo, non valgo più nulla per te? Non ti attiro e non valgo più nulla davanti ai tuoi occhi? Come sei arrivata a questo stato miserabile e detestabile? Non confonderlo con l'aridità spirituale, in cui tuttavia il sole può risplendere nello zenit! Il tuo raffreddamento è voluto. Il tuo raffreddamento è cercato! Il tuo raffreddamento è stabile in te! Perché? A motivo che mi dai troppo poca importanza. Non mi porti nella tua anima. Quando io busso alla porta del tuo cuore, mi fai aspettare e allora mi addoloro e mi allontano da te. Vado alla ricerca di un'anima più calda e generosa.
Le tue infedeltà, gli abusi della grazia diventati cronici, la derisione dell'umiltà, il disprezzo continuo della disciplina e dell'ubbidienza, il trascurare la meditazione e l'adorazione, il dedicarsi soltanto all'attività esterna che ti mette in luce, l'insincerità verso i superiori, gli attaccamenti disordinati verso le persone della tua famiglia e di quelle lontane da me, la repressione e il rifiuto del dono totale al mio cuore insanguinato per te ti hanno condotto là dove tu sei... E poi ti meravigli che sei fredda, che dimentichi Dio e la sua presenza reale?
Mi domandi: "Signore, che cosa fare?". Che fai durante l'inverno quando hai freddo, per le strade o nella tua casa? Ritorni nella tua stanza e accendi il fuoco. Ti avvicini al fuoco. Tendi le mani assiderate e ti riscaldi. Esse sono le prime che il gelo colpisce. Per salvarti dal raffreddamento interiore e dalla dimenticanza di Dio, ti do un consiglio. Lo accogli? Allontanati dal tuo modo di agire e da quello del mondo. Cerca di nuovo me. Tu m'hai dimenticato? Io non mi sono scordato di te: spargo gocce grandi di sangue per te!
Ti aspetto da un bel po' di tempo! Vieni! Dimentica te stesso! Dimentica tutti gli amici e tutte le tue amiche, poiché io li sostituisco tutti! Ecco, il mio cuore insanguinato è nel tabernacolo. Esso è vampa immensa d'amore. Ecco! È aperto! Arderai di nuovo nelle fiamme vive ed eterne del mio amore e non mi dimenticherai mai. Ma vieni! Dove sono? Nel tabernacolo del tuo cuore. Qui sto nel tuo affievolimento. Nel gelo del tuo presepe. Non mi riscaldi?
Anche a te, cuore amato, faccio la domanda: non sei forse fredda e indifferente talvolta verso di me? Ne cerchi il motivo? Cerchi la causa nelle cose enumerate da me?
Hai dimenticato Dio? O l’ adori con amore e profitto spirituale? Qualunque sia lo stato della tua anima, sii fiduciosa. Vieni e riscaldati al fuoco della mia Eucaristia insanguinata. Qui ti proteggo, nel mio calore eterno, dove il sole non tramonta mai, e l'oriente eterno è in pieno splendore. Desidero che il tuo pensiero sia rivolto soltanto a me e che il tuo cuore sia nel mio cuore».
Fuoco DIVORANTE! Fuoco SPIRITUALE!
Sei venuto in terra e sei rimasto nel piccolo focolare dei tabernacoli del mondo intero. Tu vuoi incendiare il mondo delle anime, ma esse rimangono fredde e indifferenti! Che dolore per il tuo cuore pieno d'amore!
Per queste anime sanguini, o mio Signore, dimenticato spesso anche dai cuori infreddoliti di coloro che sono chiamati a consumarsi nella tua vampa celeste!
Gesù! Io non posso sopportare questo gelo delle anime, nel secolo del calore e della luce delle tue sanguinazioni eucaristiche!
Signore, voglio espiare la freddezza e l'oblio delle anime, affinché tutta la terra sia incendiata dalle fiamme del tuo amore eucaristico insanguinato. Ti adoro e ti seguo!
Lo spirito mondano
Gesù: «Io sono il portatore dello Spirito di Dio nel mondo. Il mio Spirito è luce divina; è amore eterno, bellezza immacolata, vita in Dio e per la sua gloria, Spirito soprannaturale.
Lo spirito mondano, invece, è il fascino delle opere delle tenebre, l'incanto dell'amore passeggero e sensuale, l’ attrazione della bellezza corrotta e corruttrice; è vivere nell'egoismo tendente al possesso di beni materiali, al piacere, alla scienza, al dominio e alla vanagloria, trascurando l'amore verso Dio: lo spirito naturalista, lo spirito del peccato.
Tutta la mia vita in terra fu una lotta continua contro lo spirito del mondo, che in tutti i tempi fu sempre dominato dall'immensa maggioranza degli uomini. La vita cristiana è prima un distacco da se stesso e dal mondo e poi una unione con me.
Io dissi di non pregare per il mondo, cioè per quel mondo che è l'incarnazione del male, che è dominato dalle malvagità, dalle tre concupiscenze: concupiscenza degli occhi, concupiscenza della carne e dalla superbia della vita.
O figlia dello Spirito di Dio! Se ogni cristiano deve lottare contro lo spirito del mondo, il quale è in rivolta contro lo spirito del Vangelo, contro le otto beatitudini del mio discorso della Montagna, quanta responsabilità avete voi, che fate voti temporanei e voti solenni e anche di vittima, per vivere nella perfezione dei consigli evangelici.
Meditate. Prendete una dopo l'altra le beatitudini del Vangelo e vedete se cercate e trovate in esse la vostra felicità oppure nelle beatitudini del mondo, quelle che si oppongono direttamente alle divine.
Allora vi rendete conto da quale spirito siete dominate, se dal mio o da quello del mondo!
Come è triste che una mia vittima si trovi in pari tempo vittima del mondo, quando io voglio trasformare il mondo per mezzo vostro! Vi scelgo dal mondo non perché viviate secondo lo spirito di esso, ma perché siate un nuovo lievito che fermenta il mondo nello Spirito di Dio! Siate consapevoli della vostra vocazione!
Esaminati anche tu con tutta la sincerità. Non ha afferrato anche te lo spirito mondano? Pensi alle cose materiali come pensa il mondo?
Io voglio e accetto che voi abbiate tutto ciò che è necessario, ma non così che sia violato il voto della vostra povertà.
Non sei preoccupata di "avere", di "vedere", di "essere stimata"? Nel tuo pensiero e nella tua vita, predomina lo spirito del Vangelo, ovvero la mentalità meschina del mondo moderno?
Stai attenta! Che non si insinui in qualche maniera anche in te e soprattutto nelle mie famiglie adoratrici lo spirito mondano che ammala gravemente gli spiriti sani pronti alla propria donazione. Meglio rimanere povere e mancare anche dello stretto necessario, piuttosto che avvenga questo.
È più gradito che viviate con me nella povertà, che senza di me nel godimento dei beni terreni, che oggi possedete e domani scompaiono. E se non li avete, vi scoraggiate, siete insoddisfatte e alcune di voi addirittura demoralizzate fino alla perdita totale della vocazione?
Eliminate da voi tutte lo spirito mondano, e in luogo di esso fate di tutto per introdurre l'ordine e la disciplina dello spirito dell'adorazione eucaristica.
Sei mia vittima o vittima del mondo? Ti voglio modello di adoratrice e di vita nel mio spirito. Accetti? Allora seguimi!».
PORTATORE DELLO SPIRITO DI Dio NEL MONDO!
Il Padre eterno vuole che si spiritualizzi il mondo per mezzo di te, che esso si rinnovi in spirito e verità, che appaia con il volto della santità. Ma qual è la realtà? Dove sono gli uomini spirituali?
Signore, lo spirito mondano ha invaso oggi perfino i monasteri contemplativi!
Preserva, o Gesù, da questa peste, me e le Congregazioni adoratrici, poiché lo spirito del mondo causa la rovina di qualsiasi Istituto religioso di perfezione nella vita cristiana!
Veglierò con severità su di me e sulla comunità per escludere anche l'ombra dello spirito mondano ed espierò i peccati di questa specie, diventando vera vittima d'amore del tuo Spirito! Ti seguo!
L'egoismo di famiglia
Gesù: «Io sono colui che ha lasciato e sacrificato la casa e la famiglia terrestre per la gloria del Padre e per la grande famiglia delle anime.
Sin dall'infanzia, all'età di dodici anni, quando mia Madre e il padre putativo mi ritrovarono nel tempio di Gerusalemme, io diedi ai genitori e alle anime di tutti i secoli la legge fondamentale di vita per chiunque avesse una vocazione di dedizione totale a Dio e una missione celeste da compiere, come quella di tutte le persone consacrate nel sacerdozio e nel monachesimo: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Lc 2,49).
O figlia carissima, quante volte dovranno ripetere questa risposta le anime consacrate! Esiste un grande vizio, una piaga rovinosa delle vocazioni e delle vite sacerdotali e religiose: l'egoismo di famiglia, la preoccupazione per i genitori, i fratelli, i nipoti, in contraddizione evidente con la rinunzia solenne promessa a me nell'abbracciare la vita monastica e sacerdotale.
È bello aiutare i tuoi, ma soltanto quelli che non ostacolano la consacrazione dei propri figli a me nella vita sacerdotale e religiosa. In tal caso vi benedico, perché aumentate le mie famiglie adoratrici. Altrimenti è bene che lasciate la loro assistenza a quelli che sono rimasti nel mondo. L'attaccamento disordinato alla propria famiglia di sangue da parte delle persone consacrate mi ha causato lo spargimento di molto sangue sulla croce e nell'Eucaristia, perché grandi peccati, grandi ingiustizie, grandi tradimenti e misfatti ha prodotto nelle anime e nella Chiesa la pratica maledetta del nepotismo e, in generale, della dipendenza dalla famiglia carnale.
È cosa gradita al mio cuore il fatto che i consanguinei si amino a vicenda, e devono farlo. Ma quando si trascura un'altra mia Parola: "Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio" (Lc 9,62), e parimenti: "Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me" (Mt 10,37), allora il mio amore, la mia gloria, il mio servizio sono sacrificati agli interessi dell'egoismo famigliare. Terribile capovolgimento di valori e paurosa responsabilità...
O cuore adoratore! Anch'io amai mia Mamma, ma la unii alla mia missione! Perché se io ho detto: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv 10,30) (per quanto riguarda la divinità), dico parimenti: io e mia Madre siamo una sola cosa nella croce, nell'opera della redenzione. Lei è la mia adoratrice eterna. Comprende la sua missione di Madre della Chiesa, delle anime e del mondo intero.
Ma tu hai forse peccato in ciò che riguarda l'egoismo di famiglia? Hai impiegato il tuo tempo, la tua vita spirituale e la mia Opera in favore della tua famiglia? Stai attenta! Io desidero che tu sia modello di rinunzia!
Più che guardare alla tua famiglia rivolgi il tuo sguardo verso la mia grande famiglia adoratrice, di cui fai parte. Qui devi vivere fino alla morte, nel focolare paterno della mia Eucaristia e sotto gli sguardi caldi e affettuosi della tua Madre celeste».
MODELLO DIVINO DI RINUNZIA E DISTACCO DALLA FAMIGLIA CARNALE!
Tu sei venuto nel mondo a formare con tutti gli uomini da te redenti la grande famiglia spirituale di Dio, la Chiesa, che tu desideri presentare al Padre tuo come una sposa immacolata.
Hai scelto le anime consacrate perché rappresentino nella Chiesa l'élite della nuova famiglia divina. Ma che cosa fanno quanti tu hai scelto? Disgraziatamente molti di essi sono legati alla famiglia dalla quale provengono e utilizzano il monastero come strumento di legame con genitori, fratelli e nipoti, quasi sempre estranei all'ideale della vita religiosa.
Signore, non voglio far parte di quante sono vittima di questa epidemia. Sarò attenta ed espierò la deviazione derivante dall'egoismo di famiglia nella Chiesa e nei monasteri. Ti amo e ti seguo!
La mancata fedeltà alla vocazione
Gesù: «Io sono colui che, entrando nel mondo, disse al Padre: "Ecco, io vengo a fare la tua volontà" (Eb 10,9). Questa fu la mia vocazione. E questa fu la mia risposta: la fedeltà a essa. Tutta la mia vita sulla terra è stata un continuo dire: sia fatta la tua volontà! Sempre così è stata anche la vita di mia Madre: "Avvenga per me secondo la tua parola" (Lc 1,38).
Che grande e felice cosa è quella di possedere una coscienza chiara della vocazione e una risposta fedele e generosa a essa!
Il modo di chiamare le anime e di condurle fino alla coscienza chiara e decisa della vocazione è molto diverso ed è un mio segreto, non bene conosciuto neppure da loro!
Una cosa è certa, figlia dilettissima, io concedo molti lumi, molti segni, molti aiuti interiori ed esteriori, affinché le anime conoscano senza alcun dubbio la propria vocazione.
Ma la vocazione può venir meno e perdersi a motivo della mancata fedeltà a essa. Può scomparire totalmente nell'anima e non tornare mai più in vita. Perciò dovete vegliare con grande attenzione e impegno su di essa. Io dico all'anima: vieni a me! Fa' la volontà del Padre, la mia volontà!
E l'anima che cosa fa? Essa è libera di rispondere immediatamente alla mia chiamata o di non rispondervi affatto. Se si consacra a me, la prendo sotto la mia protezione; altrimenti, la lascio in balia di se stessa.
L'anima fedele, generosa e immolata, in qualunque circostanza risponde al Padre così come ho fatto io: "Ecco, io vengo a fare la tua volontà" (Eb 10,9). E la compie!
L'anima infedele, invece, dimentica tutti i lumi, tutti i favori, e comincia a cercare pretesti per giustificare la risposta che vorrebbe darmi: "Ecco, me ne vado nel mondo, o Dio, per compiere la mia volontà"! E molte volte segue questa strada!
Oh, quanto sanguina il mio cuore nell'Eucaristia per la mancanza di fedeltà di molte anime alla vocazione! Non solo per quelle che ritornano nel mondo, ma più ancora per quelle che vivono nel convento come nel mondo!
Io, figlia fedele, non tolgo la libertà a nessun' anima. Però mi rattristo oltre misura quando tante anime rigettano l'amore e la felicità sicura e preferiscono l'amore e la felicità del mondo, rendendo molto incerta la loro felicità eterna!
In questo mondo tanto superficiale e incosciente, domando alle anime consacrate una meditazione profonda sulla loro vocazione e una fedeltà totale, eroica, a essa. A voi soprattutto, mie vittime, dico: o tutto, o niente! Io voglio la vostra beatitudine eterna! Dalla vostra fedeltà dipende il possederla di fatto...
Ma tu personalmente hai corrisposto pienamente alla tua vocazione? Oppure hai fatto talvolta anche la tua volontà? Sei ferma nella vocazione o ti lasci dominare dalle critiche meschine degli altri? Sei consapevole del tesoro della tua vocazione alla vita contemplativa, di preghiera e di adorazione eucaristica?
Ti chiedo molta espiazione per tutte le mancate fedeltà alla vocazione. È bene saperlo! La vocazione alla totale dedizione a me è molto difficile: molti mi hanno seguito fino all'ultima Cena, ma pochi fino al Calvario. Se tu sei perseverante nella tua vocazione, ti benedico e ti raccomando: seguimi!».
O FONTE CELESTE E REALIZZATORE DELLA VOCAZIONE ALLA PERFEZIONE!
Tu ci hai scelti per un amore gratuito e ineffabile, senza alcun merito da parte nostra! Ma qual è la fedeltà alla tua chiamata: «Seguimi!»?
Medito e mi esamino profondamente: ti ho seguito in verità? Ti seguo continuamente? Ho camminato e cammino sulle tue tracce nella via del Calvario? Porto nella mia vita l'impronta dell'appartenenza alla tua armata, alla guardia d'onore dei tuoi adoratori eucaristici?
Mio Signore e mio Dio, io ho messo il mio dito nelle tue piaghe e la mia mano nel tuo costato! Sii tu il mio tutto! Tale ti scelgo e ti seguo! Voglio espiare, per amore, tutte le mancate fedeltà alla vocazione delle persone consacrate! Ti adoro!
La stanchezza spirituale
Gesù: «Io sono la sorgente e il modello della vita spirituale più intensa. Io sono colui che continuamente è stato portato dallo Spirito di Dio.
La mia vita di unione col Padre non si attenuò mai, anzi si mantenne in una perfetta unità di spirito, d'amore, di volontà e d'azione con lui.
Questo lo domando anche alle anime e in modo particolare a quelle consacrate, ai cuori chiamati alla perfezione e, dunque, a un continuo progresso nella vita spirituale.
La stanchezza spirituale, invece, è la diminuzione dello zelo per le cose divine. È pigrizia e trascuratezza crescente nella cura della propria vocazione, nell'adempimento del programma di vita spirituale, è lo scivolare squallido verso le cose terrene ed effimere.
O figlia mia, quante anime dell'umanità vivono in uno stato insensibile verso l'amore di Dio, arrivano a nausearsi del raccoglimento, dell'adorazione, della Messa, delle lodi divine, di tutto ciò che implica sacrificio, mortificazione, sforzo continuo nella disciplina di tutta la vita e nelle azioni d'ogni giorno, d'ogni momento!
Quante vite umane, consacrate al Dio perfettissimo, si logorano in un vivere abbandonato a se stesso o modificato e sprecato secondo i capricci e
le disposizioni spirituali e corporali del momento! Quanti esseri stanno in balia delle persone e degli avvenimenti volubili dell'ambiente circostante e del mondo! Quanti vivono la loro vita senza senso, senza alcuno scopo preciso.
Ma io dico a te e a tutti: vigilate sempre circa la perseveranza e lo zelo nella vita spirituale. Meditate con serietà sulla vostra vocazione. Vivete i voti in tutta la loro profondità e in tutta la loro ampiezza. Siate anime adoratrici con tutto il vostro essere e con tutta la vostra vita. Praticate con energia la disciplina delle regole e del programma quotidiano.
Svegliatevi dal torpore spirituale! "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,48). Seguitemi! Vi do la vita dalla mia pienezza, vi do la perfezione dalla mia perfezione.
Medita ed esaminati! Ti trovi forse in qualche situazione di stanchezza spirituale? Hai trascurato o trascuri continuamente la realizzazione della tua vocazione e la stessa tua santa vocazione? Hai perduto lo zelo che avevi all'inizio? E perché mai sei arrivata al disgusto e alla nausea o all'indifferenza e negligenza continua in tutte le cose spirituali?
Non cerchi le comodità della vita del mondo? Non senti come ti attira la terra con tutte le sue vanità? Non vedi come gli uomini ti mettono a disposizione materia, onori, premi, apprezzamenti e lodi, pur di arrivare a farti allontanare dall'unione più intima con me?
Veglia continuamente su di te! Non lasciarti vincere dalla svogliatezza spirituale. Essa è veleno per te. È l'inizio della morte interiore, il momento dell'allontanamento da me, tuo Dio, tuo amore, unica consolazione. Rimetti in ordine tutta la tua vita spirituale! Non ritardare a tale riguardo! Io ti aiuto! Aiutati anche tu! Seguimi!».
SORGENTE E MODELLO DIVINO DELLA VITA SPIRITUALE PIÙ INTENSA!
Quale splendore di luce è la tua Parola nella notte della spossatezza spirituale! Signore, quanto rapidamente passa l'iniziale ardente zelo della donazione totale a te promessa! Il fervore ricevuto diminuisce e l'anima si lascia portare non sulle ali dello spirito, ma dall'istinto degli animali Lo slancio si arena nelle comodità del mondo!
Gesù, non permettere che le nostre anime consacrate estinguano lo spirito! Tieni accesa in noi la grazia! Io voglio volare sempre più in alto! Che io non mi abbassi mai! Mi reca profondo dolore la spossatezza delle anime consacrate e voglio espiare la loro ingratitudine.
Ti seguo con lo slancio del cuore immacolato!

Tratto dal libro “ Rinnegare se stesso per vivere in Cristo” - a cura di Mons. Girolamo Grillo – da pag. 194 a pag.217



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