LA
SORGENTE DELLA VITA
Questo
libretto vuole essere un invito alla speranza!
Dobbiamo
sperare nella rinascita della famiglia. Quante famiglie belle,
serene, generose, ci sono ancora nel mondo, nonostante la terribile
crisi della famiglia.
E’
necessario "RIVISITARE" la famiglia, scoprire che è
veramente il SOGNO e IL SEGNO DI DIO, la sorgente del futuro, l'oasi
della vita e della pace, il centro della vita e dell'amore. Che cos'è
una famiglia? Perché c'è la famiglia? Chi ha "inventato"
la famiglia? Come costruire delle famiglie per un mondo di amore e di
comunione?
Un
giorno un padre di quattro figli mi ha detto: "Ogni sera diciamo
insieme a mia moglie e al miei bambini, le preghiere. Il più piccolo
che ha appena compiuto i tre anni, dice sempre: dobbiamo esserci
tutti per "pregare, perché solo così Gesù ci benedice".
Tutti
dobbiamo volere e lottare per la famiglia, impegnarci perché
rinasca, risusciti, si rinnovi con la forza di Dio e l'impegno
comune: non possiamo lasciare che i giovani non si sposino più,
"convivano" perché hanno paura del futuro!
Quanti
giovani hanno perso la fiducia nell'amore, non vogliono più farsi
una famiglia, sconvolti dai tanti divorzi che vedono attorno a sé.
La
famiglia è la sorgente del mondo, guai se si prosciuga! Nessuno più
di Gesù ama la famiglia.
Il
primo miracolo l'ha compiuto per due sposi, a Cana in Galilea,
proprio per fare capire che la famiglia è "nel cuore di Dio",
è al centro del suo cuore. Morendo in croce il Signore ha donato a
tutti il Suo Amore Infinito, trasformando il matrimonio in un
Sacramento "segno e partecipazione" di questo mistero di
Amore!
Che
cosa c'è di più sublime e di più grande della famiglia, luogo
vivente della Presenza di Dio nel cuore dell'uomo e della donna?
I
brevi pensieri sparsi in queste pagine, possano dissetare il cuore e
rinnovare la gioia profonda del matrimonio e della famiglia, la più
grande Benedizione di Dio per l'umanità!
IL
SOGNO DI DIO
Anche
Dio sogna!
Non
si sa esattamente quando, ma certamente qualche miliardo di anni fa,
dopo che aveva già fatto il mare, la luna, le stelle, gli alberi,
gli animali, si è accorto che nel mondo mancava qualcosa, meglio
qualcuno!
Aveva
creato gli alberi, i fiori, gli animali, ma con chi Lui poteva
comunicare, parlare? Con le stelle? Con le pietre? Con la luna? Con
chi parlare? Non si sa, se di giorno o di notte, in sogno (Dio
sogna?) e pensando, decise: "DIO CREO’ L'UOMO A SUA IMMAGINE;
A IMMAGINE DI DIO LO CREO’ MASCHIO E FEMMINA LI CREO’" (Gen
1,27)
In
un istante Dio CREO' qualcuno con cui poteva finalmente parlare,
dialogare, comunicare, farsi conoscere e amare, Dio non era più
solo, c'era l'uomo e la donna!
"A
IMMAGINE DI DIO LO CREO'": capace di conoscere, di volere, di
amare, libero, gioioso, vitale, con una mente per pensare e un cuore
per amare e cantare!
Dio,
Felicità Infinita, poteva dare a Qualcuno la possibilità di essere
felice come Lui, la possibilità di trasmettere la vita,la parola,
l'amore, la gioia di esistere.
Da
milioni di anni, il sogno continua, e ogni giorno, ogni notte, fino
alla fine dei secoli,
Dio
fa nascere l'amore e la vita, in milioni di uomini e di donne, che
sono come Lui, Signori del mondo, creatori, partecipi del mistero
della creazione!
Dio
c'è. Dio è il Creatore. Dio è il Signore della vita. Dio è Padre,
Figlio, Spirito Santo, mai solitario, sempre Unità, Fedeltà,
Fecondità, Comunione. Ma come vederlo Dio, dove incontrarlo, come
capirlo?
Ma
Dio ha fatto un segno, un grande segno sulla terra, quasi a voler
dire: "Se vuoi trovarmi, vieni ti faccio vedere un mio SEGNO":
la famiglia! Un padre, una madre, un figlio, più figli, tanti cuori,
un sol cuore, tante vite, una sola vita, un solo amore comunione
unità. "SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI RIEMPITE LA TERRA"
(Gen 1,28) quale segno più grande della Presenza di Dio? La famiglia
è il segno visibile, di un Dio invisibile che ama, che dona, che
genera, che trasmette la gioia: chi più di due sposi, di due
genitori, dei figli che si comunicano l'amore: quale segno più
grande di questo, del Dio che è Amore? L'amore degli sposi, l'amore
nella famiglia, è come un arcobaleno, irradiano luce, valore,
speranza, rendono visibile, palpabile, Colui che da sempre è il Dio
Vivente! La famiglia è veramente "Il bacio di Dio sulla terra",
l'abbraccio di Colui che attraverso all'amore umano fa vibrare il Suo
Cuore divino! Tutti guardando e vivendo l'amore famigliare, possono
veramente dire: Dio è veramente Colui che ci ama come e più di mio
padre, di mia madre!
IL
MALE PIU' GRANDE
Solitudine...
parola terribile parola moderna parola di tutti. Bambini, ragazzi,
giovani, adulti, malati, anziani, nelle grandi città è il male
diffuso, sommerso, dilatato.
Come
colmarlo, come guarire i cuori assetati di affetto, di tenerezza?
Perché questo male?
"NON
è BENE CHE L'UOMO SIA SOLO": (Gen 2,18a) Dio ha fatto cosi il
cuore, non può essere vuoto, ha bisogno di essere amato, di un
continuo amore: l'amore è il "pane del cuore", senza si
muore di disperazione!
"GLI
VOGLIO FARE UN AIUTO CHE GLI SIA SIMILE" (Gen 2,18b) e CREO' la
donna, "colei che dona", colei che ama, colei che riempie
la vita, donna, la "donante", il dono.
Ma
perché allora la solitudine anche all'interno della coppia? Perché
questo male entra anche nel cuore degli sposi?
Sposi
che si sentono soli, "tu non mi capisci..." Mistero del
male che offusca l'amore, che ottenebra il cuore, che solo Dio può
colmare, con il SUO AMORE INFINITAMENTE GRANDE, capace di colmare
ogni ferita, ogni vuoto, ogni solitudine.
LASCIARE
IL PADRE E LA MADRE
"L'UOMO
ABBANDONERA’ SUO PADRE E SUA MADRE E SI UNIRA’ A SUA MOGLIE E I
DUE SARANNO UNA SOLA CARNE" (Gen 2,24).
Ma
come è difficile lasciare! Quanti matrimoni falliti perché i
genitori non lasciano liberi i figli che si sposano, o gli sposi non
lasciano i genitori. Sposarsi è partire, è lasciare, è uscire, è
andare, è fruttificare. "ESCI DALLA TUA TERRA E VA" DISSE
DIO AD ABRAMO E ABRAMO PARTI’" (Gen 12,4).
Matrimonio,
avventura verso un futuro che Dio dona ogni giorno. Seme che cresce
incessantemente, frutto generato in dimensioni che solo Dio conosce.
Perché voltarsi indietro? Guai agli sposi che hanno paura di
buttarsi nella stupenda avventura di un cammino matrimoniale che si
apre ogni giorno al futuro. Futuro di vita, futuro di amore, futuro
di fedeltà, futuro di fecondità, futuro di comunione, incessante,
dinamica, progressiva. Benedetti quei genitori che "rinunciano"
ai figli e li lanciano nelle vie stupende dell'amore, e li aiutano a
crescere nella libertà, nell'autonomia, nel senso di responsabilità,
nelle scelte liberanti.
L'alleanza
matrimoniale è una continua crescita verso la pienezza della libertà
e della capacità di comunione e di vita!
ALLEANZA
MATRIMONIALE
Il
mistero del matrimonio si esprime con un nome grande e antico:
ALLEANZA tra l'uomo e la donna, un Sì che parte da un cuore e arriva
all'altro cuore. Da cuore a cuore, un ponte di amore e di fedeltà,
di fecondità e di tenerezza, di gioia e di vita.
"Io
ti prendo come mio sposo" 'Tu sei mia sposa per sempre".
Sposarsi è donare se stessi all'altro, per sempre, oltre il tempo.
Alleanza più forte della morte, impegno fondato sull'eternità del
dono! Non esiste unità più profonda del matrimonio: chi più unito
di due sposi che si amano? "Alleanza amicizia comunione"
della mente, del cuore, del corpo e dell'anima, dei sentimenti e
delle intenzioni, uniti in una ricerca continua di comunione
comunicazione di sé, verso una pienezza che sta sempre davanti,
oltre, meta di un cammino d'amore senza fine. "Alleanza"
segno e simbolo della Alleanza di Dio verso il popolo, cammino nella
storia di un amore che scende dal Cielo in terra, nel cuore e risale,
offerta perenne di lode e ringraziamento!
Dio
Sposo cammina con noi nella storia, gli sposi nel matrimonio,
camminano nel mondo, portatori e testimoni di un amore unico: l'amore
di chi ama per amare, ama per donare, ama per far vivere! Che cosa
c'è di più grande dell'amore di due sposi?
LE
NOZZE DI GESU’ SONO CONTINUE
"FU
INVITATO ALLE NOZZE ANCHE GESU'" (Gv 2,2).
Da
quel giorno, per noi cristiani, le nozze di Gesù sono continue! Gesù
Risorto "sposa gli sposi", ad ogni Sì dell'uomo e della
donna, c'è il Sì di Colui che è lo Sposo di ogni uomo e di ogni
donna!
Come
la sorgente alimenta continuamente il torrente che scende dai monti
verso le valli e verso la terra assetata, cosi il Signore con la sua
Presenza perenne dà ogni giorno al cuore degli sposi un Amore Uno,
Fedele, Fecondo, Eterno. Chi più del Risorto ama gli sposi?
In
ogni istante lo Spirito effuso dal Risorto nel cuore, "fa",
"genera", "alimenta" il cuore degli sposi!
L'amore eterno di Dio genera l'amore e la vita degli sposi. Non cessa
mai.
Chi
può misurare l'amore e la vita, che il Risorto immette nel profondo
degli sposi, incessantemente, fino alla fine del mondo?
"
IO SARO’ CON VOI TUTTI I GIORNI FINO ALLA FINE DEL MONDO" (Mt
28,20). "CERCATO O NON CERCATO DIO è SEMPRE PRESENTE": LUI
è IL PRESENTE ETERNO, PER UN AMORE SENZA MISURA E SENZA FINE.
AMARSI
COME CRISTO
"VOI
MARITI AMATE LE VOSTRE MOGLI COME CRISTO HA AMATO LA SUA CHIESA E HA
DATO SE STESSO PER LEI" (Ef 5,25). Come è possibile?
Chi
può amarsi con la profondità, la santità, la pienezza, l'intensità
dell'amore di Cristo?
Il
matrimonio è un ideale che sta sempre davanti: ogni giorno occorre
"ricevere l'Amore" per potersi amare sempre di più, in una
donazione senza misura e senza fine, come quella del Signore per noi!
Stupendo ideale, sublime grandezza, nulla di più grande sulla terra!
Sposarsi
è "aprirsi a Dio incessantemente" per ricevere la
possibilità e la pienezza di un amore che Dio dona nel profondo dei
cuore agli sposi.
"RICEVETE
LO SPIRITO SANTO" (Gv 20,22) questa parola promessa dono è il
"segreto" del matrimonio e della famiglia.
L'amore
si riceve, l'amore viene da Dio, l'amore è un dono incessantemente
infuso da Colui che è solo e sempre Infinito Amore! "Famiglia
piccola Chiesa" "Famiglia Chiesa domestica" "Famiglia
luogo di salvezza" "Famiglia sorgente di comunione e di
vita". Quale esperienza stupenda del cuore di Dio che trasforma
il cuore degli sposi nel cuore di Cristo che ama in loro! "Sposarsi
nel Signore" "Amarsi nel Signore" "Vivere con il
Signore" "Essere il Signore che ama!" Quale mistero
più grande della famiglia?
CINQUE
RIFLESSIONI SULLA FAMIGLIA:
1)
La famiglia sogno e segno di Dio; 2) Il Sacramento del Matrimonio; 3)
Il dialogo in famiglia; 4) La vita spirituale della famiglia; 5)
Meditazione sul Matrimonio
LA
FAMIGLIA "SOGNO E SEGNO DI DIO"
PREMESSA
Chi
ha "inventato" la famiglia? Perché la vita si trasmette
nella famiglia? Come vivere nella gioia la vita famigliare?
La
Bibbia risponde a queste domande e dà una grande luce per i cuori!
1.
ASCOLTIAMO LA PAROLA
Gen.
1,26-28: "E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a
nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del
cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra . Dio CREO' l'uomo a SUA IMMAGINE,
a immagine di Dio lo CREO'; MASCHIO e FEMMINA lo CREO'".
Dio
li benedisse e disse loro: "SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI,
riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli
uccelli del cielo e a ogni essere che striscia sulla terra".
Gen.
2,18-25: "NON è BENE CHE L'UOMO SIA SOLO: GLI VOGLIO FARE
UN AIUTO CHE GLI SIA SIMILE". Allora il Signore Dio plasmò dal
suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e
li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in
qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi,
quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il
bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie
selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Allora
il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo che si addormentò,
gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
Il
Signore plasmò con la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna e
la condusse all'uomo.
Allora
l'uomo disse: "QUESTA VOLTA ESSA è CARNE DELLA MIA CARNE E OSSO
DELLE MIE OSSA. Si chiamerà DONNA perché dall'uomo è stata tolta".
Per
questo l'uomo ABBANDONERA’ suo padre e sua madre e si UNIRA’ A
SUA MOGLIE e i due SARANNO UNA SOLA CARNE.
Ora
tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non provavano
vergogna".
Il
primo testo è della Tradizione sacerdotale scritto dai Sacerdoti del
Tempio di Gerusalemme dopo l'esilio del 538 a.C.; il secondo testo è
della tradizione jahwista del sec. X a.C., sotto il regno di Davide.
2.
CHE COSA INSEGNA QUESTA PAROLA?
Il
testo della Genesi è una descrizione sapienzale poetica che
trasmette a noi il "grande messaggio di Dio sulla famiglia"
e insegna quale è il "progetto di Dio".
Sottolineiamo
alcune verità fondamentali:
a)
La famiglia è "Immagine di Dio Trinità"
Il
Papa (GPII) insegna che la famiglia è "il grande mistero di
Dio" e che il suo modello originario va cercato in Dio stesso,
nel mistero trinitario della sua vita.
La
Liturgia del Matrimonio chiama la famiglia "sacramento
dell'Amore divino" e il CCC la specifica come "una
comunione di persone, segno e immagine della comunione del Padre e
del Figlio e dello Spirito Santo" (n. 2205).
Il
testo afferma che "l'uomo e la donna sono a immagine e
somiglianza di Dio", cioè la "riproduzione, la copia, il
ritratto, potremmo dire la statua, la fotografia di Dio".
Guardando
l'uomo e la donna, la coppia si comprende chi è Dio!
Se
Dio è Amore: l'Amante, il Padre, l'Amato, il Figlio; l'Amore, lo
Spirito Santo (S. Agostino), l'uomo e la donna devono essere "amore"
cioè l'amore è la natura profonda dell'uomo e della donna, della
coppia".
La
famiglia è fondata sulla coppia: "l'uomo (ish) e la donna
(isha) devono formare UNA SOLA CARNE, cioè una sola PERSONA, devono
realizzare tra loro una unità, quasi a realizzare un assurdo
matematico: due uguale uno!"
La
famiglia deve essere quindi una "imitazione della vita di Dio
Trinità", dove tutto è unità, comunione, dove non c'è
solitudine tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ma tutto è
Unità di vita e di amore!
La
famiglia è quindi "segno visibile del Dio invisibile" e
dell'amore che Dio ha per l'umanità dell'Alleanza che Dio stabilisce
con noi.
b)
La famiglia è la sorgente della vita
Dio
benedice l'uomo e la donna e dice loro "crescete e
moltiplicatevi". Dio dona all'uomo e alla donna la forza e la
capacità di trasmettere la vita e di popolare la terra. Questa
"benedizione", esprime la volontà creatrice di Dio che
eleva la coppia dando loro questa "chiamata alla vita". La
coppia è chiamata ed ha la possibilità di partecipare all'opera di
Dio, a trasmettere la vita, nella donazione di amore coniugale. La
famiglia è la "sorgente della vita", quale dono stupendo:
che cosa c'è di più grande e nobile di questo nella vita umana?
La
vita ha in Dio la sua origine: è Dio che vuole la vita, attraverso
il "mistero della famiglia", luogo della massima comunione.
Dio
stabilisce che la vita sia trasmessa "nell'unità dell'uomo e
della donna". Non ci può essere altra via fuori di questa,
perché la Parola indica che sono necessarie: la complementarietà
dell'uomo e della donna, l'unione in un'unica persona, la
comunicazione della vita, attraverso il gesto unitivo matrimoniale.
"Si unirà" dice il testo: non è lecito "costruire i
figli senza l'unità dell'uomo e della donna!".
c)
La famiglia è il luogo di fedeltà feconda
Se
la coppia è ad immagine di Dio e Dio è Amore Eterno e Fedele, il
matrimonio deve essere indissolubile, l'amore non può essere
temporaneo. La coppia è chiamata a modellare l'amore sull'amore di
Dio: gli sposi devono amarsi come Dio ama!
Gli
sposi devono amarsi perché "Dio è amore" (I Gv 4,8):
l'amore matrimoniale non può cessare mai! è proprio del vero amore
essere duraturo. Se amare è "donarsi e dare", non si può
riprendere ciò che si dona, o cessare di amarsi: è necessario
essere "fedeli l'un l'altro" come Dio che è "hesed"
(fedeltà), Dio ama sempre, non si stanca mai di amare il suo popolo!
L'indissolubilità del matrimonio è intrinseco alla natura stessa
della relazione sponsale: l'unità che si crea tra l'uomo e la donna
non può essere "spezzata", perché non si può spezzare
l'unità!
Il
dono della vita esige il dono dell'amore interpersonale, un amore che
non può essere a tempo, perché ciò che è donato non può essere
ripreso. Amarsi significa essere fedeli, con amore incessante e
gratuito, la fedeltà è la continuità dell'amore, la fecondità e
il frutto dell'amore!
d)
La famiglia è la "sorgente dell'amore" per la società
La
famiglia deve essere veramente la "prima scuola in cui si
impara" ad amare! Dio dona agli sposi la luce per capire che
cosa è l'amore e la grazia per realizzarlo a livello di coppia, nei
confronti dei figli e fuori della famiglia: l'amore della famiglia si
espande, si riversa nella società, nei vari ambiti di vita.
Che
significa amarsi, come imparare a crescere nell'amore di coppia e con
i figli?
3.
IL CAMMINO DELL'AMORE FAMILIARE
a)
L'amore vero non è solo sentimento
L'amore
non è soltanto un'emozione fisico sentimentale, ma è un "atto
di conoscenza e volontà" che impegna la totalità della
persona. Amare non è solo sentire, ma è un'azione che porta a
donare se stessi all'altro. 'lo voglio amare te, voglio cercare il
tuo bene, voglio aiutare te a crescere e maturare, a sviluppare la
tua personalità e le tue doti'.
b)
L'amore vero è una "continua decisione senza numero"
Non
si ama una volta per tutte, ma si ama ogni momento, rinnovando il
proprio Sl, la propria volontà di donazione reciproca. L'amore è un
eterno ricominciare!
c)
L'amore vero è incondizionato
Non
si ama per essere riamati, ma si "ama per amare". Dio ama
anche se noi non lo amiamo.
Se
si ama per ottenere un ricambio, non è vero amore.
d)
L'amore vero dura sempre
Chi
ama mettendo limiti di tempo, non ama veramente. L'amore vero resiste
al tempo, chi ama non si stanca mai di amare!
e)
L'amore vero trasmette fiducia
Gli
sposi devono amarsi nella continua reciproca fiducia. Amare è
"comunicare fiducia, e comunicare forza, coraggio, speranza".
Amare è sperare nell'altro sempre!
L'amore
comunica la forza della vita, ricrea le energie, aiuta a superare le
stanchezze e le delusioni.
f)
L'amore vero non è mai possessivo
Amare
è donarsi e dare, non possedere. Se l'amore è possessivo è
inquinato, non è totalmente "donazione", non è puro: chi
ama dona libertà e lascia libertà!
g)
L'amore vero comunica stima
L'uomo
e la donna sono uguali, occorre la massima stima reciproca, come Dio
valorizza e ama ogni persona, così nel matrimonio si vive della
stima reciproca! Guai se non si mettono in luce le doti e le qualità
reciproche!
h)
L'amore vero non giudica
Ogni
persona è un mistero insondabile. Non si può dire di conoscere a
fondo una persona e si deve mettere in pratica la grande parola del
Vangelo: "Non giudicate per non essere giudicati' (Mt 7,1).
i)
L'amore vero sa perdonare
Chi
ama veramente, ama anche quando l'altro sbaglia! Si ama non perché
si trova bontà, ma si ama per portare la bontà! L'amore maturo sa
amare anche quando c'è l'offesa e la sofferenza di non essere amati.
l)
L'amore vero si nutre di sincerità
La
verità, la ricerca della verità nel rapporto reciproco è
essenziale per una vita veramente di piena comunione reciproca. La
menzogna arresta in profondità l'amore.
4.
REVISIONE DI VITA
• Per
me la famiglia è "veramente un grande dono di Dio?"
• Sento
la famiglia come un "sogno e progetto di Dio" che devo
realizzare?
• Vivo
la vita familiare con le sue Leggi di Unità, Fedeltà, Fecondità,
con una grande gioia nel cuore?
• Sto
camminando nell'amore vero, cercando ogni giorno di rinnovare la
gioia reciproca di un amore sempre più grande e più maturo?
• Come
posso accrescere la comunità familiare?
• La
mia famiglia è segno dell'amore di Dio?
IL
SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
PREMESSA
In
quest'incontro vogliamo "rivisitare" il nostro Matrimonio,
cercando di comprendere meglio il significato del Sacramento su cui è
fondata la nostra unione.
Che
cosa vuol dire che il Matrimonio è un Sacramento? Che differenza c'è
tra il matrimonio umano e quello cristiano? Perché si dice che il
sacramento del Matrimonio è un Sacramento permanente?
1.
COSA SONO I SACRAMENTI
Il
Signore Gesù, che è morto e Risorto, si rende presente nei
Sacramenti che sono degli INCONTRI CON LUI, il Vivente, che dona lo
Spirito Santo e la sua vita divina.
Gesù
parla e agisce nei Sacramenti, e dona attraverso la sua Presenza, le
sue Parole e le sue Azioni, la vita divina, cioè la vita di
comunione e amore che ci unisce a Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, e
ci unisce tra di noi.
I
Sacramenti sono "Azioni di Cristo" che entra nella storia
dell'uomo ed in quanto tali, sono efficaci, liberano dal peccato e
donano lo Spirito Santo, principio della vita e della comunione
divina. Dice il Concilio "Cristo è presente nei Sacramenti con
la Sua Virtù, in modo che quando uno battezza è Cristo stesso che
battezza" (SC n.7).
I
Sacramenti sono "atti personali" del Cristo Risorto e
Glorioso, con cui il Risorto si comunica a noi, dandoci il Suo
Spirito che ci unisce al Padre.
Sono
dei SEGNI VISIBILI della Presenza non visibile di Cristo, ma segni
che "comunicano" la grazia del Signore. Per questo sono
detti "segni efficaci' perché danno la vita divina.
I
SETTE SACRAMENTI SONO:
Il
Battesimo: toglie il peccato e dona la comunione con Dio Padre,
Figlio, Spirito Santo.
La
Cresima: perfeziona l'unità con Dio con il dono dello Spirito,
rendendoci maturi nella vita cristiana.
L'Eucarestia:
attualizza il sacrificio di Cristo e comunica il Corpo e il Sangue di
Gesù.
La
Penitenza: perdona i peccati e dona lo Spirito di santificazione.
L'Unzione
degli Inferni. dà forza nella malattia, e purifica il cuore.
L'Ordine:
trasmette i poteri del Signore per istruire, santificare, guidare il
popolo di Dio.
Il
Matrimonio: Cristo unisce gli sposi, dando a loro lo Spirito d'unità,
fedeltà, fecondità, indissolubilità.
2.
IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO NEL NUOVO TESTAMENTO
Come
ci insegna il N.T. Gesù ha riportato il matrimonio alla santità
delle origini, con la Sua Presenza, il Suo Insegnamento, la Sua
Grazia, dà agli sposi la possibilità di partecipare all'Amore con
cui Lui ha amato la Chiesa sulla Croce e in tutta la sua vita.
Nel
N.T. i testi principali sul Matrimonio sono:
a)
Le nozze di Cana (Gv. 2,112) in cui Gesù con la sua Presenza e
il miracolo dell'acqua cambiata in vino, fa comprendere che Lui
santifica le nozze.
b)
L'insegnamento sulla purezza delle intenzioni (Mt. 5,23) "Avete
inteso che fu detto non commettere adulterio ma io vi dico: chiunque
guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei
nel suo cuore".
c)
L'indissolubilità del matrimonio (Mc 10,212) "Avvicinatisi
dei farisei, per metterlo alla prova gli domandarono è lecito ad un
marito ripudiare la propria moglie? ma egli rispose loro che cosa vi
ha ordinato Mosè? Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e
rimandarla Gesù disse loro per la durezza del vostro cuore egli
scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li
CREO' maschio e femmina, per questo l'uomo lascerà suo padre e sua
madre e i due saranno una sola carne. Sicché non sono più due ma
una sola carne. L'UOMO DUNQUE NON SEPARI CIO’ CHE DIO HA CONGIUNTO.
Rientrati in casa i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo
argomento. Ed egli disse chi ripudia la propria moglie e ne sposa
un'altra commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il
marito e ne sposa un altro, commette adulterio".
d)
Santità del matrimonio (Ef. 5,2133) "Siate sottomessi gli
uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai
mariti come al Signore; il marito, infatti, è capo della moglie,
come anche Cristo della Chiesa, lui che è il Salvatore del suo
corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli
siano soggette ai loro mariti in tutto.
E
voi mariti AMATE LE VOSTRE MOGLI COME CRISTO HA AMATO LA CHIESA e a
dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo
del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi
comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né
ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i
mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo,
perché chi AMA LA PROPRIA MOGLIE AMA SE STESSO. Nessuno mai, infatti
ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura,
come fa Cristo con la sua Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua
donna e i due formeranno una sola came. QUESTO MISTERO è GRANDE; lo
dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Quindi anche voi,
ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso e la donna
sia rispettosa verso il marito".
3.
IL DONO DEL MATRIMONIO CRISTIANO
Il
Matrimonio cristiano ha nell'amore che Gesù vive per la sua Chiesa
il suo "modello". Il marito e la moglie devono amarsi come
Gesù ama la Chiesa, con una intensità immensa, simile a quella di
Gesù che ha dato la vita per noi sulla Croce! Sublime e altissimo
ideale per gli sposi cristiani, irraggiungibile senza la grazia del
Signore che continuamente "sposa e unisce gli sposi'.
è
grande il mistero dell'amore di Gesù per la Chiesa, e il Matrimonio
è "segno e partecipazione di questo amore": è segno e
Sacramento, lo esprime e lo attualizza!
Partecipazione
all'Alleanza tra Gesù e la Chiesa, la Nuova Alleanza; il Matrimonio
è generato in questa grazia d'alleanza e gli sposi sono sposati dal
Signore, "sposarsi nel Signore": è il Signore che "sposa
gli sposi e rimane con loro!"
Gli
sposi sono chiamati ad amarsi e a volersi bene, non solo con un amore
dalle dimensioni umane, ma con un AMORE NUOVO, SANTO, INDISSOLUBILE,
FEDELE, FECONDO che Gesù comunica nell'istante del Sì e per tutta
la vita! II Sacramento, ovvero la Presenza del Signore Gesù, è
PERMANENTE!
I
coniugi uniti dalla stessa unione di Cristo con la Chiesa, ricevono
dal Signore una grazia speciale che il Concilio di Trento così
specifica: "La grazia del Sacramento del Matrimonio va vista
sotto una triplice finalità: PERFEZIONA l'amore degli sposi,
CONFERMA l'unità indissolubile, SANTIFICA i coniugi (Den. 1797).
Afferma
il Concilio Vaticano II: "Come un tempo Dio venne incontro al
suo popolo con un patto d'amore e di fede, così ora il Salvatore
degli uomini, lo Sposo della Chiesa, viene incontro ai coniugi
cristiani attraverso il sacramento del Matrimonio.
Cristo
INCONTRA E RIMANE con gli sposi e si dona loro, perché come egli
stesso ha amato la sua Chiesa e si è dato per lei, così anche i
coniugi possono amarsi l'un l'altro fedelmente e per sempre con mutua
donazione" (GS. n. 48).
Nel
Sacramento del Matrimonio Gesù fa Alleanza con gli sposi e questa
alleanza esprime l'impegno IRREVOCABILE DI DIO VERSO I DUE SPOSI, ed
in tal modo PERFEZIONA CONFERMA SANTIFICA la loro vita matrimoniale.
A
loro volta gli sposi si impegnano nei confronti di Dio a vivere e a
crescere in questa "alleanza con il Signore" per
l'edificazione della Chiesa.
La
CELEBRAZIONE SACRAMENTALE è l'atto ed il luogo in cui l'uomo e la
donna accolgono l'Alleanza di Dio, lo incontrano, e si impegnano a
corrispondervi vivendola. "Gli sposi ricevono dal Signore la
missione di CUSTODIRE RIVELARE COMUNICARE, l'amore di Dio, quale
riflesso vivo e reale della partecipazione dell'amore di Dio per
l'umanità e dell'amore di Cristo Signore per la sua Chiesa, sua
Sposa" (FC n. 17).
Il
Matrimonio cristiano si radica nel mistero dell'Alleanza di Cristo
con la Chiesa, lo esprime e lo prolunga: lo specifico del matrimonio
cristiano è IL RAPPORTO DI CRISTO CON GLI SPOSI!
L'Alleanza
di Cristo con la Chiesa è il PRINCIPIO e il MODELLO dell'amore degli
sposi: il Matrimonio è partecipazione all'amore di Cristo per la
Chiesa, è il suo SEGNO VISIBILE SACRAMENTO, cioè la
"partecipazione" della famiglia alla Presenza e alla Grazia
del Signore! Il vincolo matrimoniale cristiano non è dunque soltanto
un impegno umano, il Sì degli sposi è UN'ALLEANZA IRREVOCABILE,
STABILITA, FONDATA E REALIZZATA DAL SIGNORE E CON IL SIGNORE!
UNITA
FEDELTA’ INDISSOLUBILE FECONDITA’ SANTITA’, sono i doni
specifici che Cristo elargisce nel Sacramento dei Matrimonio
cristiano, per la Gioia dei coniugi e della famiglia.
4.
CONCLUSIONE
Gli
sposi cristiani che celebrano il matrimonio, ricevendo il Sacramento
del Matrimonio, ricevono lo Spirito Santo che dona loro la capacità
di amarsi in Cristo, con l'amore NUOVO del Signore fino alla morte e
risurrezione. L'Amore infinito di Cristo li rende capaci di amare
come Cristo ama! La famiglia diventa così "piccola Chiesa
Domestica", luogo in cui si incontra il Signore che si rende
Presente nell'amore della famiglia.
Nel
cammino matrimoniale, poco per volta, si comprende che l'amore è
"attendere con desiderio incessante' il Signore che colma il
cuore di un amore sempre nuovo. Vivendo insieme si comprende che
"amare è lasciarsi amare da Dio", cioè "ricevere"
questa pienezza d'amore che il Signore continuamente vuole riversare
nel profondo del cuore. "Lasciarsi amare infinitamente",
per amare con Amore che non finisce mai, non stanca mai, in un
infinito desiderio di comunione che diviene sempre più vera e
totalizzante, e riempie ogni vuoto interiore e ogni solitudine, in un
incessante perfezionamento reciproco. Mai si può dire "oggi ti
ho amato abbastanza", ma sempre si può affermare "ti
voglio amare di più", voglio amandoti, amare sempre meglio.
Revisione
di vita
• La
famiglia santificata dalla continua Presenza del Signore, è luogo di
Fede e di grazia, di amore e di pace, "Piccola Chiesa Domestica"
sorgente di vita e di comunione! Siamo convinti e felici di sapere
che nella vita non c'è nulla di più bello di una famiglia
cristiana?
• Abbiamo
capito che il Sacramento del Matrimonio è fondato sulla Presenza del
Signore nella vita della nostra famiglia?
• Sappiamo
continuamente chiedere al Signore il Suo Amore per poter amare sempre
meglio e più profondamente?
• Nel
cammino matrimoniale il nostro amore sta crescendo o è in ribasso?
• Abbiamo
l'abitudine di pensare al nostro matrimonio e di verificare il
cammino compiuto sviluppando in noi la fiducia e la speranza per un
amore sempre più grande?
• Che
importanza ha e quanto tempo dedichiamo alla preghiera comune in
famiglia?
• Ci
riserviamo in famiglia dei tempi di spiritualità per ripensare e
meditare cristianamente il nostro matrimonio?
IL
DIALOGO IN FAMIGLIA
l.
L'ARTE DEL DIALOGO
Il
dialogo è la vita della famiglia! Sposarsi significa "imparare
a dialogare, cioè imparare ad "ascoltarsi e a parlarsi"
incessantemente.
Il
dialogo non è quasi mai spontaneo, ma è un'arte da imparare e
perfezionare sempre più, lungo tutto il corso della vita.
Che
significa dialogare? Che cosa è Il dialogo?
Dialogare
non è una "semplice conversazione", non è un
"insegnamento", non è una "discussione", ma è
mettersi con desiderio di verità di fronte all'altro per essere
conosciuti e per conoscere l'altro.
Dialogare
è cercare la verità dell'altro, con la massima apertura, confidando
il segreto interiore di ciascuno, rivelandosi e aspettando la
rivelazione dell'altro, della sua vita, del suo cuore, dei suoi
sentimenti profondi.
Il
matrimonio è un lungo cammino di dialogo, su una via che non finisce
mai, per crescere sempre più nella comunicazione dei pensieri, dei
sentimenti, delle intenzioni, dell'azione verso un'unità
psicologica, intellettuale, morale, fisica, religiosa!
Il
dialogo è una fonte continua di incontro con l'altro, per fare dono
di sé all'altro per ricevere l'altro in sé, accogliendo
gratuitamente e senza ricevere, aiutandosi ad essere sempre più veri
con se stessi e reciprocamente.
Il
dialogo è uno stile di vita familiare che ha sempre tre punti
centrali:
a)
Uscire da se stessi, cioè de-possedersi, decentrarsi da sé per
rendersi disponibili, per comprendere l'altro.
b)
Situarsi dal punto di vista dell'altro, assumere l'altro,
prendere su di sé il destino e le situazioni dell'altro, rallegrarsi
e soffrire con lui.
c)
Donare se stesso all'altro, cioè aprirsi, dare tempo, fiducia,
energie, attenzione, speranza all'altro.
La
vita familiare deve diventare sempre più una vita vissuta "per
essere per" e "essere con", "essere in",
nell'unità!
Per
dialogare bene occorre crescere nella:
a)
TRASPARENZA
è
necessario togliersi i pregiudizi che impediscono la comunicazione,
aprirsi realmente all'altro, sbarazzandosi delle maschere, mettendo a
suo agio l'altro, cercando di non giudicarlo.
b)
EMPATIA
La
simpatia permette un clima di vera fiducia e apertura reciproca. Si
diventa capaci di pensare come l'altro pensa, di sentire ciò che
sente, per comprendersi sempre più. Più si ama, più si capisce
perché l'amore è luce e fa luce sulle persone!
c)
ACCETTAZIONE
è
un punto difficile, specie per quanto riguarda i lati negativi e i
difetti, occorre forza e pazienza reciproca. è necessario fare uno
sforzo continuo per riconoscere e mettere in luce i doni che ciascuno
possiede, a volte nascosti nel profondo di sé.
2.
IL DIALOGO IN FAMIGLIA
Tre
sono le dimensioni del dialogo:
a)
il dialogo con Dio Padre, Figlio, Spirito Santo
b)
il dialogo di coppia
c)
il dialogo con i figli
a)
Il dialogo con Dio Trinità
Il
dialogo con Dio ha sempre tre momenti: "la parola l'ascolto la
risposta".
Noi
possiamo parlare con Dio: è la preghiera di Domanda.
Noi
possiamo ascoltare Dio: è la preghiera di Ascolto.
Noi
possiamo rispondere a Dio: è la preghiera del Cuore.
Il
"cuore" della preghiera è l'ascolto: nella Bibbia per
1.445 volte c'è l'invito ad "ascoltare" Dio che parla e si
fa conoscere!
Come
si fa ad ascoltare Dio?
è
necessario in famiglia, trovare un po' di tempo, fare uno spazio di
silenzio, per "leggere meditare pregare la Parola di Dio",
ricordandosi del grande invito del Signore:
"Ascolta
Israele: Il Signore è nostro Dio, Il Signore è uno solo. Tu amerai
Il Signore tuo Dio con tutto Il cuore, con tutta l'anima e con tutte
le tue forre" (Deut 6,4).
Dio
parla, si rivela nella sua Parola: è fondamentale ascoltarLo come
insegna il Vangelo nell'incontro di Gesù con Marta e Maria.
"Mentre
erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta,
lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la
quale, sedutasi al piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta
Invece, era tutta presa dal molti servizi, pertanto, fattasi avanti,
disse: Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a
servire? Dille dunque che mi aiuti. Ma Gesù le rispose: Marta,
Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la
cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore"
(Lc 10,3842).
Nel
ritmo frenetico della vita moderna, occorre sempre trovare uno spazio
di calma e profondità di ascolto, per chiedere al Signore: Signore
che cosa vuoi da me? Signore sei contento di me? L'ascolto umile e
perseverante, è la luce per "discernere" la via che in
famiglia si deve percorrere per una sempre maggiore unità e
santificazione vicendevole!
b)
Il dialogo di coppia
Il
dialogo nella coppia è "il motore dell'amore"! "Ascoltarsi
parlarsi aprirsi accogliersi" è il dinamismo della vita
matrimoniale. Si deve quotidianamente vincere alcuni nemici del
dialogo che possono infiltrarsi nel cuore e nel rapporto a due:
la
timidezza (non ci si deve stupire che permane sempre un po'...)
l'orgoglio
(specie quando si è sbagliato, occorre essere umili e riconoscenti)
la
paura dell'altro (a volte ci si sente giudicati troppo negativamente)
il
sospetto del giudizio (mi capirà se gli dico tutto?)
il
rancore nascosto (gli ho parlato e non mi ha perdonato...)
la
difficoltà a iniziare per primo ("comincia a parlare tu...")
la
sfiducia (tanto non mi capisce...)
La
vita di coppia ha bisogno di alcuni "momenti di deserto a due",
specifici per un ascolto più personale, profondo e prolungato: guai
alle coppie che non trovano mai il tempo per se stessi!
In
alcuni Gruppi di Spiritualità c'è il "dovere di sedersi":
due ore al mese per un confronto, uno scambio più prolungato su
alcune domandebase:
sei
contento di me?
come
mi hai 'visto" in questo mese?
c'è
qualcosa in me che non ti fa piacere?
posso
migliorarmi in qualche cosa?
c)
Il dialogo con Ii figli
è
uno dei problemi più difficili nell'educazione. Sovente, a causa dei
tanti impegni, i genitori rischiano di dare poco tempo all'ascolto
dei figli. Richiamiamo alcune idee centrali circa l'educazione e il
dialogo!
1)
Educazione preventiva
Diceva
Don Bosco "è più facile formare un buon ragazzo che aggiustare
un uomo!" L'educazione è soprattutto fatta di "osservazione
ascolto", perché solo osservando il figlio, si riesce a
scoprire che "mio figlio è veramente un dono", una "parola
di Dio" da aiutare a crescere formare sviluppare!
C'è
bisogno di imparare l'arte della prevenzione, aiutando i ragazzi a
discernere il bene dal male, a scoprire i propri doni e inclinazioni,
a raggiungere la gioia della Verità e della Libertà, a gustare la
gioia dei valori e di una vita vissuta nella generosa dedizione!
Educare
è "perdere tempo oggi, per guadagnarlo domani"; è
"seminare Valori, per suscitare persone"; è "essere
ciò che si vuole trasmettere".
Un
educatore ha scritto questo breve testo, assai utile:
Il
timido di oggi è il bimbo che schernivamo ieri.
L'aguzzino
di oggi è il bimbo che picchiavamo ieri.
L'impostore
di oggi è il bimbo che non credevamo ieri.
Il
contestatore di oggi è il bimbo che opprimevamo ieri.
L'innamorato
di oggi è il bimbo che accarezzavamo ieri.
Il
non complessato di oggi è il bimbo che incoraggiavamo ieri.
L'espansivo
di oggi è il bimbo che non trascuravamo ieri.
Il
saggio di oggi è il bimbo che ammaestravamo ieri.
L'indulgente
di oggi è il bimbo che perdonavamo ieri.
L'uomo
che respira amore e bellezza è li bimbo che viveva nella gioia anche
ieri".
2)
Il dialogo è fatto prima di tutto di esempio
"
Il bambino impara ciò che vive".
Se
vive nell'ansia impara ad avere paura.
Se
vive nella tristezza impara ad annoiarsi.
Se
vive nell'indulgenza impara ad essere fiacco.
Se
vive nell'ironia impara ad essere timido.
Se
vive nell'urto impara ad aggredire.
Se
vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.
Se
vive nella lealtà impara ad essere sincero.
Se
vive nel rispetto impara a rispettare.
Se
vive nella gioia impara ad essere sincero.
Se
vive nell'amore impara a trovare l'amore nel mondo.
"La
parola è un suono, l'esempio un tuono": si educa con la vita,
si trasmette ciò che si vive. Il primo modo di dialogare è "parlare
con l'esempio!".
"Ciò
che sei parla più forte di ciò che dici" (Emerson).
L'esempio
entra nel cuore: dentro di noi c'è un pezzo dei nostri genitori, che
è stampato nella nostra anima. è bastato vedere mamma e papà per
non poterli più dimenticare per tutta la vita; per portarne per
sempre il segno!
3)
Ascoltare e parlare con i figli
Molte
volte i genitori hanno sfiducia nel dialogo: "I figli, specie ad
una certa età, non dicono più niente!" Non ci si deve
stancare, specie quando sono adolescenti, perché se con perseveranza
si cerca di dialogare, poco per volta i figli si aprono. Occorre
avere "discrezione e pazienza", mai forzare la coscienza,
ma sempre invitare e suscitare fiducia e positività. Se si fa
sentire che si vuole dialogare per un vero aiuto reciproco i cuori si
schiudono alla confidenza e al consiglio. Quante volte i figli
chiedono "aiuto" forse dopo tanto tempo in cui i genitori
hanno saputo attendere...!
Ma
guai a stancarsi nella ricerca del dialogo reciproco. Scriveva un
giorno un adolescente:
"Papà
viene sempre a casa stanco, così non ha voglia di parlare, tranne
che per domandarmi: come va a scuola? Idem per la mamma. Certe volte
penso che se non avessi gli amici con cui chiacchierare, impazzirei
nel silenzio".
A
volte i ragazzi non dicono nulla, ma dentro hanno un grande desiderio
di comunicare, di qualcuno che li ascolti, che stia a sentire ciò
che hanno dentro e forse non riescono a esprimere, a tirare fuori, se
non si sentono fortemente e veramente amati!
Nel
cammino educativo, di conoscenza e dialogo con i figli, non si deve
mai dimenticare quale è l'anima dell'educazione, l'amore, ricordando
che non basta "amare, ma occorre farsi amare". Forse
occorre aver sempre nel cuore la domanda che Gesù un giorno ha fatto
a Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami tu?" (Gv 21,16).
CONCLUSIONE
Ogni
giorno Dio si comunica agli sposi con la sua Presenza e la sua
Parola, riempiendo la famiglia di santità e di gioia, così gli
sposi e i figli devono "accogliersi e donarsi" in un
incessante dialogo di vita e di amore, in una continua ricerca di
Verità e di Amore. La famiglia è "costruita da questa fonte di
comunione comunicazione", verso la pienezza della maturità
umana e cristiana, nella certezza che lo Spirito costantemente
infonde Amore e pienezza di Amore.
Revisione
di vita
• Sono
convinto che nella vita di famiglia "il dialogo è il motore
dell'amore"?
• Come
e quanto dialoghiamo con Dio?
• Quali
sono i momenti in cui dialoghiamo di più?
• Ci
sono delle particolari difficoltà che impediscono il dialogo?
• Abbiamo
dei momenti di dialogo per noi genitori?
• Sappiamo
dialogare personalmente con i figli?
• Crediamo
che l'educazione è veramente "una grande grazia e dono di Dio"?
SPIRITUALITA'
DELLA FAMIGLIA CRISTIANA
PREMESSA
La
vita di Fede è un cammino che deve "ricominciare" ogni
giorno. Molti si sposano in Chiesa, ma poi vivono come se non fosse
così, da "indifferenti", senza fare nessuna scelta di vita
cristiana. In molte famiglie si veve un clima di "indifferenza
religiosa": Dio è il grande assente, non Lo si pensa, non Lo si
cerca, non Lo si desidera, non Lo si prega, non Lo si ama, "si
vive come se Dio non esistesse". Nella società postmoderna
forse non c'è un ateismo teorico, ma l'ateismo pratico, il
materialismo avvolge la vita, è come un'atmosfera che si respira!
Come
vivere da cristiani in questa situazione psicologica e sociale?
Tracciamo alcune linee di vita che devono essere personalizzate dalle
singole famiglie.
1.
VIVERE ALLA PRESENZA DI DIO: NON SIAMO SOLI
«lo
sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).
Quest'ultima parola di Gesù, deve essere vissuta profondamente dalla
famiglia cristiana. Gesù Risorto "vive" nella famiglia,
che lui ha fondato nel giorno delle nozze; Gesù "non solo
chiama gli sposi al matrimonio, ma continua a chiamarli nel
matrimonio" (FC n. 51).
La
Presenza del Signore che continuamente dona la Sua Grazia, il Suo
Spirito, la Sua Parola, le Sue energie spirituali d'illuminazione, di
liberazione, di santificazione degli sposi e della famiglia, deve
essere continuamente "pensata, vissuta, ricevuta".
Occorre
un lungo esercizio spirituale fatto d'ascolto e di riflessione, di
preghiera e di dialogo, per "scoprire" la Presenza del
Signore vivente in noi. Una moglie deve poter riconoscere nel suo
sposo Gesù Cristo, e un marito deve poter riconoscere nella sua
sposa la Chiesa, Santa e immacolata, come dice la Lettera agli
Efesini: 'Voi mariti amate le vostre mogli come Cristo ha amato la
Chiesa e ha dato se stesso per lei" (Ef. 5,26). Giustamente dopo
il Concilio Vat. II si cerca di fare capire che la famiglia è la
"Chiesa domestica", dove c'è una speciale presenza del
Signore che vive con gli sposi, negli sposi e tra gli sposi! La
Presenza di Gesù è permanente, continua, perché è Lui che chiama,
si dona, santifica il mistero dell'alleanza matrimoniale e della
famiglia da Lui fondata nel giorno della celebrazione del matrimonio.
Ogni
famiglia è un "grande mistero di amore di Dio", è il
Signore che vive in essa, la famiglia è "abitata" dal Suo
Amore infinito!
La
famiglia è "comunità salvata", che diventa "comunità
salvante", apportatrice dell'amore per tutti.
Cristo,
Sposo innamorato, cerca la famiglia, si fa presente, vive in lei, la
ama con dedizione sponsale rendendola "santa e immacolata"
(Ef. 5,27).
Cristo
riversa nella famiglia il suo amore di Sposo: gli sposi devono
continuamente "accogliere" questa Presenza Sponsale di
Cristo per essere quotidianamente purificati, aiutati, santificati,
riempiti di forza spirituale e di gioia. Vivere la famiglia come
"sposa di Cristo" e come "Chiesa domestica" è
fondamentale per una famiglia cristiana oggi; altrimenti è la
solitudine degli sposi, uno dei mali più terribili.
2.
ASCOLTARE LA PAROLA: SIGNORE CHE COSA VUOI DA ME OGGI?
«Non
di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di
Dio» (Mt 4,4).
Dio
parla continuamente agli sposi della famiglia cristiana. La Parola
deve essere al centro del cuore della vita familiare. Nel cammino
dell'Alleanza matrimoniale, si deve poter "scoprire" la
bellezza, la gioia, il dono della Parola, che riscalda il cuore e dà
forza al cammino.
Illuminati
dallo Spirito Santo, continuamente effuso da Gesù Risorto nei loro
cuori, gli sposi cristiani possono avere la gioia grande di vivere
nella luce della Parola che illumina la via del peccatore. Dice il
Signore: "Io sono la luce del mondo" (Gv 9,5); quale gioia
pensare che il Signore continuamente illumina la vita degli sposi e
della famiglia, con la forza e la potenza della verità che dà pace,
forza, sicurezza, vitalità al cuore. Chi è più felice di due sposi
che si lasciano "illuminare" dal Signore nell'impostazione
della vita, nelle scelte, nei criteri di giudizio, nei sentimenti,
per cercare di "essere" illuminati non da se stessi ma dal
Signore?
La
lettura della Parola non deve essere mai un peso, ma una grande
grazia: Dio ci chiama ad "ascoltarlo", per donarci la
Verità, la Vita, per indicarci la Via "Io sono la Via, la
Verità e la Vita" (Gv 14,6). Mai gli sposi devono dimenticare
ciò che dice Gesù: "Le parole che vi ho dette sono Spirito e
Vita" (Gv 14,6), quale forza c'è nella Parola del Signore!
La
Bibbia deve dunque essere "al cuore e nel cuore" della
famiglia cristiana, scegliendo ed impegnandosi concretamente ad
effettuare dei percorsi biblici, ad esempio: un libro al mese, un
capitolo al giorno, una parola di vita da vivere insieme, le letture
liturgiche, un corso biblico annuale.
Ogni
famiglia dovrebbe poter esperimentare sempre più ciò che ha detto
un giorno Gesù alla donna tra la folla: "beati piuttosto coloro
che ascoltano la parola di Dio e la osservano" (Lc 2,41).
3.
PARTECIPARE ALL'EUCARISTIA: LA PIù GRANDE RICCHEZZA DELLA CHIESA
Il
Papa (GPII) dice questo per tutti i cristiani e vale per la famiglia:
"L'Eucaristia deve essere la massima ricchezza della famiglia
cristiana".
"L'Eucaristia
è la fonte stessa del Matrimonio cristiano. Il sacrificio
eucaristico, infatti, rappresenta l'alleanza d'amore di Cristo con la
Chiesa, in quanto sigillata con il Sangue della sua Croce. è in
questo sacrificio della Nuova ed Eterna Alleanza che i coniugi
cristiani trovano la radice dalla quale scaturisce, è interiormente
plasmata e continuamente vivificata, la loro alleanza coniugale. In
quanto ripresentazione del sacrificio d'amore di Cristo per la
Chiesa, l'Eucaristia è la sorgente della carità. E nel dono
eucaristico della carità la famiglia cristiana trova il fondamento e
l'anima della COMUNIONE e della sua MISSIONE. Il Pane eucaristico fa
dei diversi membri della famiglia un unico corpo, rivelazione e
partecipazione della più ampia unità della Chiesa. La
partecipazione poi al corpo dato e al Sangue versato di Cristo,
diventa inesauribile sorgente del dinamismo missionario e apostolico
della famiglia cristiana" (FC 57). Vivere come coniugi e come
famiglia l'Eucaristia significa scoprire giorno per giorno il DONO
INFINITO CHE è DIO: Dio si dona a noi, per aiutarci a vivere nella
Fede, nella Speranza, nella Carità, per essere Uno con Lui e tra di
noi, per essere TESTIMONI E MISSIONARI del Vangelo!
Partecipare
alla S. Messa è il "massimo dono possibile sulla terra",
non c'è dono più grande che il Signore possa fare. "Ci vorrà
tutta l'eternità per capire e ringraziare il Signore del dono della
S. Messa" diceva il S. Curato d'Ars. Crescendo nella vita
spirituale si comprende sempre più che la S. Messa è il "massimo
della Presenza di Cristo" che è Presente, si offre al Padre, si
comunica a noi, per trasformarci in Lui, per offrire i nostri corpi e
la nostra vita in sacrificio spirituale perfetto, come dice
l'apostolo: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di
Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e
gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale" (Rm 12,1).
Gesù
Eucaristia ci rende capaci di amare come Lui, trasfonde in noi la Sua
capacità di amare, che è lo Spirito Santo, Principio di un amore
divino. Ricevendo Gesù gli sposi, diventano Uno, sempre di più in
Cristo. Con l'Eucaristia Gesù viene a vivere in noi e noi in Lui e
ci dona un Amore nuovo, santo, veramente grande: Lui vive e agisce in
noi, attraverso di noi.
La
famiglia cristiana trova in Gesù Eucaristia, la fonte di una gioia
veramente grande: quale immensa letizia nei cuori poter partecipare
alla S. Messa nel giorno del Signore. Ma quanti sposi cercano anche
lungo la settimana di ricevere il Signore nelle S. Messe feriali,
vero dono del Signore, per vincere le difficoltà quotidiane? Ogni
coppia cristiana, dovrebbe voler fare della vita un'esperienza
eucaristica di lode, supplica, offerta, ringraziamento, comunione.
4.
LA PREGHIERA: «PREGATE SEMPRE SENZA STANCARVI MAI» (Lc 18,1)
Gli
sposi devono scoprire che la preghiera è veramente un grandissimo
dono del Signore. è Dio che ci chiama ad incontrarlo, è lui per
primo che vuole incontrarsi con noi. La preghiera è il momento più
profondo della nostra vita, per unirsi a Dio, Padre, Figlio, Spirito
Santo. Il cammino della preghiera cresce in proporzione alla Fede:
più si ha Fede, più si prega; più si prega, più cresce la Fede!
Pregare è veramente lasciare che Dio prenda possesso della nostra
vita, dei nostri pensieri, sentimenti, del nostro cuore, delle nostre
azioni. Pregare è trasformare la nostra vita in una preghiera
continua, in una comunione sempre più personale, viva e profonda con
Dio. Ascoltiamo qualche testimonianza: «Sia che mangi, beva, dorma,
o faccia qualsiasi altra cosa, e fin nel sonno più profondo, il
profumo della preghiera si innalza senza fatica nel tuo cuore. I moti
del cuore e dell'intelletto purificato sono le voci piene di dolcezza
con le quali tali uomini non smettono di cantare in segreto al Dio
nascosto» (Isacco di Ninive). Un vero cammino della preghiera è la
vita. Una preghiera continua è una vita interamente votata al
servizio di Dio. Questa lode è la sola maniera di pregare. La
preghiera è continua quando l'amore è continuo. L'amore è continuo
quando è unico e totale» (Ancili).
Poco
per volta, crescendo nell'unione con Dio, si capisce che vivere è
pregare, cioè "cercare sempre di accogliere Dio Amore e di
rispondere al suo Amore". Che bello se gli sposi si aiutano
pregando a "scoprire la profondità della preghiera intensa come
unità con il Signore e per il Signore".
Uniti
al Signore che prega in loro e per loro, gli sposi cristiani, fanno
della loro vita familiare un grande canto di festa del cuore e di
vita gioiosa: due cuori che pregano sentono sempre più la gioia di
essere amati dal Signore, di amarsi e di amare con la grazia e la
forza attinta dallo Spirito Santo!
5.
IL PERDONO
Un
gruppo di sposi sta diffondendo "la candela del perdono!"
Nella camera da letto c'è sempre una candela, quando il marito o la
moglie hanno bisogno di chiedersi perdono per una qualsiasi mancanza
di affetto o di amore, uno accende il cero e l'altro lo spegne:
questo è il segno del perdono donato!". Hanno chiesto a Madre
Teresa di Calcutta: "di che cosa ha più bisogno la famiglia?
Risposta: "due cose sono necessarie, la preghiera e il
perdono!". Senza perdono non ci può essere vita di famiglia,
perché vivendo insieme anche inavvertitamente ci si fa del male, si
rompe l'armonia: solo il perdono può sempre ricongiungere i cuori!
Il perdono è l'amore che fa rivivere, che dà vita, (come dice Padre
Gasparino, perdonare è partecipare concretamente all'opera creatrice
di Dio).
Ci
sono alcuni passaggi lungo questa via del perdono.
a)
Occorre umiltà. Per riconoscere il proprio peccato.
b)
Saper perdonare se stessi. Non lasciarsi vincere dallo
scoraggiamento o dall'orgoglio.
c)
Saper chiedere perdono a Dio. La confessione del peccato è la
prima sorgente di liberazione. Il sacramento della Riconciliazione è
il primo dono di Gesù Risorto"! Ricevere il perdono
sacramentale significa lasciarsi inondare dallo Spirito Santo che ci
purifica, libera, illumina, santifica, fortifica, ci riempie della
gioia del perdono.
d)
Saper chiedere perdono all'altro. Ogni giorno, almeno tre volte
al giorno, occorre chiedere al Signore il dono dell'umiltà, perché
senza questa virtù non ci può essere vita familiare nella pace!
L'umiltà è la base del perdono richiesto e donato.
e)
Saper perdonare. Come si fa a perdonare? Occorre veramente
credere che "siamo peccatori" e tutti possiamo sbagliare,
anche gravemente! Purtroppo dimentichiamo sovente queste verità:
"che è senza peccato scagli la prima pietra" (Gv 8,7), "se
diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità
non è in noi" (1 Gv 1,8). Il perdono è il dono più grande
dell'amore. La maturità dell'amore si misura dalla capacità, dalla
prontezza, dalla profondità del perdono donato. Nell'alleanza
matrimoniale il perdono è la festa dei cuori: mai come nel momento
del perdono si capisce che si ama e che si è amati veramente!
Perdonarsi è amarsi come ci ama Dio, che ci può amare solo
perdonandoci perché noi siamo peccatori, cioè bisognosi di un
perdono continuo!
6.
IL DIALOGO RECIPROCO
Il
dialogo è la vita della famiglia, sposarsi significa "imparare
a dialogare", cioè imparare ad "ascoltare e a parlarsi"
incessantemente. Il dialogo non è una semplice conversazione, non è
insegnamento, non è discussione, ma è "mettersi con desiderio
di verità di fronte all'altro per essere conosciuti e per conoscere
l'altro": dialogare è "cercare la verità dell'altro",
con la massima apertura, confidando il segreto interiore di ciascuno,
rivelandosi e accettando la rivelazione dell'altro, della sua vita,
del suo cuore, dei suoi sentimenti profondi. Sposarsi significa
iniziare un lungo cammino sulla via del dialogo, per crescere sempre
più nella comunicazione dei pensieri, dei sentimenti, delle
intenzioni, delle azioni, per un'unità sempre crescente: psicologia,
intellettuale, morale, fisica e di fede.
Il
dialogo è una fonte continua di "incontro" con l'altro,
per fare dono di sé all'altro, per ricevere l'altro in sé,
accogliendo l'altro gratuitamente e senza riserve, aiutandosi ad
essere sempre più veri con se stessi e reciprocamente. Il dialogo è:
uscire
da se stessi, de-possedersi, decentrarsi per rendersi disponibili,
per comprendere l'altro.
Situarsi
dal punto di vista dell'altro, assumere l'altro, prendere su di sé
il destino dell'altro, rallegrarsi e soffrire con lui.
Donare
se stesso all'altro (aprirsi, rivelarsi, credere, dare fiducia).
Il
dialogo è dunque uno stile di vita, sempre da imparare, una vita
vissuta "per essere per" e "essere con" l'altro.
Vivere diventa una comunione, un dare/ricevere continuo. Per
dialogare occorre crescere nella:
Trasparenza.
(togliersi i pregiudizi, aprirsi realmente all'altro, sbarazzarci
delle nostre maschere, mettere a suo agio l'altro, non giudicarlo
mai!).
Empatia.
La simpatia ci permette un clima vero di "fiducia e apertura
reciproca". Si diventa capaci di pensare quel che egli pensa, di
sentire ciò che sente lui, per capire fino in fondo, chi veramente
ama e veramente capisce! L'amore è luce profonda!
Accettare
l'altro. Così com'è, nella sua crescita positiva o negativa. Si
arriva poco per volta ad una "presenza totale dell'altro"
(Mailhiot).
Riconoscere
i doni dell'altro. Il dialogo è veramente indispensabile per fare
emergere le qualità dell'altro!
Una
delle forme più utili di dialogo è la revisione di vita. Occorre
"fermarsi", stabilire un clima di pace affettuosa, farsi
alcune domande semplici:
in
questa settimana tu mi hai veramente amato? Che cosa hai provato per
me?
C'è
stata qualche situazione che ti ha turbato, fatto soffrire?
La
revisione di vita può partire da domande molto semplici sui vari
aspetti della vita coniugale, di Coppia o di famiglia, può essere
anche compiuta assieme con qualche coppia, ma sempre se c'è una
matura consapevolezza di una sincera ricerca di verità e di
comunicazione del bene vicendevole.
7.
LA VERA GIOIA
«La
gioia è la più bella creatura che Dio ha creato» (S. Giovanni
Bosco).
«Come
il corpo senza il sangue muore, così l'anima senza la gioia» (S.
Francesco).
«II
frutto dell'amore è la gioia» (S. Tommaso).
Dio
è festa infinita, «Nessuno è felice come Dio, nessuno fa felice
come Dio» (S. Agostino).
Si
può parafrasare il vangelo dicendo: «In principio era la Festa, la
Festa era presso Dio e la festa era Dio». (Gv 1,1).
L'uomo
e la donna fatti a immagine e somiglianza di Dio, hanno in sé una
continua esigenza di gioia "tutto ciò che facciamo, lo facciamo
per essere felici!". La gioia è veramente il senso, il fine
della nostra vita! Ma come si fa ad essere felici, dov'è la gioia,
come cresce? Ci sono tre tipi di gioia:
La
gioia che nasce dalle cose.
La
gioia che nasce dalle persone.
La
gioia che è e che dona Dio, Gioia infinita.
"La
gioia nasce dal bene, tanto più è grande il bene che si ha e che si
fa, tanto più si è felici.
Ma
Dio è il massimo bene dunque Dio è la MASSIMA GIOIA". «Vi
annuncio una grande gioia» (Lc 2,10).
«Vi
ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra
gioia sia piena» (Gv 15,2).
«Nessuno
vi postrà togliere la vostra gioia» (Gv 16,23).
«I
discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo» (At 13,52).
«Gioirono
gli apostoli nel vedere il Signore» (Gv 20,20).
«Beati
quelli che pur non avendo visto crederanno» (Gv 20,29).
«La
gioia del Signore è la vostra forza» (Neem 10,8).
«II
regno di Dio non è questione di cibo o di bevande, ma è giustizia,
pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17).
«Frutto
dello Spirito Santo è la gioia» (Gal. 5,22).
Lo
Spirito Santo è la gioia infinita di Dio che viene in noi! "Gesù
è la gioia di ogni cuore" (Paolo IV).
La
famiglia cristiana deve essere veramente un "luogo di gioia":
Più si è nell'amore cristiano più si anticipa la gioia del Cielo,
il Paradiso nel cuore!
Gli
apostoli cristiani devono veramente "camminare nella gioia di
Dio". Diceva Madre Teresa di Calcutta: «La gioia è la prima
forma di evangelizzazione, il primo annuncio del Vangelo». Dio ama
gli uomini e ci vuole felici!
Revisione
di vita
1.
Vivere alla Presenza di Dio.
Cerchiamo
in famiglia di vivere alla Presenza di Dio?
Come
aiutarci a ricordare questa Presenza?
è
della Sua Presenza che si alimenta la nostra vita?
Preghiamo
perché lo Spirito ci aiuti a percepire di più questa presenza in
noi e tra noi?
2.
La Parola di Dio.
Qual'è
il nostro rapporto con la Parola?
Siamo
già abituati a leggere ogni giorno la Parola?
Esperimentiamo
la gioia dell'ascolto?
Sappiamo
comunicarci le esperienze sulla Parola di Dio in noi?
3.
L'Eucaristia.
Cerchiamo
di conoscere meglio il Mistero della S. Messa?
Partecipiamo
alla S. Messa con vera gioia spirituale?
La
Domenica è veramente per la nostra famiglia un giorno di grande
Festa nel Signore?
Abbiamo
scoperto il dono della S. Messa nei giorni feriali?
4.
La Preghiera.
Sappiamo
pregare insieme in famiglia?
La
preghiera è per noi la sorgente dell'unità?
Sperimentiamo
la gioia di pregare insieme?
Quali
sono le difficoltà della nostra preghiera?
5.
Il Perdono.
Riusciamo
a perdonarci e a perdonare subito?
Per
noi Dio è colui che perdona?
Facciamo
fatica a perdonarci?
Il
perdono è veramente per noi il primo modo di amarci?
6.
Il Dialogo.
Siamo
uniti nel dialogo tra noi?
Quali
sono i nostri ostacoli al dialogo?
Riconosciamo
i doni dell'altro?
Quando
ci parliamo di meno?
7.
La Gioia.
La
Fede per noi è veramente fonte di gioia?
Cerchiamo
di vivere nella gioia del Signore, la nostra forza?
Pensiamo
sovente al Paradiso?
Vogliamo
essere testimoni della Risurrezione?
SPIRITUALITA'
MATRIMONIALE
"IL
MISTERO DEL MATRIMONIO: LA SORGENTE DELL'AMORE"
Ogni
coppia è un "mistero"!
Mistero
perché l'amore non sgorga da sé, ma viene "infuso" da
Dio, Unica sorgente del vero amore. Nessuno può "darsi"
l'amore, ma l'amore si può solo ricevere.
Sposarsi
significa incamminarsi in un'avventura in cui ogni giorno si "riceve
da Dio l'amore, che riempie il cuore e si comunica reciprocamente.
Dio
non dà l'amore tutto e subito, ma giorno per giorno,
incessantemente: Dio non si stanca mai di amare, di mettere nel
profondo del cuore questa sorgente di unità e di vita che è il vero
amore.
L'amore
è il pane del cuore degli sposi.
è
il nutrimento che colma ogni vuoto e lenisce ogni fatica nel cammino
dell'amore matrimoniale.
L'amore
è vitalizzante, chi lo riceve si rigenera continuamente, senza mai
stancarsi di "accogliere e donare l'amore ricevuto da Dio".
Ma
quanto è difficile imparare a "lasciarsi amare da Dio".
è
necessario diventare "poveri nel cuore", coscienti che solo
aprendosi a Dio, si può accogliere ogni giorno quella pienezza di
amore che Lui vuoi donare, affinché la vita sia piena di amore.
Ricevendo amore, lasciandosi amare, si diventa capaci di amare, fino
a diventare amore vicendevole, pienezza di comunione.
L'essenziale
nell'amore è "attendere", nella certezza che ogni giorno
"Dio mi dona l'amore per te!".
Tu
sei amata da me, con l'amore che Dio mette in me.
Più
si scopre questo mistero dell'amore che viene da Dio, più il
matrimonio acquista profondità, maturità, pienezza: si diventa
sempre più maturi, fecondi, vivi della forza e della pienezza di una
vita, continuamente ricevuta dal Dio Vivente.
"Lasciarsi
amare infinitamente", per amare con un amore che non finisce
mai, in un infinito desiderio di comunione, che diviene sempre più
vero e totalizzante, in un incessante perfezionamento reciproco.
Mai
si può dire "oggi ti ho amato abbastanza", ma sempre si
può dire "ti amerò di più", voglio, amandoti, imparare
ad amarti sempre meglio e sempre più totalmente.
Crescendo
nel cammino matrimoniale, si scopre che il mistero dell'amore è
sempre più bello e più grande di quanto si pensasse all'inizio,
perché l'amore acquista intensità e profondità, attingendo a
questa Sorgente inesauribile che è il Dio Amante!
Molti sposi, crescendo nella spiritualità cristiana, si accorgono
che la potenza di amore li trascende, che veramente Qualcuno ama in
loro!
Quasi
si esperimenta la Presenza di Colui che abita nel profondo! Ci si
accorge sempre più che si ama con un amore trascendente e ci si
domanda: ma chi mette nel cuore questa freschezza d'amore?
Ogni
sposo, ogni sposa, ogni coppia, vivendo, ascoltando, amando,
pregando, poco per volta può sperimentare che più si ama, più si
vorrebbe amare: è Dio che spinge ad amare!
Veramente
l'amore non finisce mai, è eterno, oltre il tempo, perché Dio non è
nel tempo, ma oltre: l'Amore è senza tempo, solo ISTANTE INFINITO DI
PIENEZZA!
Aiutiamoci
a scoprire e vivere incessantemente in questa sorgente dell'Amore,
eterna Presenza, che è Dio Amore Infinito.
PREGHIERA
DELLA FAMIGLIA
Signore,
donaci oggi il dono dello Spirito Santo. Mutaci a sentire che Tu sei
con noi, come a Cana di Galilea e, riempi la nostra casa di luce e di
grazia! Solo Tu puoi farci veramente felici, capaci di amarli, di
amarci e di amare. Riempi i nostri. cuori di tenerezza e di mitezza,
di entusiasmo e di speranza, affinché la nostra famiglia sia sempre
più una "piccola Chiesa"! Vergine di Cana, intercedi e
veglia su di noi, affinché non ci manchi mai la fede, la fraternità,
la
festa del cuore e della vita!
Amen..
Recitiamo
in famiglia il Rosario per ottenere il dono dello Spirito Santo
I
MISTERI DELLO SPIRITO SANTO
1°MISTERO:
Gesù è concepito per opera dello Spirito Santo (Lc 1, 2628).
2°
MISTERO: Gesù è consacrato Messia al Giordano dallo Spirito Santo
(Lc 3, 2122).
3°
MISTERO: Gesù muore in Croce per togliere il peccato e donare lo
Spirito Santo (Gv 19,30).
4°
MISTERO: Gesù dona agli Apostoli lo Spirito per la remissione dei
peccati (Gv 20,22).
5°
MISTERO: Gesù a Pentecoste effonde lo Spirito per la Missione nel
mondo (Atti 2, 113).
Si
può recitare l'AVE MARIA aggiungendo l'invocazione allo Spirito:
«...
Santa Maria Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora
della nostra morte E OTTIENICI IL DONO DELLO SPIRITO SANTO. Amen».
Don
Mario Foradini Parrocchia San Secondo - Via San Secondo 8 - 10128
Torino
Tratto
dal sito http://www.preghiereagesuemaria.it/
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