lunedì 15 gennaio 2018

LA FAMIGLIA SOGNO E SEGNO DI DIO di Don Mario Foradini



LA SORGENTE DELLA VITA
Questo libretto vuole essere un invito alla speranza!
Dobbiamo sperare nella rinascita della famiglia. Quante famiglie belle, serene, generose, ci sono ancora nel mondo, nonostante la terribile crisi della famiglia.
E’ necessario "RIVISITARE" la famiglia, scoprire che è veramente il SOGNO e IL SEGNO DI DIO, la sorgente del futuro, l'oasi della vita e della pace, il centro della vita e dell'amore. Che cos'è una famiglia? Perché c'è la famiglia? Chi ha "inventato" la famiglia? Come costruire delle famiglie per un mondo di amore e di comunione?
Un giorno un padre di quattro figli mi ha detto: "Ogni sera diciamo insieme a mia moglie e al miei bambini, le preghiere. Il più piccolo che ha appena compiuto i tre anni, dice sempre: dobbiamo esserci tutti per "pregare, perché solo così Gesù ci benedice".
Tutti dobbiamo volere e lottare per la famiglia, impegnarci perché rinasca, risusciti, si rinnovi con la forza di Dio e l'impegno comune: non possiamo lasciare che i giovani non si sposino più, "convivano" perché hanno paura del futuro!
Quanti giovani hanno perso la fiducia nell'amore, non vogliono più farsi una famiglia, sconvolti dai tanti divorzi che vedono attorno a sé.
La famiglia è la sorgente del mondo, guai se si prosciuga! Nessuno più di Gesù ama la famiglia.
Il  primo miracolo l'ha compiuto per due sposi, a Cana in Galilea, proprio per fare capire che la famiglia è "nel cuore di Dio", è al centro del suo cuore. Morendo in croce il Signore ha donato a tutti il Suo Amore Infinito, trasformando il matrimonio in un Sacramento "segno e partecipazione" di questo mistero di Amore!
Che cosa c'è di più sublime e di più grande della famiglia, luogo vivente della Presenza di Dio nel cuore dell'uomo e della donna?
I brevi pensieri sparsi in queste pagine, possano dissetare il cuore e rinnovare la gioia profonda del matrimonio e della famiglia, la più grande Benedizione di Dio per l'umanità!

IL SOGNO DI DIO
Anche Dio sogna!
Non si sa esattamente quando, ma certamente qualche miliardo di anni fa, dopo che aveva già fatto il mare, la luna, le stelle, gli alberi, gli animali, si è accorto che nel mondo mancava qualcosa, meglio qualcuno!
Aveva creato gli alberi, i fiori, gli animali, ma con chi Lui poteva comunicare, parlare? Con le stelle? Con le pietre? Con la luna? Con chi parlare? Non si sa, se di giorno o di notte, in sogno (Dio sogna?) e pensando, decise: "DIO CREO’ L'UOMO A SUA IMMAGINE; A IMMAGINE DI DIO LO CREO’ MASCHIO E FEMMINA LI CREO’" (Gen 1,27)
 In un istante Dio CREO' qualcuno con cui poteva finalmente parlare, dialogare, comunicare, farsi conoscere e amare, Dio non era più solo, c'era l'uomo e la donna!
"A IMMAGINE DI DIO LO CREO'": capace di conoscere, di volere, di amare, libero, gioioso, vitale, con una mente per pensare e un cuore per amare e cantare!
Dio, Felicità Infinita, poteva dare a Qualcuno la possibilità di essere felice come Lui, la possibilità di trasmettere la vita,la parola, l'amore, la gioia di esistere.
Da milioni di anni, il sogno continua, e ogni giorno, ogni notte, fino alla fine dei secoli,
Dio fa nascere l'amore e la vita, in milioni di uomini e di donne, che sono come Lui, Signori del mondo, creatori, partecipi del mistero della creazione!
IL SEGNO DI DIO
Dio c'è. Dio è il Creatore. Dio è il Signore della vita. Dio è Padre, Figlio, Spirito Santo, mai solitario, sempre Unità, Fedeltà, Fecondità, Comunione. Ma come vederlo Dio, dove incontrarlo, come capirlo?
Ma Dio ha fatto un segno, un grande segno sulla terra, quasi a voler dire: "Se vuoi trovarmi, vieni ti faccio vedere un mio SEGNO": la famiglia! Un padre, una madre, un figlio, più figli, tanti cuori, un sol cuore, tante vite, una sola vita, un solo amore comunione unità. "SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI RIEMPITE LA TERRA" (Gen 1,28) quale segno più grande della Presenza di Dio? La famiglia è il segno visibile, di un Dio invisibile che ama, che dona, che genera, che trasmette la gioia: chi più di due sposi, di due genitori, dei figli che si comunicano l'amore: quale segno più grande di questo, del Dio che è Amore? L'amore degli sposi, l'amore nella famiglia, è come un arcobaleno, irradiano luce, valore, speranza, rendono visibile, palpabile, Colui che da sempre è il Dio Vivente! La famiglia è veramente "Il bacio di Dio sulla terra", l'abbraccio di Colui che attraverso all'amore umano fa vibrare il Suo Cuore divino! Tutti guardando e vivendo l'amore famigliare, possono veramente dire: Dio è veramente Colui che ci ama come e più di mio padre, di mia madre!
IL MALE PIU' GRANDE
Solitudine... parola terribile parola moderna parola di tutti. Bambini, ragazzi, giovani, adulti, malati, anziani, nelle grandi città è il male diffuso, sommerso, dilatato.
Come colmarlo, come guarire i cuori assetati di affetto, di tenerezza? Perché questo male?
"NON è BENE CHE L'UOMO SIA SOLO": (Gen 2,18a) Dio ha fatto cosi il cuore, non può essere vuoto, ha bisogno di essere amato, di un continuo amore: l'amore è il "pane del cuore", senza si muore di disperazione!
"GLI VOGLIO FARE UN AIUTO CHE GLI SIA SIMILE" (Gen 2,18b) e CREO' la donna, "colei che dona", colei che ama, colei che riempie la vita, donna, la "donante", il dono.
Ma perché allora la solitudine anche all'interno della coppia? Perché questo male entra anche nel cuore degli sposi?
Sposi che si sentono soli, "tu non mi capisci..." Mistero del male che offusca l'amore, che ottenebra il cuore, che solo Dio può colmare, con il SUO AMORE INFINITAMENTE GRANDE, capace di colmare ogni ferita, ogni vuoto, ogni solitudine.
LASCIARE IL PADRE E LA MADRE
"L'UOMO ABBANDONERA’ SUO PADRE E SUA MADRE E SI UNIRA’ A SUA MOGLIE E I DUE SARANNO UNA SOLA CARNE" (Gen 2,24).
Ma come è difficile lasciare! Quanti matrimoni falliti perché i genitori non lasciano liberi i figli che si sposano, o gli sposi non lasciano i genitori. Sposarsi è partire, è lasciare, è uscire, è andare, è fruttificare. "ESCI DALLA TUA TERRA E VA" DISSE DIO AD ABRAMO E ABRAMO PARTI’" (Gen 12,4).
Matrimonio, avventura verso un futuro che Dio dona ogni giorno. Seme che cresce incessantemente, frutto generato in dimensioni che solo Dio conosce. Perché voltarsi indietro? Guai agli sposi che hanno paura di buttarsi nella stupenda avventura di un cammino matrimoniale che si apre ogni giorno al futuro. Futuro di vita, futuro di amore, futuro di fedeltà, futuro di fecondità, futuro di comunione, incessante, dinamica, progressiva. Benedetti quei genitori che "rinunciano" ai figli e li lanciano nelle vie stupende dell'amore, e li aiutano a crescere nella libertà, nell'autonomia, nel senso di responsabilità, nelle scelte liberanti.
L'alleanza matrimoniale è una continua crescita verso la pienezza della libertà e della capacità di comunione e di vita!
ALLEANZA MATRIMONIALE
Il mistero del matrimonio si esprime con un nome grande e antico: ALLEANZA tra l'uomo e la donna, un Sì che parte da un cuore e arriva all'altro cuore. Da cuore a cuore, un ponte di amore e di fedeltà, di fecondità e di tenerezza, di gioia e di vita.
"Io ti prendo come mio sposo" 'Tu sei mia sposa per sempre". Sposarsi è donare se stessi all'altro, per sempre, oltre il tempo. Alleanza più forte della morte, impegno fondato sull'eternità del dono! Non esiste unità più profonda del matrimonio: chi più unito di due sposi che si amano? "Alleanza amicizia comunione" della mente, del cuore, del corpo e dell'anima, dei sentimenti e delle intenzioni, uniti in una ricerca continua di comunione comunicazione di sé, verso una pienezza che sta sempre davanti, oltre, meta di un cammino d'amore senza fine. "Alleanza" segno e simbolo della Alleanza di Dio verso il popolo, cammino nella storia di un amore che scende dal Cielo in terra, nel cuore e risale, offerta perenne di lode e ringraziamento!
Dio Sposo cammina con noi nella storia, gli sposi nel matrimonio, camminano nel mondo, portatori e testimoni di un amore unico: l'amore di chi ama per amare, ama per donare, ama per far vivere! Che cosa c'è di più grande dell'amore di due sposi?
LE NOZZE DI GESU’ SONO CONTINUE
"FU INVITATO ALLE NOZZE ANCHE GESU'" (Gv 2,2).
Da quel giorno, per noi cristiani, le nozze di Gesù sono continue! Gesù Risorto "sposa gli sposi", ad ogni Sì dell'uomo e della donna, c'è il Sì di Colui che è lo Sposo di ogni uomo e di ogni donna!
Come la sorgente alimenta continuamente il torrente che scende dai monti verso le valli e verso la terra assetata, cosi il Signore con la sua Presenza perenne dà ogni giorno al cuore degli sposi un Amore Uno, Fedele, Fecondo, Eterno. Chi più del Risorto ama gli sposi?
In ogni istante lo Spirito effuso dal Risorto nel cuore, "fa", "genera", "alimenta" il cuore degli sposi! L'amore eterno di Dio genera l'amore e la vita degli sposi. Non cessa mai.
Chi può misurare l'amore e la vita, che il Risorto immette nel profondo degli sposi, incessantemente, fino alla fine del mondo?
" IO SARO’ CON VOI TUTTI I GIORNI FINO ALLA FINE DEL MONDO" (Mt 28,20). "CERCATO O NON CERCATO DIO è SEMPRE PRESENTE": LUI è IL PRESENTE ETERNO, PER UN AMORE SENZA MISURA E SENZA FINE.
AMARSI COME CRISTO
"VOI MARITI AMATE LE VOSTRE MOGLI COME CRISTO HA AMATO LA SUA CHIESA E HA DATO SE STESSO PER LEI" (Ef 5,25). Come è possibile?
Chi può amarsi con la profondità, la santità, la pienezza, l'intensità dell'amore di Cristo?
Il matrimonio è un ideale che sta sempre davanti: ogni giorno occorre "ricevere l'Amore" per potersi amare sempre di più, in una donazione senza misura e senza fine, come quella del Signore per noi! Stupendo ideale, sublime grandezza, nulla di più grande sulla terra!
Sposarsi è "aprirsi a Dio incessantemente" per ricevere la possibilità e la pienezza di un amore che Dio dona nel profondo dei cuore agli sposi.
"RICEVETE LO SPIRITO SANTO" (Gv 20,22) questa parola promessa dono è il "segreto" del matrimonio e della famiglia.
L'amore si riceve, l'amore viene da Dio, l'amore è un dono incessantemente infuso da Colui che è solo e sempre Infinito Amore! "Famiglia piccola Chiesa" "Famiglia Chiesa domestica" "Famiglia luogo di salvezza" "Famiglia sorgente di comunione e di vita". Quale esperienza stupenda del cuore di Dio che trasforma il cuore degli sposi nel cuore di Cristo che ama in loro! "Sposarsi nel Signore" "Amarsi nel Signore" "Vivere con il Signore" "Essere il Signore che ama!" Quale mistero più grande della famiglia?
CINQUE RIFLESSIONI SULLA FAMIGLIA:
1) La famiglia sogno e segno di Dio; 2) Il Sacramento del Matrimonio; 3) Il dialogo in famiglia; 4) La vita spirituale della famiglia; 5) Meditazione sul Matrimonio
LA FAMIGLIA "SOGNO E SEGNO DI DIO"
PREMESSA
Chi ha "inventato" la famiglia? Perché la vita si trasmette nella famiglia? Come vivere nella gioia la vita famigliare?
La Bibbia risponde a queste domande e dà una grande luce per i cuori!
1. ASCOLTIAMO LA PAROLA
Gen. 1,26-28: "E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra . Dio CREO' l'uomo a SUA IMMAGINE, a immagine di Dio lo CREO'; MASCHIO e FEMMINA lo CREO'".
Dio li benedisse e disse loro: "SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e a ogni essere che striscia sulla terra".
Gen. 2,18-25: "NON è BENE CHE L'UOMO SIA SOLO: GLI VOGLIO FARE UN AIUTO CHE GLI SIA SIMILE". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo che si addormentò, gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
Il Signore plasmò con la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.
Allora l'uomo disse: "QUESTA VOLTA ESSA è CARNE DELLA MIA CARNE E OSSO DELLE MIE OSSA. Si chiamerà DONNA perché dall'uomo è stata tolta".
Per questo l'uomo ABBANDONERA’ suo padre e sua madre e si UNIRA’ A SUA MOGLIE e i due SARANNO UNA SOLA CARNE.
Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non provavano vergogna".
Il primo testo è della Tradizione sacerdotale scritto dai Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme dopo l'esilio del 538 a.C.; il secondo testo è della tradizione jahwista del sec. X a.C., sotto il regno di Davide.
2. CHE COSA INSEGNA QUESTA PAROLA?
Il testo della Genesi è una descrizione sapienzale poetica che trasmette a noi il "grande messaggio di Dio sulla famiglia" e insegna quale è il "progetto di Dio".
Sottolineiamo alcune verità fondamentali:
a) La famiglia è "Immagine di Dio Trinità"
Il Papa (GPII) insegna che la famiglia è "il grande mistero di Dio" e che il suo modello originario va cercato in Dio stesso, nel mistero trinitario della sua vita.
La Liturgia del Matrimonio chiama la famiglia "sacramento dell'Amore divino" e il CCC la specifica come "una comunione di persone, segno e immagine della comunione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (n. 2205).
Il testo afferma che "l'uomo e la donna sono a immagine e somiglianza di Dio", cioè la "riproduzione, la copia, il ritratto, potremmo dire la statua, la fotografia di Dio".
Guardando l'uomo e la donna, la coppia si comprende chi è Dio!
Se Dio è Amore: l'Amante, il Padre, l'Amato, il Figlio; l'Amore, lo Spirito Santo (S. Agostino), l'uomo e la donna devono essere "amore" cioè l'amore è la natura profonda dell'uomo e della donna, della coppia".
La famiglia è fondata sulla coppia: "l'uomo (ish) e la donna (isha) devono formare UNA SOLA CARNE, cioè una sola PERSONA, devono realizzare tra loro una unità, quasi a realizzare un assurdo matematico: due uguale uno!"
La famiglia deve essere quindi una "imitazione della vita di Dio Trinità", dove tutto è unità, comunione, dove non c'è solitudine tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ma tutto è Unità di vita e di amore!
La famiglia è quindi "segno visibile del Dio invisibile" e dell'amore che Dio ha per l'umanità dell'Alleanza che Dio stabilisce con noi.
b) La famiglia è la sorgente della vita
Dio benedice l'uomo e la donna e dice loro "crescete e moltiplicatevi". Dio dona all'uomo e alla donna la forza e la capacità di trasmettere la vita e di popolare la terra. Questa "benedizione", esprime la volontà creatrice di Dio che eleva la coppia dando loro questa "chiamata alla vita". La coppia è chiamata ed ha la possibilità di partecipare all'opera di Dio, a trasmettere la vita, nella donazione di amore coniugale. La famiglia è la "sorgente della vita", quale dono stupendo: che cosa c'è di più grande e nobile di questo nella vita umana?
La vita ha in Dio la sua origine: è Dio che vuole la vita, attraverso il "mistero della famiglia", luogo della massima comunione.
Dio stabilisce che la vita sia trasmessa "nell'unità dell'uomo e della donna". Non ci può essere altra via fuori di questa, perché la Parola indica che sono necessarie: la complementarietà dell'uomo e della donna, l'unione in un'unica persona, la comunicazione della vita, attraverso il gesto unitivo matrimoniale. "Si unirà" dice il testo: non è lecito "costruire i figli senza l'unità dell'uomo e della donna!".
c) La famiglia è il luogo di fedeltà feconda
Se la coppia è ad immagine di Dio e Dio è Amore Eterno e Fedele, il matrimonio deve essere indissolubile, l'amore non può essere temporaneo. La coppia è chiamata a modellare l'amore sull'amore di Dio: gli sposi devono amarsi come Dio ama!
Gli sposi devono amarsi perché "Dio è amore" (I Gv 4,8): l'amore matrimoniale non può cessare mai! è proprio del vero amore essere duraturo. Se amare è "donarsi e dare", non si può riprendere ciò che si dona, o cessare di amarsi: è necessario essere "fedeli l'un l'altro" come Dio che è "hesed" (fedeltà), Dio ama sempre, non si stanca mai di amare il suo popolo! L'indissolubilità del matrimonio è intrinseco alla natura stessa della relazione sponsale: l'unità che si crea tra l'uomo e la donna non può essere "spezzata", perché non si può spezzare l'unità!
Il dono della vita esige il dono dell'amore interpersonale, un amore che non può essere a tempo, perché ciò che è donato non può essere ripreso. Amarsi significa essere fedeli, con amore incessante e gratuito, la fedeltà è la continuità dell'amore, la fecondità e il frutto dell'amore!
d) La famiglia è la "sorgente dell'amore" per la società
La famiglia deve essere veramente la "prima scuola in cui si impara" ad amare! Dio dona agli sposi la luce per capire che cosa è l'amore e la grazia per realizzarlo a livello di coppia, nei confronti dei figli e fuori della famiglia: l'amore della famiglia si espande, si riversa nella società, nei vari ambiti di vita.
Che significa amarsi, come imparare a crescere nell'amore di coppia e con i figli?
3. IL CAMMINO DELL'AMORE FAMILIARE
a) L'amore vero non è solo sentimento
L'amore non è soltanto un'emozione fisico sentimentale, ma è un "atto di conoscenza e volontà" che impegna la totalità della persona. Amare non è solo sentire, ma è un'azione che porta a donare se stessi all'altro. 'lo voglio amare te, voglio cercare il tuo bene, voglio aiutare te a crescere e maturare, a sviluppare la tua personalità e le tue doti'.
b) L'amore vero è una "continua decisione senza numero"
Non si ama una volta per tutte, ma si ama ogni momento, rinnovando il proprio Sl, la propria volontà di donazione reciproca. L'amore è un eterno ricominciare!
c) L'amore vero è incondizionato
Non si ama per essere riamati, ma si "ama per amare". Dio ama anche se noi non lo amiamo.
Se si ama per ottenere un ricambio, non è vero amore.
d) L'amore vero dura sempre
Chi ama mettendo limiti di tempo, non ama veramente. L'amore vero resiste al tempo, chi ama non si stanca mai di amare!
e) L'amore vero trasmette fiducia
Gli sposi devono amarsi nella continua reciproca fiducia. Amare è "comunicare fiducia, e comunicare forza, coraggio, speranza". Amare è sperare nell'altro sempre!
L'amore comunica la forza della vita, ricrea le energie, aiuta a superare le stanchezze e le delusioni.
f) L'amore vero non è mai possessivo
Amare è donarsi e dare, non possedere. Se l'amore è possessivo è inquinato, non è totalmente "donazione", non è puro: chi ama dona libertà e lascia libertà!
g) L'amore vero comunica stima
L'uomo e la donna sono uguali, occorre la massima stima reciproca, come Dio valorizza e ama ogni persona, così nel matrimonio si vive della stima reciproca! Guai se non si mettono in luce le doti e le qualità reciproche!
h) L'amore vero non giudica
Ogni persona è un mistero insondabile. Non si può dire di conoscere a fondo una persona e si deve mettere in pratica la grande parola del Vangelo: "Non giudicate per non essere giudicati' (Mt 7,1).
i) L'amore vero sa perdonare
Chi ama veramente, ama anche quando l'altro sbaglia! Si ama non perché si trova bontà, ma si ama per portare la bontà! L'amore maturo sa amare anche quando c'è l'offesa e la sofferenza di non essere amati.
l) L'amore vero si nutre di sincerità
La verità, la ricerca della verità nel rapporto reciproco è essenziale per una vita veramente di piena comunione reciproca. La menzogna arresta in profondità l'amore.
4. REVISIONE DI VITA
Per me la famiglia è "veramente un grande dono di Dio?"
Sento la famiglia come un "sogno e progetto di Dio" che devo realizzare?
Vivo la vita familiare con le sue Leggi di Unità, Fedeltà, Fecondità, con una grande gioia nel cuore?
Sto camminando nell'amore vero, cercando ogni giorno di rinnovare la gioia reciproca di un amore sempre più grande e più maturo?
Come posso accrescere la comunità familiare?
La mia famiglia è segno dell'amore di Dio?
IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
PREMESSA
In quest'incontro vogliamo "rivisitare" il nostro Matrimonio, cercando di comprendere meglio il significato del Sacramento su cui è fondata la nostra unione.
Che cosa vuol dire che il Matrimonio è un Sacramento? Che differenza c'è tra il matrimonio umano e quello cristiano? Perché si dice che il sacramento del Matrimonio è un Sacramento permanente?
1. COSA SONO I SACRAMENTI
Il Signore Gesù, che è morto e Risorto, si rende presente nei Sacramenti che sono degli INCONTRI CON LUI, il Vivente, che dona lo Spirito Santo e la sua vita divina.
Gesù parla e agisce nei Sacramenti, e dona attraverso la sua Presenza, le sue Parole e le sue Azioni, la vita divina, cioè la vita di comunione e amore che ci unisce a Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, e ci unisce tra di noi.
I Sacramenti sono "Azioni di Cristo" che entra nella storia dell'uomo ed in quanto tali, sono efficaci, liberano dal peccato e donano lo Spirito Santo, principio della vita e della comunione divina. Dice il Concilio "Cristo è presente nei Sacramenti con la Sua Virtù, in modo che quando uno battezza è Cristo stesso che battezza" (SC n.7).
I Sacramenti sono "atti personali" del Cristo Risorto e Glorioso, con cui il Risorto si comunica a noi, dandoci il Suo Spirito che ci unisce al Padre.
Sono dei SEGNI VISIBILI della Presenza non visibile di Cristo, ma segni che "comunicano" la grazia del Signore. Per questo sono detti "segni efficaci' perché danno la vita divina.
I SETTE SACRAMENTI SONO:
Il  Battesimo: toglie il peccato e dona la comunione con Dio Padre, Figlio, Spirito Santo.
La Cresima: perfeziona l'unità con Dio con il dono dello Spirito, rendendoci maturi nella vita cristiana.
L'Eucarestia: attualizza il sacrificio di Cristo e comunica il Corpo e il Sangue di Gesù.
La Penitenza: perdona i peccati e dona lo Spirito di santificazione.
L'Unzione degli Inferni. dà forza nella malattia, e purifica il cuore.
L'Ordine: trasmette i poteri del Signore per istruire, santificare, guidare il popolo di Dio.
Il Matrimonio: Cristo unisce gli sposi, dando a loro lo Spirito d'unità, fedeltà, fecondità, indissolubilità.
2. IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO NEL NUOVO TESTAMENTO
Come ci insegna il N.T. Gesù ha riportato il matrimonio alla santità delle origini, con la Sua Presenza, il Suo Insegnamento, la Sua Grazia, dà agli sposi la possibilità di partecipare all'Amore con cui Lui ha amato la Chiesa sulla Croce e in tutta la sua vita.
Nel N.T. i testi principali sul Matrimonio sono:
a) Le nozze di Cana (Gv. 2,112) in cui Gesù con la sua Presenza e il miracolo dell'acqua cambiata in vino, fa comprendere che Lui santifica le nozze.
b) L'insegnamento sulla purezza delle intenzioni (Mt. 5,23) "Avete inteso che fu detto non commettere adulterio ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore".
c) L'indissolubilità del matrimonio (Mc 10,212) "Avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova gli domandarono è lecito ad un marito ripudiare la propria moglie? ma egli rispose loro che cosa vi ha ordinato Mosè? Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e rimandarla Gesù disse loro per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li CREO' maschio e femmina, per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una sola carne. Sicché non sono più due ma una sola carne. L'UOMO DUNQUE NON SEPARI CIO’ CHE DIO HA CONGIUNTO. Rientrati in casa i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio".
d) Santità del matrimonio (Ef. 5,2133) "Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito, infatti, è capo della moglie, come anche Cristo della Chiesa, lui che è il Salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.
E voi mariti AMATE LE VOSTRE MOGLI COME CRISTO HA AMATO LA CHIESA e a dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi AMA LA PROPRIA MOGLIE AMA SE STESSO. Nessuno mai, infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la sua Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una sola came. QUESTO MISTERO è GRANDE; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Quindi anche voi, ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso e la donna sia rispettosa verso il marito".
3. IL DONO DEL MATRIMONIO CRISTIANO
Il Matrimonio cristiano ha nell'amore che Gesù vive per la sua Chiesa il suo "modello". Il marito e la moglie devono amarsi come Gesù ama la Chiesa, con una intensità immensa, simile a quella di Gesù che ha dato la vita per noi sulla Croce! Sublime e altissimo ideale per gli sposi cristiani, irraggiungibile senza la grazia del Signore che continuamente "sposa e unisce gli sposi'.
è grande il mistero dell'amore di Gesù per la Chiesa, e il Matrimonio è "segno e partecipazione di questo amore": è segno e Sacramento, lo esprime e lo attualizza!
Partecipazione all'Alleanza tra Gesù e la Chiesa, la Nuova Alleanza; il Matrimonio è generato in questa grazia d'alleanza e gli sposi sono sposati dal Signore, "sposarsi nel Signore": è il Signore che "sposa gli sposi e rimane con loro!"
Gli sposi sono chiamati ad amarsi e a volersi bene, non solo con un amore dalle dimensioni umane, ma con un AMORE NUOVO, SANTO, INDISSOLUBILE, FEDELE, FECONDO che Gesù comunica nell'istante del Sì e per tutta la vita! II Sacramento, ovvero la Presenza del Signore Gesù, è PERMANENTE!
I coniugi uniti dalla stessa unione di Cristo con la Chiesa, ricevono dal Signore una grazia speciale che il Concilio di Trento così specifica: "La grazia del Sacramento del Matrimonio va vista sotto una triplice finalità: PERFEZIONA l'amore degli sposi, CONFERMA l'unità indissolubile, SANTIFICA i coniugi (Den. 1797).
Afferma il Concilio Vaticano II: "Come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto d'amore e di fede, così ora il Salvatore degli uomini, lo Sposo della Chiesa, viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del Matrimonio.
Cristo INCONTRA E RIMANE con gli sposi e si dona loro, perché come egli stesso ha amato la sua Chiesa e si è dato per lei, così anche i coniugi possono amarsi l'un l'altro fedelmente e per sempre con mutua donazione" (GS. n. 48).
Nel Sacramento del Matrimonio Gesù fa Alleanza con gli sposi e questa alleanza esprime l'impegno IRREVOCABILE DI DIO VERSO I DUE SPOSI, ed in tal modo PERFEZIONA CONFERMA SANTIFICA la loro vita matrimoniale.
A loro volta gli sposi si impegnano nei confronti di Dio a vivere e a crescere in questa "alleanza con il Signore" per l'edificazione della Chiesa.
La CELEBRAZIONE SACRAMENTALE è l'atto ed il luogo in cui l'uomo e la donna accolgono l'Alleanza di Dio, lo incontrano, e si impegnano a corrispondervi vivendola. "Gli sposi ricevono dal Signore la missione di CUSTODIRE RIVELARE COMUNICARE, l'amore di Dio, quale riflesso vivo e reale della partecipazione dell'amore di Dio per l'umanità e dell'amore di Cristo Signore per la sua Chiesa, sua Sposa" (FC n. 17).
Il Matrimonio cristiano si radica nel mistero dell'Alleanza di Cristo con la Chiesa, lo esprime e lo prolunga: lo specifico del matrimonio cristiano è IL RAPPORTO DI CRISTO CON GLI SPOSI!
L'Alleanza di Cristo con la Chiesa è il PRINCIPIO e il MODELLO dell'amore degli sposi: il Matrimonio è partecipazione all'amore di Cristo per la Chiesa, è il suo SEGNO VISIBILE SACRAMENTO, cioè la "partecipazione" della famiglia alla Presenza e alla Grazia del Signore! Il vincolo matrimoniale cristiano non è dunque soltanto un impegno umano, il Sì degli sposi è UN'ALLEANZA IRREVOCABILE, STABILITA, FONDATA E REALIZZATA DAL SIGNORE E CON IL SIGNORE!
UNITA FEDELTA’ INDISSOLUBILE FECONDITA’ SANTITA’, sono i doni specifici che Cristo elargisce nel Sacramento dei Matrimonio cristiano, per la Gioia dei coniugi e della famiglia.
4. CONCLUSIONE
Gli sposi cristiani che celebrano il matrimonio, ricevendo il Sacramento del Matrimonio, ricevono lo Spirito Santo che dona loro la capacità di amarsi in Cristo, con l'amore NUOVO del Signore fino alla morte e risurrezione. L'Amore infinito di Cristo li rende capaci di amare come Cristo ama! La famiglia diventa così "piccola Chiesa Domestica", luogo in cui si incontra il Signore che si rende Presente nell'amore della famiglia.
Nel cammino matrimoniale, poco per volta, si comprende che l'amore è "attendere con desiderio incessante' il Signore che colma il cuore di un amore sempre nuovo. Vivendo insieme si comprende che "amare è lasciarsi amare da Dio", cioè "ricevere" questa pienezza d'amore che il Signore continuamente vuole riversare nel profondo del cuore. "Lasciarsi amare infinitamente", per amare con Amore che non finisce mai, non stanca mai, in un infinito desiderio di comunione che diviene sempre più vera e totalizzante, e riempie ogni vuoto interiore e ogni solitudine, in un incessante perfezionamento reciproco. Mai si può dire "oggi ti ho amato abbastanza", ma sempre si può affermare "ti voglio amare di più", voglio amandoti, amare sempre meglio.
Revisione di vita
La famiglia santificata dalla continua Presenza del Signore, è luogo di Fede e di grazia, di amore e di pace, "Piccola Chiesa Domestica" sorgente di vita e di comunione! Siamo convinti e felici di sapere che nella vita non c'è nulla di più bello di una famiglia cristiana?
Abbiamo capito che il Sacramento del Matrimonio è fondato sulla Presenza del Signore nella vita della nostra famiglia?
Sappiamo continuamente chiedere al Signore il Suo Amore per poter amare sempre meglio e più profondamente?
Nel cammino matrimoniale il nostro amore sta crescendo o è in ribasso?
Abbiamo l'abitudine di pensare al nostro matrimonio e di verificare il cammino compiuto sviluppando in noi la fiducia e la speranza per un amore sempre più grande?
Che importanza ha e quanto tempo dedichiamo alla preghiera comune in famiglia?
Ci riserviamo in famiglia dei tempi di spiritualità per ripensare e meditare cristianamente il nostro matrimonio?
IL DIALOGO IN FAMIGLIA
l. L'ARTE DEL DIALOGO
Il dialogo è la vita della famiglia! Sposarsi significa "imparare a dialogare, cioè imparare ad "ascoltarsi e a parlarsi" incessantemente.
Il dialogo non è quasi mai spontaneo, ma è un'arte da imparare e perfezionare sempre più, lungo tutto il corso della vita.
Che significa dialogare? Che cosa è Il dialogo?
Dialogare non è una "semplice conversazione", non è un "insegnamento", non è una "discussione", ma è mettersi con desiderio di verità di fronte all'altro per essere conosciuti e per conoscere l'altro.
Dialogare è cercare la verità dell'altro, con la massima apertura, confidando il segreto interiore di ciascuno, rivelandosi e aspettando la rivelazione dell'altro, della sua vita, del suo cuore, dei suoi sentimenti profondi.
Il matrimonio è un lungo cammino di dialogo, su una via che non finisce mai, per crescere sempre più nella comunicazione dei pensieri, dei sentimenti, delle intenzioni, dell'azione verso un'unità psicologica, intellettuale, morale, fisica, religiosa!
Il dialogo è una fonte continua di incontro con l'altro, per fare dono di sé all'altro per ricevere l'altro in sé, accogliendo gratuitamente e senza ricevere, aiutandosi ad essere sempre più veri con se stessi e reciprocamente.
Il dialogo è uno stile di vita familiare che ha sempre tre punti centrali:
a) Uscire da se stessi, cioè de-possedersi, decentrarsi da sé per rendersi disponibili, per comprendere l'altro.
b) Situarsi dal punto di vista dell'altro, assumere l'altro, prendere su di sé il destino e le situazioni dell'altro, rallegrarsi e soffrire con lui.
c) Donare se stesso all'altro, cioè aprirsi, dare tempo, fiducia, energie, attenzione, speranza all'altro.
La vita familiare deve diventare sempre più una vita vissuta "per essere per" e "essere con", "essere in", nell'unità!
Per dialogare bene occorre crescere nella:
a) TRASPARENZA
è necessario togliersi i pregiudizi che impediscono la comunicazione, aprirsi realmente all'altro, sbarazzandosi delle maschere, mettendo a suo agio l'altro, cercando di non giudicarlo.
b) EMPATIA
La simpatia permette un clima di vera fiducia e apertura reciproca. Si diventa capaci di pensare come l'altro pensa, di sentire ciò che sente, per comprendersi sempre più. Più si ama, più si capisce perché l'amore è luce e fa luce sulle persone!
c) ACCETTAZIONE
è un punto difficile, specie per quanto riguarda i lati negativi e i difetti, occorre forza e pazienza reciproca. è necessario fare uno sforzo continuo per riconoscere e mettere in luce i doni che ciascuno possiede, a volte nascosti nel profondo di sé.
2. IL DIALOGO IN FAMIGLIA
Tre sono le dimensioni del dialogo:
a) il dialogo con Dio Padre, Figlio, Spirito Santo
b) il dialogo di coppia
c) il dialogo con i figli

a) Il dialogo con Dio Trinità
Il dialogo con Dio ha sempre tre momenti: "la parola l'ascolto la risposta".
Noi possiamo parlare con Dio: è la preghiera di Domanda.
Noi possiamo ascoltare Dio: è la preghiera di Ascolto.
Noi possiamo rispondere a Dio: è la preghiera del Cuore.
Il "cuore" della preghiera è l'ascolto: nella Bibbia per 1.445 volte c'è l'invito ad "ascoltare" Dio che parla e si fa conoscere!
Come si fa ad ascoltare Dio?
è necessario in famiglia, trovare un po' di tempo, fare uno spazio di silenzio, per "leggere meditare pregare la Parola di Dio", ricordandosi del grande invito del Signore:
"Ascolta Israele: Il Signore è nostro Dio, Il Signore è uno solo. Tu amerai Il Signore tuo Dio con tutto Il cuore, con tutta l'anima e con tutte le tue forre" (Deut 6,4).
Dio parla, si rivela nella sua Parola: è fondamentale ascoltarLo come insegna il Vangelo nell'incontro di Gesù con Marta e Maria.
"Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi al piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta Invece, era tutta presa dal molti servizi, pertanto, fattasi avanti, disse: Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti. Ma Gesù le rispose: Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore" (Lc 10,3842).
Nel ritmo frenetico della vita moderna, occorre sempre trovare uno spazio di calma e profondità di ascolto, per chiedere al Signore: Signore che cosa vuoi da me? Signore sei contento di me? L'ascolto umile e perseverante, è la luce per "discernere" la via che in famiglia si deve percorrere per una sempre maggiore unità e santificazione vicendevole!
b) Il dialogo di coppia
Il dialogo nella coppia è "il motore dell'amore"! "Ascoltarsi parlarsi aprirsi accogliersi" è il dinamismo della vita matrimoniale. Si deve quotidianamente vincere alcuni nemici del dialogo che possono infiltrarsi nel cuore e nel rapporto a due:
la timidezza (non ci si deve stupire che permane sempre un po'...)
l'orgoglio (specie quando si è sbagliato, occorre essere umili e riconoscenti)
la paura dell'altro (a volte ci si sente giudicati troppo negativamente)
il sospetto del giudizio (mi capirà se gli dico tutto?)
il rancore nascosto (gli ho parlato e non mi ha perdonato...)
la difficoltà a iniziare per primo ("comincia a parlare tu...")
la sfiducia (tanto non mi capisce...)
La vita di coppia ha bisogno di alcuni "momenti di deserto a due", specifici per un ascolto più personale, profondo e prolungato: guai alle coppie che non trovano mai il tempo per se stessi!
In alcuni Gruppi di Spiritualità c'è il "dovere di sedersi": due ore al mese per un confronto, uno scambio più prolungato su alcune domandebase:
sei contento di me?
come mi hai 'visto" in questo mese?
c'è qualcosa in me che non ti fa piacere?
posso migliorarmi in qualche cosa?
c) Il dialogo con Ii figli
è uno dei problemi più difficili nell'educazione. Sovente, a causa dei tanti impegni, i genitori rischiano di dare poco tempo all'ascolto dei figli. Richiamiamo alcune idee centrali circa l'educazione e il dialogo!
1) Educazione preventiva
Diceva Don Bosco "è più facile formare un buon ragazzo che aggiustare un uomo!" L'educazione è soprattutto fatta di "osservazione ascolto", perché solo osservando il figlio, si riesce a scoprire che "mio figlio è veramente un dono", una "parola di Dio" da aiutare a crescere formare sviluppare!
C'è bisogno di imparare l'arte della prevenzione, aiutando i ragazzi a discernere il bene dal male, a scoprire i propri doni e inclinazioni, a raggiungere la gioia della Verità e della Libertà, a gustare la gioia dei valori e di una vita vissuta nella generosa dedizione!
Educare è "perdere tempo oggi, per guadagnarlo domani"; è "seminare Valori, per suscitare persone"; è "essere ciò che si vuole trasmettere".
Un educatore ha scritto questo breve testo, assai utile:
Il timido di oggi è il bimbo che schernivamo ieri.
L'aguzzino di oggi è il bimbo che picchiavamo ieri.
L'impostore di oggi è il bimbo che non credevamo ieri.
Il contestatore di oggi è il bimbo che opprimevamo ieri.
L'innamorato di oggi è il bimbo che accarezzavamo ieri.
Il non complessato di oggi è il bimbo che incoraggiavamo ieri.
L'espansivo di oggi è il bimbo che non trascuravamo ieri.
Il saggio di oggi è il bimbo che ammaestravamo ieri.
L'indulgente di oggi è il bimbo che perdonavamo ieri.
L'uomo che respira amore e bellezza è li bimbo che viveva nella gioia anche ieri".
2) Il dialogo è fatto prima di tutto di esempio
" Il bambino impara ciò che vive".
   Se vive nell'ansia impara ad avere paura.
   Se vive nella tristezza impara ad annoiarsi.
   Se vive nell'indulgenza impara ad essere fiacco.
   Se vive nell'ironia impara ad essere timido.
   Se vive nell'urto impara ad aggredire.
   Se vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.
   Se vive nella lealtà impara ad essere sincero.
   Se vive nel rispetto impara a rispettare.
   Se vive nella gioia impara ad essere sincero.
   Se vive nell'amore impara a trovare l'amore nel mondo.
"La parola è un suono, l'esempio un tuono": si educa con la vita, si trasmette ciò che si vive. Il primo modo di dialogare è "parlare con l'esempio!".
"Ciò che sei parla più forte di ciò che dici" (Emerson).
L'esempio entra nel cuore: dentro di noi c'è un pezzo dei nostri genitori, che è stampato nella nostra anima. è bastato vedere mamma e papà per non poterli più dimenticare per tutta la vita; per portarne per sempre il segno!
3) Ascoltare e parlare con i figli
Molte volte i genitori hanno sfiducia nel dialogo: "I figli, specie ad una certa età, non dicono più niente!" Non ci si deve stancare, specie quando sono adolescenti, perché se con perseveranza si cerca di dialogare, poco per volta i figli si aprono. Occorre avere "discrezione e pazienza", mai forzare la coscienza, ma sempre invitare e suscitare fiducia e positività. Se si fa sentire che si vuole dialogare per un vero aiuto reciproco i cuori si schiudono alla confidenza e al consiglio. Quante volte i figli chiedono "aiuto" forse dopo tanto tempo in cui i genitori hanno saputo attendere...!
Ma guai a stancarsi nella ricerca del dialogo reciproco. Scriveva un giorno un adolescente:
"Papà viene sempre a casa stanco, così non ha voglia di parlare, tranne che per domandarmi: come va a scuola? Idem per la mamma. Certe volte penso che se non avessi gli amici con cui chiacchierare, impazzirei nel silenzio".
A volte i ragazzi non dicono nulla, ma dentro hanno un grande desiderio di comunicare, di qualcuno che li ascolti, che stia a sentire ciò che hanno dentro e forse non riescono a esprimere, a tirare fuori, se non si sentono fortemente e veramente amati!
Nel cammino educativo, di conoscenza e dialogo con i figli, non si deve mai dimenticare quale è l'anima dell'educazione, l'amore, ricordando che non basta "amare, ma occorre farsi amare". Forse occorre aver sempre nel cuore la domanda che Gesù un giorno ha fatto a Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami tu?" (Gv 21,16).
CONCLUSIONE
Ogni giorno Dio si comunica agli sposi con la sua Presenza e la sua Parola, riempiendo la famiglia di santità e di gioia, così gli sposi e i figli devono "accogliersi e donarsi" in un incessante dialogo di vita e di amore, in una continua ricerca di Verità e di Amore. La famiglia è "costruita da questa fonte di comunione comunicazione", verso la pienezza della maturità umana e cristiana, nella certezza che lo Spirito costantemente infonde Amore e pienezza di Amore.
Revisione di vita
Sono convinto che nella vita di famiglia "il dialogo è il motore dell'amore"?
Come e quanto dialoghiamo con Dio?
Quali sono i momenti in cui dialoghiamo di più?
Ci sono delle particolari difficoltà che impediscono il dialogo?
Abbiamo dei momenti di dialogo per noi genitori?
Sappiamo dialogare personalmente con i figli?
Crediamo che l'educazione è veramente "una grande grazia e dono di Dio"?
SPIRITUALITA' DELLA FAMIGLIA CRISTIANA
PREMESSA
La vita di Fede è un cammino che deve "ricominciare" ogni giorno. Molti si sposano in Chiesa, ma poi vivono come se non fosse così, da "indifferenti", senza fare nessuna scelta di vita cristiana. In molte famiglie si veve un clima di "indifferenza religiosa": Dio è il grande assente, non Lo si pensa, non Lo si cerca, non Lo si desidera, non Lo si prega, non Lo si ama, "si vive come se Dio non esistesse". Nella società postmoderna forse non c'è un ateismo teorico, ma l'ateismo pratico, il materialismo avvolge la vita, è come un'atmosfera che si respira!
Come vivere da cristiani in questa situazione psicologica e sociale? Tracciamo alcune linee di vita che devono essere personalizzate dalle singole famiglie.
1. VIVERE ALLA PRESENZA DI DIO: NON SIAMO SOLI
«lo sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Quest'ultima parola di Gesù, deve essere vissuta profondamente dalla famiglia cristiana. Gesù Risorto "vive" nella famiglia, che lui ha fondato nel giorno delle nozze; Gesù "non solo chiama gli sposi al matrimonio, ma continua a chiamarli nel matrimonio" (FC n. 51).
La Presenza del Signore che continuamente dona la Sua Grazia, il Suo Spirito, la Sua Parola, le Sue energie spirituali d'illuminazione, di liberazione, di santificazione degli sposi e della famiglia, deve essere continuamente "pensata, vissuta, ricevuta".
Occorre un lungo esercizio spirituale fatto d'ascolto e di riflessione, di preghiera e di dialogo, per "scoprire" la Presenza del Signore vivente in noi. Una moglie deve poter riconoscere nel suo sposo Gesù Cristo, e un marito deve poter riconoscere nella sua sposa la Chiesa, Santa e immacolata, come dice la Lettera agli Efesini: 'Voi mariti amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei" (Ef. 5,26). Giustamente dopo il Concilio Vat. II si cerca di fare capire che la famiglia è la "Chiesa domestica", dove c'è una speciale presenza del Signore che vive con gli sposi, negli sposi e tra gli sposi! La Presenza di Gesù è permanente, continua, perché è Lui che chiama, si dona, santifica il mistero dell'alleanza matrimoniale e della famiglia da Lui fondata nel giorno della celebrazione del matrimonio.
Ogni famiglia è un "grande mistero di amore di Dio", è il Signore che vive in essa, la famiglia è "abitata" dal Suo Amore infinito!
La famiglia è "comunità salvata", che diventa "comunità salvante", apportatrice dell'amore per tutti.
Cristo, Sposo innamorato, cerca la famiglia, si fa presente, vive in lei, la ama con dedizione sponsale rendendola "santa e immacolata" (Ef. 5,27).
Cristo riversa nella famiglia il suo amore di Sposo: gli sposi devono continuamente "accogliere" questa Presenza Sponsale di Cristo per essere quotidianamente purificati, aiutati, santificati, riempiti di forza spirituale e di gioia. Vivere la famiglia come "sposa di Cristo" e come "Chiesa domestica" è fondamentale per una famiglia cristiana oggi; altrimenti è la solitudine degli sposi, uno dei mali più terribili.
2. ASCOLTARE LA PAROLA: SIGNORE CHE COSA VUOI DA ME OGGI?
«Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4).
Dio parla continuamente agli sposi della famiglia cristiana. La Parola deve essere al centro del cuore della vita familiare. Nel cammino dell'Alleanza matrimoniale, si deve poter "scoprire" la bellezza, la gioia, il dono della Parola, che riscalda il cuore e dà forza al cammino.
Illuminati dallo Spirito Santo, continuamente effuso da Gesù Risorto nei loro cuori, gli sposi cristiani possono avere la gioia grande di vivere nella luce della Parola che illumina la via del peccatore. Dice il Signore: "Io sono la luce del mondo" (Gv 9,5); quale gioia pensare che il Signore continuamente illumina la vita degli sposi e della famiglia, con la forza e la potenza della verità che dà pace, forza, sicurezza, vitalità al cuore. Chi è più felice di due sposi che si lasciano "illuminare" dal Signore nell'impostazione della vita, nelle scelte, nei criteri di giudizio, nei sentimenti, per cercare di "essere" illuminati non da se stessi ma dal Signore?
La lettura della Parola non deve essere mai un peso, ma una grande grazia: Dio ci chiama ad "ascoltarlo", per donarci la Verità, la Vita, per indicarci la Via "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (Gv 14,6). Mai gli sposi devono dimenticare ciò che dice Gesù: "Le parole che vi ho dette sono Spirito e Vita" (Gv 14,6), quale forza c'è nella Parola del Signore!
La Bibbia deve dunque essere "al cuore e nel cuore" della famiglia cristiana, scegliendo ed impegnandosi concretamente ad effettuare dei percorsi biblici, ad esempio: un libro al mese, un capitolo al giorno, una parola di vita da vivere insieme, le letture liturgiche, un corso biblico annuale.
Ogni famiglia dovrebbe poter esperimentare sempre più ciò che ha detto un giorno Gesù alla donna tra la folla: "beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano" (Lc 2,41).
3. PARTECIPARE ALL'EUCARISTIA: LA PIù GRANDE RICCHEZZA DELLA CHIESA
Il Papa (GPII) dice questo per tutti i cristiani e vale per la famiglia: "L'Eucaristia deve essere la massima ricchezza della famiglia cristiana".
"L'Eucaristia è la fonte stessa del Matrimonio cristiano. Il sacrificio eucaristico, infatti, rappresenta l'alleanza d'amore di Cristo con la Chiesa, in quanto sigillata con il Sangue della sua Croce. è in questo sacrificio della Nuova ed Eterna Alleanza che i coniugi cristiani trovano la radice dalla quale scaturisce, è interiormente plasmata e continuamente vivificata, la loro alleanza coniugale. In quanto ripresentazione del sacrificio d'amore di Cristo per la Chiesa, l'Eucaristia è la sorgente della carità. E nel dono eucaristico della carità la famiglia cristiana trova il fondamento e l'anima della COMUNIONE e della sua MISSIONE. Il Pane eucaristico fa dei diversi membri della famiglia un unico corpo, rivelazione e partecipazione della più ampia unità della Chiesa. La partecipazione poi al corpo dato e al Sangue versato di Cristo, diventa inesauribile sorgente del dinamismo missionario e apostolico della famiglia cristiana" (FC 57). Vivere come coniugi e come famiglia l'Eucaristia significa scoprire giorno per giorno il DONO INFINITO CHE è DIO: Dio si dona a noi, per aiutarci a vivere nella Fede, nella Speranza, nella Carità, per essere Uno con Lui e tra di noi, per essere TESTIMONI E MISSIONARI del Vangelo!
Partecipare alla S. Messa è il "massimo dono possibile sulla terra", non c'è dono più grande che il Signore possa fare. "Ci vorrà tutta l'eternità per capire e ringraziare il Signore del dono della S. Messa" diceva il S. Curato d'Ars. Crescendo nella vita spirituale si comprende sempre più che la S. Messa è il "massimo della Presenza di Cristo" che è Presente, si offre al Padre, si comunica a noi, per trasformarci in Lui, per offrire i nostri corpi e la nostra vita in sacrificio spirituale perfetto, come dice l'apostolo: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale" (Rm 12,1).
Gesù Eucaristia ci rende capaci di amare come Lui, trasfonde in noi la Sua capacità di amare, che è lo Spirito Santo, Principio di un amore divino. Ricevendo Gesù gli sposi, diventano Uno, sempre di più in Cristo. Con l'Eucaristia Gesù viene a vivere in noi e noi in Lui e ci dona un Amore nuovo, santo, veramente grande: Lui vive e agisce in noi, attraverso di noi.
La famiglia cristiana trova in Gesù Eucaristia, la fonte di una gioia veramente grande: quale immensa letizia nei cuori poter partecipare alla S. Messa nel giorno del Signore. Ma quanti sposi cercano anche lungo la settimana di ricevere il Signore nelle S. Messe feriali, vero dono del Signore, per vincere le difficoltà quotidiane? Ogni coppia cristiana, dovrebbe voler fare della vita un'esperienza eucaristica di lode, supplica, offerta, ringraziamento, comunione.
4. LA PREGHIERA: «PREGATE SEMPRE SENZA STANCARVI MAI» (Lc 18,1)
Gli sposi devono scoprire che la preghiera è veramente un grandissimo dono del Signore. è Dio che ci chiama ad incontrarlo, è lui per primo che vuole incontrarsi con noi. La preghiera è il momento più profondo della nostra vita, per unirsi a Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo. Il cammino della preghiera cresce in proporzione alla Fede: più si ha Fede, più si prega; più si prega, più cresce la Fede! Pregare è veramente lasciare che Dio prenda possesso della nostra vita, dei nostri pensieri, sentimenti, del nostro cuore, delle nostre azioni. Pregare è trasformare la nostra vita in una preghiera continua, in una comunione sempre più personale, viva e profonda con Dio. Ascoltiamo qualche testimonianza: «Sia che mangi, beva, dorma, o faccia qualsiasi altra cosa, e fin nel sonno più profondo, il profumo della preghiera si innalza senza fatica nel tuo cuore. I moti del cuore e dell'intelletto purificato sono le voci piene di dolcezza con le quali tali uomini non smettono di cantare in segreto al Dio nascosto» (Isacco di Ninive). Un vero cammino della preghiera è la vita. Una preghiera continua è una vita interamente votata al servizio di Dio. Questa lode è la sola maniera di pregare. La preghiera è continua quando l'amore è continuo. L'amore è continuo quando è unico e totale» (Ancili).
Poco per volta, crescendo nell'unione con Dio, si capisce che vivere è pregare, cioè "cercare sempre di accogliere Dio Amore e di rispondere al suo Amore". Che bello se gli sposi si aiutano pregando a "scoprire la profondità della preghiera intensa come unità con il Signore e per il Signore".
Uniti al Signore che prega in loro e per loro, gli sposi cristiani, fanno della loro vita familiare un grande canto di festa del cuore e di vita gioiosa: due cuori che pregano sentono sempre più la gioia di essere amati dal Signore, di amarsi e di amare con la grazia e la forza attinta dallo Spirito Santo!
5. IL PERDONO
Un gruppo di sposi sta diffondendo "la candela del perdono!" Nella camera da letto c'è sempre una candela, quando il marito o la moglie hanno bisogno di chiedersi perdono per una qualsiasi mancanza di affetto o di amore, uno accende il cero e l'altro lo spegne: questo è il segno del perdono donato!". Hanno chiesto a Madre Teresa di Calcutta: "di che cosa ha più bisogno la famiglia? Risposta: "due cose sono necessarie, la preghiera e il perdono!". Senza perdono non ci può essere vita di famiglia, perché vivendo insieme anche inavvertitamente ci si fa del male, si rompe l'armonia: solo il perdono può sempre ricongiungere i cuori! Il perdono è l'amore che fa rivivere, che dà vita, (come dice Padre Gasparino, perdonare è partecipare concretamente all'opera creatrice di Dio).
Ci sono alcuni passaggi lungo questa via del perdono.
a) Occorre umiltà. Per riconoscere il proprio peccato.
b) Saper perdonare se stessi. Non lasciarsi vincere dallo scoraggiamento o dall'orgoglio.
c) Saper chiedere perdono a Dio. La confessione del peccato è la prima sorgente di liberazione. Il sacramento della Riconciliazione è il primo dono di Gesù Risorto"! Ricevere il perdono sacramentale significa lasciarsi inondare dallo Spirito Santo che ci purifica, libera, illumina, santifica, fortifica, ci riempie della gioia del perdono.
d) Saper chiedere perdono all'altro. Ogni giorno, almeno tre volte al giorno, occorre chiedere al Signore il dono dell'umiltà, perché senza questa virtù non ci può essere vita familiare nella pace! L'umiltà è la base del perdono richiesto e donato.
e) Saper perdonare. Come si fa a perdonare? Occorre veramente credere che "siamo peccatori" e tutti possiamo sbagliare, anche gravemente! Purtroppo dimentichiamo sovente queste verità: "che è senza peccato scagli la prima pietra" (Gv 8,7), "se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi" (1 Gv 1,8). Il perdono è il dono più grande dell'amore. La maturità dell'amore si misura dalla capacità, dalla prontezza, dalla profondità del perdono donato. Nell'alleanza matrimoniale il perdono è la festa dei cuori: mai come nel momento del perdono si capisce che si ama e che si è amati veramente! Perdonarsi è amarsi come ci ama Dio, che ci può amare solo perdonandoci perché noi siamo peccatori, cioè bisognosi di un perdono continuo!
6. IL DIALOGO RECIPROCO
Il dialogo è la vita della famiglia, sposarsi significa "imparare a dialogare", cioè imparare ad "ascoltare e a parlarsi" incessantemente. Il dialogo non è una semplice conversazione, non è insegnamento, non è discussione, ma è "mettersi con desiderio di verità di fronte all'altro per essere conosciuti e per conoscere l'altro": dialogare è "cercare la verità dell'altro", con la massima apertura, confidando il segreto interiore di ciascuno, rivelandosi e accettando la rivelazione dell'altro, della sua vita, del suo cuore, dei suoi sentimenti profondi. Sposarsi significa iniziare un lungo cammino sulla via del dialogo, per crescere sempre più nella comunicazione dei pensieri, dei sentimenti, delle intenzioni, delle azioni, per un'unità sempre crescente: psicologia, intellettuale, morale, fisica e di fede.
Il dialogo è una fonte continua di "incontro" con l'altro, per fare dono di sé all'altro, per ricevere l'altro in sé, accogliendo l'altro gratuitamente e senza riserve, aiutandosi ad essere sempre più veri con se stessi e reciprocamente. Il dialogo è:
uscire da se stessi, de-possedersi, decentrarsi per rendersi disponibili, per comprendere l'altro.
Situarsi dal punto di vista dell'altro, assumere l'altro, prendere su di sé il destino dell'altro, rallegrarsi e soffrire con lui.
Donare se stesso all'altro (aprirsi, rivelarsi, credere, dare fiducia).
Il dialogo è dunque uno stile di vita, sempre da imparare, una vita vissuta "per essere per" e "essere con" l'altro. Vivere diventa una comunione, un dare/ricevere continuo. Per dialogare occorre crescere nella:
Trasparenza. (togliersi i pregiudizi, aprirsi realmente all'altro, sbarazzarci delle nostre maschere, mettere a suo agio l'altro, non giudicarlo mai!).
Empatia. La simpatia ci permette un clima vero di "fiducia e apertura reciproca". Si diventa capaci di pensare quel che egli pensa, di sentire ciò che sente lui, per capire fino in fondo, chi veramente ama e veramente capisce! L'amore è luce profonda!
Accettare l'altro. Così com'è, nella sua crescita positiva o negativa. Si arriva poco per volta ad una "presenza totale dell'altro" (Mailhiot).
Riconoscere i doni dell'altro. Il dialogo è veramente indispensabile per fare emergere le qualità dell'altro!
Una delle forme più utili di dialogo è la revisione di vita. Occorre "fermarsi", stabilire un clima di pace affettuosa, farsi alcune domande semplici:
in questa settimana tu mi hai veramente amato? Che cosa hai provato per me?
  C'è stata qualche situazione che ti ha turbato, fatto soffrire?
La revisione di vita può partire da domande molto semplici sui vari aspetti della vita coniugale, di Coppia o di famiglia, può essere anche compiuta assieme con qualche coppia, ma sempre se c'è una matura consapevolezza di una sincera ricerca di verità e di comunicazione del bene vicendevole.
7. LA VERA GIOIA
«La gioia è la più bella creatura che Dio ha creato» (S. Giovanni Bosco).
«Come il corpo senza il sangue muore, così l'anima senza la gioia» (S. Francesco).
«II frutto dell'amore è la gioia» (S. Tommaso).
Dio è festa infinita, «Nessuno è felice come Dio, nessuno fa felice come Dio» (S. Agostino).
Si può parafrasare il vangelo dicendo: «In principio era la Festa, la Festa era presso Dio e la festa era Dio». (Gv 1,1).
L'uomo e la donna fatti a immagine e somiglianza di Dio, hanno in sé una continua esigenza di gioia "tutto ciò che facciamo, lo facciamo per essere felici!". La gioia è veramente il senso, il fine della nostra vita! Ma come si fa ad essere felici, dov'è la gioia, come cresce? Ci sono tre tipi di gioia:
La gioia che nasce dalle cose.
La gioia che nasce dalle persone.
La gioia che è e che dona Dio, Gioia infinita.
"La gioia nasce dal bene, tanto più è grande il bene che si ha e che si fa, tanto più si è felici.
Ma Dio è il massimo bene dunque Dio è la MASSIMA GIOIA". «Vi annuncio una grande gioia» (Lc 2,10).
«Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,2).
«Nessuno vi postrà togliere la vostra gioia» (Gv 16,23).
«I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo» (At 13,52).
«Gioirono gli apostoli nel vedere il Signore» (Gv 20,20).
«Beati quelli che pur non avendo visto crederanno» (Gv 20,29).
«La gioia del Signore è la vostra forza» (Neem 10,8).
«II regno di Dio non è questione di cibo o di bevande, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17).
«Frutto dello Spirito Santo è la gioia» (Gal. 5,22).
Lo Spirito Santo è la gioia infinita di Dio che viene in noi! "Gesù è la gioia di ogni cuore" (Paolo IV).
La famiglia cristiana deve essere veramente un "luogo di gioia": Più si è nell'amore cristiano più si anticipa la gioia del Cielo, il Paradiso nel cuore!
Gli apostoli cristiani devono veramente "camminare nella gioia di Dio". Diceva Madre Teresa di Calcutta: «La gioia è la prima forma di evangelizzazione, il primo annuncio del Vangelo». Dio ama gli uomini e ci vuole felici!
Revisione di vita
1. Vivere alla Presenza di Dio.
Cerchiamo in famiglia di vivere alla Presenza di Dio?
Come aiutarci a ricordare questa Presenza?
è della Sua Presenza che si alimenta la nostra vita?
Preghiamo perché lo Spirito ci aiuti a percepire di più questa presenza in noi e tra noi?
2. La Parola di Dio.
Qual'è il nostro rapporto con la Parola?
Siamo già abituati a leggere ogni giorno la Parola?
Esperimentiamo la gioia dell'ascolto?
Sappiamo comunicarci le esperienze sulla Parola di Dio in noi?
3. L'Eucaristia.
Cerchiamo di conoscere meglio il Mistero della S. Messa?
Partecipiamo alla S. Messa con vera gioia spirituale?
La Domenica è veramente per la nostra famiglia un giorno di grande Festa nel Signore?
Abbiamo scoperto il dono della S. Messa nei giorni feriali?
4. La Preghiera.
Sappiamo pregare insieme in famiglia?
La preghiera è per noi la sorgente dell'unità?
Sperimentiamo la gioia di pregare insieme?
Quali sono le difficoltà della nostra preghiera?
5. Il Perdono.
Riusciamo a perdonarci e a perdonare subito?
Per noi Dio è colui che perdona?
Facciamo fatica a perdonarci?
Il perdono è veramente per noi il primo modo di amarci?
6. Il Dialogo.
Siamo uniti nel dialogo tra noi?
Quali sono i nostri ostacoli al dialogo?
Riconosciamo i doni dell'altro?
Quando ci parliamo di meno?
7. La Gioia.
La Fede per noi è veramente fonte di gioia?
Cerchiamo di vivere nella gioia del Signore, la nostra forza?
Pensiamo sovente al Paradiso?
Vogliamo essere testimoni della Risurrezione?
SPIRITUALITA' MATRIMONIALE
"IL MISTERO DEL MATRIMONIO: LA SORGENTE DELL'AMORE"
Ogni coppia è un "mistero"!
Mistero perché l'amore non sgorga da sé, ma viene "infuso" da Dio, Unica sorgente del vero amore. Nessuno può "darsi" l'amore, ma l'amore si può solo ricevere.
Sposarsi significa incamminarsi in un'avventura in cui ogni giorno si "riceve da Dio l'amore, che riempie il cuore e si comunica reciprocamente.
Dio non dà l'amore tutto e subito, ma giorno per giorno, incessantemente: Dio non si stanca mai di amare, di mettere nel profondo del cuore questa sorgente di unità e di vita che è il vero amore.
L'amore è il pane del cuore degli sposi.
è il nutrimento che colma ogni vuoto e lenisce ogni fatica nel cammino dell'amore matrimoniale.
L'amore è vitalizzante, chi lo riceve si rigenera continuamente, senza mai stancarsi di "accogliere e donare l'amore ricevuto da Dio".
Ma quanto è difficile imparare a "lasciarsi amare da Dio".
è necessario diventare "poveri nel cuore", coscienti che solo aprendosi a Dio, si può accogliere ogni giorno quella pienezza di amore che Lui vuoi donare, affinché la vita sia piena di amore. Ricevendo amore, lasciandosi amare, si diventa capaci di amare, fino a diventare amore vicendevole, pienezza di comunione.
L'essenziale nell'amore è "attendere", nella certezza che ogni giorno "Dio mi dona l'amore per te!".
Tu sei amata da me, con l'amore che Dio mette in me.
Più si scopre questo mistero dell'amore che viene da Dio, più il matrimonio acquista profondità, maturità, pienezza: si diventa sempre più maturi, fecondi, vivi della forza e della pienezza di una vita, continuamente ricevuta dal Dio Vivente.
"Lasciarsi amare infinitamente", per amare con un amore che non finisce mai, in un infinito desiderio di comunione, che diviene sempre più vero e totalizzante, in un incessante perfezionamento reciproco.
Mai si può dire "oggi ti ho amato abbastanza", ma sempre si può dire "ti amerò di più", voglio, amandoti, imparare ad amarti sempre meglio e sempre più totalmente.
Crescendo nel cammino matrimoniale, si scopre che il mistero dell'amore è sempre più bello e più grande di quanto si pensasse all'inizio, perché l'amore acquista intensità e profondità, attingendo a questa Sorgente inesauribile che è il Dio Amante!          Molti sposi, crescendo nella spiritualità cristiana, si accorgono che la potenza di amore li trascende, che veramente Qualcuno ama in loro!
Quasi si esperimenta la Presenza di Colui che abita nel profondo! Ci si accorge sempre più che si ama con un amore trascendente e ci si domanda: ma chi mette nel cuore questa freschezza d'amore?
Ogni sposo, ogni sposa, ogni coppia, vivendo, ascoltando, amando, pregando, poco per volta può sperimentare che più si ama, più si vorrebbe amare: è Dio che spinge ad amare!
Veramente l'amore non finisce mai, è eterno, oltre il tempo, perché Dio non è nel tempo, ma oltre: l'Amore è senza tempo, solo ISTANTE INFINITO DI PIENEZZA!
Aiutiamoci a scoprire e vivere incessantemente in questa sorgente dell'Amore, eterna Presenza, che è Dio Amore Infinito.
PREGHIERA DELLA FAMIGLIA
Signore, donaci oggi il dono dello Spirito Santo. Mutaci a sentire che Tu sei con noi, come a Cana di Galilea e, riempi la nostra casa di luce e di grazia! Solo Tu puoi farci veramente felici, capaci di amarli, di amarci e di amare. Riempi i nostri. cuori di tenerezza e di mitezza, di entusiasmo e di speranza, affinché la nostra famiglia sia sempre più una "piccola Chiesa"! Vergine di Cana, intercedi e veglia su di noi, affinché non ci manchi mai la fede, la fraternità,
la festa del cuore e della vita!
Amen..
Recitiamo in famiglia il Rosario per ottenere il dono dello Spirito Santo
I MISTERI DELLO SPIRITO SANTO
1°MISTERO: Gesù è concepito per opera dello Spirito Santo (Lc 1, 2628).
2° MISTERO: Gesù è consacrato Messia al Giordano dallo Spirito Santo (Lc 3, 2122).
3° MISTERO: Gesù muore in Croce per togliere il peccato e donare lo Spirito Santo (Gv 19,30).
4° MISTERO: Gesù dona agli Apostoli lo Spirito per la remissione dei peccati (Gv 20,22).
5° MISTERO: Gesù a Pentecoste effonde lo Spirito per la Missione nel mondo (Atti 2, 113).
Si può recitare l'AVE MARIA aggiungendo l'invocazione allo Spirito:
«... Santa Maria Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte E OTTIENICI IL DONO DELLO SPIRITO SANTO. Amen».

Don Mario Foradini Parrocchia San Secondo - Via San Secondo 8 - 10128 Torino


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